Ma scusate, quale ragione di utilità sociale giustificava l’Iva agevolata al 10% per Sky? Se era “agevolata” allora era indubbiamente un privilegio, e perché diavolo concedere un simile privilegio ad una televisione a pagamento? E’ dieci anni che Sky gode dell’Iva al 10%, direi che è stato un periodo di tempo più che sufficiente. E, non dimentichiamo, non si tratta di un servizio essenziale, sebbene piacevole, per il genere umano, e non giustifica in nessun modo un simile privilegio, da riservare a prodotti di ben altra natura.
Eliminato questo privilegio, scoppia la polemica. Lasciamo stare Di Pietro e Veltroni, tanto quelli dicono che è sbagliato, a prescindere, direbbe Totò. (poi dall’altro si scopre che nel 2007 era pronto un Decreto legge a firma dell’allora Vice Ministro dell’economia Visco che prevedeva la medesima misura).
Ma parliamo di Sky.
Il vero spot di Sky contro il governo italiano lo conoscete. La tv a pagamento è scesa pesantemente in campo, e sta martellando i propri abbonati con questo spot elettorale.
Sul web ne è comparso un altro che a me sembra rispecchiare più fedelmente la realtà. E’ il video che, per onestà, avrebbero dovuto fare loro, quelli di Sky.
http://www.youtube.com/watch?v=nmbWbxY7W4E
Rinunciare al privilegio dell’Iva agevolata è dura, d’altronde è impensabile per Sky mettersi sullo stesso piano di tutte le aziende italiane. Sky non fa pane e latte, non fa un prodotto di prima necessità. E un privilegio è pur sempre un privilegio.
Tanto per dirne un’altra, sapete che Sky riceve un contributo statale di 25 milioni di euro l'anno come rimborso editoriale per l’invio dello Sky Magazine? E’ il mensile che viene inviato agli abbonati. A pagamento ovvio, sia il giornale sia la spedizione.
Il contributo è ovviamnete pagato da tutti noi, anche da chi non ha Sky.
SKY, statti zitta.
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