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sabato 13 dicembre 2008

Napoli. Punto e a capo

Mi torna alla memoria, quel che scriveva Goethe, sostenendo, dopo un lungo soggiorno napoletano, che “non potrà mai essere del tutto infelice chi può ritornare con il pensiero a Napoli”.
Che ne è di quella città?
Napoli ora è scossa dalle torbide vicende di una nuova tangentopoli che diffonde un nero nuvolone sul cielo azzuro di Napoli; ma non è di questo che voglio scrivere, perchè nel governare talvolta si è costretti a scendere a compromessi, talvolta si deve abbassare la testa alle decisioni del partito, e può capitare di seguire strade oscure: l'importante è che si sia fatto sempre per il bene della città e non per il comodo o il privilegio personale o di qualcun'altro.
Il problema è che invece Napoli, dopo decenni di governo che aveva promesso la Rinascita, ci viene lasciata peggio di prima ed è divenuta invivibile. Una accreditata ricerca condotta dall’Università “La Sapienza” di Roma, dà notizia che Napoli è, per qualità della vita, al terz’ultimo posto tra le città italiane, seguita soltanto da Enna e da Agrigento. E non possiamo neppure dire che non c'erano fondi perchè in questo periodo Napoli è stata la città più foraggiata d'Italia. Complimenti

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