Berlusconi si è visto spesso, come se volesse attribuirsi la vittoria (lui dice "certa"); Veltroni che si è visto poco, come se volesse prendere le distanze dalla sconfitta; Casini che usa queste elezioni per "contare" i suoi sostenitori e capire cosa fare da grande; Di Pietro il quale, più che correre per vincere contro la coalizione di centrodentra, ha l'obiettivo di verificare con i numeri quanti voti riesce a sottrarre al PD e quello di dimostrare di essere in grado di condurre una coalizione.
Infatti, se proprio si volesse cercare un significato politico che da questa campagna elettorale si può trarre, è che nella corrispondenza d’amorosi sensi tra Pd e Idv è stato Veltroni a fare più di un passo per allinearsi ai toni dell'alleato, e non viceversa.
Ciò che ho apprezzato è stata la mancata alleanza tra PdL e UdC, che ha confermato nel centrodestra l'abrogazione della politica delle convenienze. Ciò che non ho apprezzato è stata invece l'alleanza tra IdV+PD con La Sinistra Arcobaleno dopo tutto quello che si sono detti durante e l'ultimo governo Prodi e, scusate se è poco, riproponendo la stessa alleanza del malaffare di Del Turco.
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