La rinascita partenopea è stato il grande bluff di Bassolino e compagni; il degrado della città, e con esso la decadenza della sinistra è la sola realtà non discutibile di questa tragica stagione politica in Campania, non meno che altrove. Infatti, se Napoli è il terminale del disfacimento dell’illusione di sinistra, in altre regioni, province e comuni amministrati dalla sinistra si respira un’aria da ultimi giorni.
Tanto da poter dire: la sinistra è finita, ecco quel che resta. Macerie fumanti, inconsistenza progettuale, corruzione a tutti i livelli, comitati d’affari, centri di poteri.
In realtà la “superiorità morale” di lorsignori è stata sempre e soltanto un espediente propagandistico, perfino un po’ cialtronesco, per differenziarsi.
Poco male se il Pci veniva foraggiato dall’Unione sovietica, cioè a dire da una potenza nemica dell’Italia e dell’Occidente; se il sistema delle cooperative rosse era una macchina che macinava miliardi che finivano a Botteghe Oscure dove, peraltro, finì, sparendo nei meandri del palazzone romano, la madre di tutte le tangenti, quel miliardo Enimont del quale, curiosamente, non si è mai saputo più niente, mentre Craxi era costretto a prendere la via dell’esilio per evitare le manette che Di Pietro faceva tintinnare.
Superiorità morale? Fatevi un giro per Napoli e provincia. E giacchè ci siete spingetevi nelle altre quattro province campane; se proprio vi va di farvi una cultura sulla presunta capacità amministrativa delle sinistre, Pd in testa, allungatevi in Calabria.
Quel che scoprirete è un universo politico e morale orrendo, sedimentatosi nel corso degli anni, nell’ignavia e nel disinteresse della magistratura che oggi, finalmente, svuota i cassetti e fa venir fuori il malaffare che ha contribuito ad affamare, letteralmente, buona parte delle popolazioni meridionali, impedendo lo sviluppo di aree che potevano essere produttive ed invece sono diventate desolate lande dove scorrazzano bande criminali e famelici sedicenti politici alla ricerca di consensi che pagano con i loro sistemi.
A lungo i meridionali non perdoneranno alle classi dirigenti lo scempio che hanno provocato. E se perfino giornali fiancheggiatori dela sinistra come “Repubblica” e “L’Espresso” hanno avvertito il dovere di mettere il dito nelle purulenti piaghe di amministrazioni come quella campana, ma anche abruzzese, fiorentina, e via elencando, è perché alla sopportazione della putredine c’è un limite. Si scavi, dunque, nel degrado; ci si sporchino le mani affondandole nella melma; s’indossi pure la mascherina per non sentire il lezzo che emana dalle pubbliche amministrazioni, ma si faccia pulizia.
Gennaro Malgieri
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