La prossima volta che sentite una scossa di terremoto, lasciate stare la protezione civile, chiamate la Procura di L'aquila.
In Italia, unico paese democratico al mondo, abbiamo giudici tutto fare.
Decidono chi debba vivere e chi morire (anche se non abbiamo la pena di morte) ma anche chi debba condurre trasmissioni televisive e chi no, come debba essere gestita la Rai e mille altri aspetti della vita civile e personale sottratti ai diretti interessati.
Con oggi abbiamo anche magistrati che si trasformano in geologi, sismologi, protettori civili ed esperti di "grandi rischi", ecc...
Omicidio colposo: è infatti l'accusa rivolta dalla procura dell'Aquila ai membri della Commissione Grandi Rischi che il 31 marzo scorso, 6 giorni prima del terremoto che sconvolse L'Aquila, parteciparono alla riunione che si tenne nel capoluogo abruzzese. Omicidio colposo perchè sei giornio prima del terremoto non seppero prevederlo.
Tra gli indagati, nove persone in tutto, ci sarebbero alcuni funzionari ai vertici del Dipartimento della Protezione Civile e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, scienziati di fama mondiale. Tutti colpevoli di non aver saputo prevedere quel terremoto ed evitare le oltre trecento vittime, senza contare i feriti e i senza tetto. E di essere stati magari un po' troppo ottimisti.
Con un riflesso ormai diffuso i magistrati hanno raccolto faldoni e faldoni, interviste e testimonianze di persone non-tecniche per dimostrare l'indimostrabile e mandare tutti i galera.
Bene, può darsi che abbiano ragione loro. Però allora, che sia chiaro a tutti: la prossima volta che avvertite una scossa di terremoto, uno sciame sismico o sentite i cani abbaiare alla luna, lasciate predere la protezione civile, chiamate direttamente la Procura dell'Aquila.
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