Josè Saramago è uno scrittore, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Il 7 giugno 2009 comparve un suo articolo su El Pais, dal titolo "La cosa Berlusconi" e si esprimeva così:
“Non vedo quale altro nome potrei dargli (a Silvio Berlusconi). Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte del paese di Verdi se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e distruggere il cuore di una delle più ricche culture europee.”
In questi giorni sta facendo un giro nei teatri di alcune città italiane e ieri, a Roma, al teatro Quirino ha detto:
"Ci sono due Italie. Voi parlate una lingua che ha unificato il paese, ma l’italiano che parla Silvio Berlusconi non è l’italiano che parla Rita Levi Montalcini. Voi dovete scegliere tra le parole di Rita Levi Montalcini e i pensieri che Silvio Berlusconi non ha."
"Ci sono periodi più o meno felici, pagine di storia più o meno nere, ma le vittorie e le sconfitte non sono mai totali. Il fascismo? Non dico che sia dietro l’angolo, ma è ovunque. Non tornerà con le camicie nere e saluto romano, ma veste Armani e usa l’acqua di colonia e ha molti soldi, molti soldi per continuare il suo processo di corruzione".
"Berlusconi è un politico e una persona indecente. Si tratta di un esibizionista sessuale. Ma perché gli italiani l’hanno scelto per tre volte? Forse questi italiani sono d’accordo con lui".
"Da troppi anni in Italia c’è questo problema. Io vi chiedo perché avete questa grande cultura e avete anche Silvio Berlusconi? Silvio Berlusconi rappresenta le tenebre".
"Berlusconi è indecente perché non chiede scusa e perché continua il suo processo di corruzione. Noi in Portogallo abbiamo abbattuto la dittatura con un colpo di stato, non dico che dovete fare lo stesso in Italia, ma perché non usate il voto per cambiare? Trovatene uno decente".
"Il piccolo partito di Antonio Di Pietro, l’ex magistrato di Mani Pulite, può diventare il revulsivo di cui l’Italia ha bisogno per arrivare a una catarsi collettiva che risvegli all’azione civica il meglio della società italiana".
Il Riformista gli ha dedicato un articolo http://www.ilriformista.it/stories/Culture/108030/
Certo che deve essere terribile vivere nell'Italia che descrive questo signore.
Io personalmente ho votato Berlusconi e non apprezzo Di Pietro; sono un corruttore o un nuovo fascista?
Non sono un premio Nobel, ma non ci vuole molto per vedere che i fatti portati a termine da Di Pietro hanno avuto la costante di creare vantaggio solo per la sua persona e per la sua famiglia?
Mi dovrò rassegnare: Non mi daranno mai il Nobel.
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8 commenti:
Casualmente sono entrato nel tuo blog
(sai la rete alle volta ti guida in mete distanti) incuriosito ho letto qualche tuo post (non tutti sono veramente tanti) consapevole che potresti essere mio padre o mio nonno
mi son detto come può una persona matura intelligente (mi pare di capire)che ha vissuto la sua infanzia ai limiti del fascimo possa ora non aver paura di questa deriva istituzionale che sta facendo precipitare l'ITALIA nel baratro. Sappi che mio Nonno che ha fatto la guerra in Spagna in Africa e in Italia per il fascismo
mi ha descritto per bene quello che succedeva a quei tempi e trovo delle analogie tremende, sappi che io ho paura di questa deriva e tutte le mie forze saranno moltiplicate per diffendere la COSTITUZIONE , l'ITALIA e la mia LIBERTA grazie
grazie del commento....ma davvero credi che Di Pietro sia la soluzione?
Seguo Lorenzo-Io non so quale sia la soluzione giusta, sicuramente Berlusconi è la più sbagliata di tutte.
Seguo Lorenzo-Io non so quale sia la soluzione giusta, sicuramente Berlusconi è la più sbagliata di tutte.
X Lorenzo e co.
Dove eravate il 29 ottobre 2003 quando fu cambiata la Costituzione cancellando l'immunità parlamentare (art 68)?
Articolo introdotto da quelli che voi chiamate i nostri padri costituzionalisti proprio per bilanciare il potere del parlamento con quello della giustizia?
Allora non avete moltiplicato le vostre forze per difendere la COSTITUZIONE, l'ITALIA e la vostra LIBERTA'?
O avete appoggiato quel cambiamento perchè avete ritenuto che era nella direzione giusta?
Oppure avete ritenuto che i padri costituzionalisti si erano sbagliati?
Grazie di aver letto il post; siete e sarete sempre benvenuti.
Vorrei farvi notare che, da quando è stata abolita l'immunità parlamentare (fine '93) ad oggi, si sono succeduto n.5 governi.
3 su 5 sono caduti per l'intervento della magistratura.
In tutti e 3 i casi il processo si è chiuso nell'istruttoria perchè il fatto non sussisteva.
Questa è l'ITALIA che volete difendere.
A quell'epoca imperversava tangentopoli. Il popolo, tanto amato da Berlusconi oggi, era stufo che i governanti, anzichè erogare servizi ai cittadini, sperperasse il denaro pubblico in tangenti personali e partitiche. Se Berlusconi fosse stato parlamentare allora, così ligio ai sondaggi, avrebbe votato pure lui per cancellare l'immunità parlamentare. Mio nonno sostiene che l'immunità parlamentare fu inserita nella Carta Costituzionale perchè il periodo storico in cui eravamo lo richiedeva. Eravamo appena usciti da una guerra civile. Non è sicuramente stata inserita per proteggere i parlamentari disonesti come in effetti stava facendo. A mio nonno credo ciecamente: è stato un onesto servitore dello Stato. Ma forse oggi essere onesti è un handicap.
Gli arrestati da mani pulite raccontano (è nei verbali) il meccanismo delle tangenti, divise tra tutti i maggiori partiti, secondo proporzioni fisse:2/5 al PSI, 1/5 alla DC, 2/5 al PCI.
Fatti spiegare da tuo nonno perchè PSI e DC furono annientate e il PCI non fu toccato, neppure sfiorato, sebbene più di una persona avesse confessato di aver portato soldi in via delle botteghe oscure, con tanto di particolari, data, somma e persona contattata?
Mani pulite non ha pulito un bel niente. Ha avuto il solo obiettivo di togliere di mezzo una parte politica e di far apparire onesto il PCI che onesto non lo era per niente.
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