Cerca nel blog

giovedì 25 giugno 2009

Silvio, pensa agli italiani

Tutti i media riportano che in Italia è aumentata la pressione fiscale, come se fossero aumentate le imposte.
E' bene chiarire subito che questo risultato non è dovuto all'aumento delle imposte, bensì alla caduta del Pil. Ma viene subito un'osservazione: Possiamo pensare che l'Italia possa ripartire, dopo la crisi, se le condizioni fiscali sono così punitive?
Mantenere gli attuali livelli di pressione fiscale significa, a mio avviso, condannare l'Italia ad un definitivo declino e consegnare la ripresa ai Paesi fiscalmente meno esosi.
Silvio, oltre a pensare ai giudici, pensa anche agli italiani.

11 commenti:

fioredicampo ha detto...

Cosa significa è aumentata la pressione fiscale a causa della caduta del Pil?
Prova a spiegarti meglio perché detta così non è comprensibile.

nico ha detto...

La pressione fiscale è il risultato del rapporto tra le tsse incassate ed il prodotto interno lordo.
Non è, come la maggior parte crede e come i giornali non chiariscono, il complemento a 100 del rapporto tra il netto ed il lordo di una busta paga.
In un periodo di crisi scende il fatturato, scende il pil e, solo matematicamente, risulta in un aumento della pressione fiscale: ma le tasse non sono aumentate in valore assoluto.

E' l'analogo della storiella che fu messa in giro da Bersani che, la riduzione delle entrate fiscali erano il sintomo del rallentamento della lotta all'evasione. Menomale che il sole24ore fece tutti i calcoli e dimostrò che la riduzione delle entrete era causato unicamente dalla riduzione del fatturato a causa della crisi.
Ma que4sto lo sa solo chi legge ilsole24ore.
un caro saluto
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2009/02/tasse-fisco-pressione-fiscale-2009.shtml?uuid=c35e8932-f3cc-11dd-8fd6-f748c1a21372

fioredicampo ha detto...

Guarda che quando scende il fatturato scendono conseguentemente anche le imposte, sia quelle sul reddito che quelle indirette come l'Iva. Mah....
E comunque spieghiamolo a chi ha visto diminuire il potere d'acquisto del proprio stipendio che berlusconi non può mantenere la promessa di diminuire le tasse... a quei pochi che le pagano!

minnanon ha detto...

In effetti detto così è un pò ermetico;
Credo si riferisca al fatto che poichè cala il PIL, cioè la produzione di ricchezza, calano le entrate fiscali che a queste sono proporzionali. In queste condizioni lo Stato per mantenere le entrate che sono necessarie per alimentare la macchina statale nel suo complesso può fare tre cose:
1) tagliare la spesa complessiva in base al fatto che non si spendono soldi che non sono entrati
2) aumentare l'imposizione fiscale a parità di ricchezza prodotta cioè aumentare la pressione fiscale (che è un parametro relativo) in modo da ottenere gli stessi incassi anche se la ricchezza prodotta è inferiore.
Così facendo però rischi di colpire il settore produttivo e ciò è controproducente perchè è quello che produce la ricchezza,
lo si può fare per periodi brevi per fare cassa ma non si può esagerare (per semplificare: le pecore si tosano ma non si scorticano, sennò poi dove la prendi dopo la lana?)
3) fare debiti, spendendo soldi che non ci sono: in parole povere aumentare il debito pubblico: in questo modo dilazioni la spesa cioè paghi ogni anno una certa percentuale delle somme che utilizzi facendolo su più anni. La fregatura è che così complessivamente paghi di più però hai del denaro che utilizzi subito.
Si può fare a patto che con quei soldi investi nel paese in modo che in futuro otterrai delle entrate fiscali maggiori (un pò come le aziende si indebitano per fare investimenti che le faranno guadagnare in futuro). E' invece completamente inutile indebitarsi per pagare la spesa corrente perchè così aumenti le spese future: crescendo il debito si pagheranno più interessi ed il problema si aggrava.
In parole povere essenzialmente gli strumenti sono questi e di solito vengono usati tutti e tre, ma vanno dosati con attenzione.
Nella situazione attuale, a causa della crisi il PIL è sceso, non basta tagliare le spese (non si può tagliare tutto quello che si dovrebbe, o non lo si può fare bruscamente) e per non far aumentare il debito pubblico che è già molto alto si è costretti ad aumentare la pressione fiscale.
Spero di essere stato chiaro.

minnanon ha detto...

pardon sono in ritardo di un paio di commenti, spero però che sia chiaro lo stesso

nicola ha detto...

Io mi auguro che possa diminuire le tasse dei lavoratori e delle imprese. E' l'unica via per riemergere. Non so dove si prenderanno i soldi; Non so se sarà necessario aumentare le efficienze o ridurre gli sprechi, le tangenti, le prebende, i privilregi,...
So che le tasse alte sono un freno enorme per lo stato di salute di tutti noi.
Non mi sogno neppure di pensare di ridurre il Welfare, ma ti faccio solo dure esempi di oggi: far passare per welfare il festival del tearro a Napoli e spenderci 2,5milioni di euro quando poi.....
creare dei percorsi di luce nei giardini della reggia di Caserta, quando poi .....
Cosa vuoi che interessa a noi poveretti se il premier va a p....ne (lo faceva anche tutto l'entourage di D'Alema nelle sale di Montecitorio senza che gli venisse dedicato un solo rigo sui giornali), a noi interessa buttare fuori questi incapaci (ovvero capacissimi a farsi solo i fatti loro).
PS se vuoi ti mando i rapporti stilati dalla polizia nel 1999 quando ragazze-squillo entravano a Montecitorio senza alcun controllo. Se ti interessa ci fu un patteggiamento della maitresse e fu tutto messo a tacere in sei mesi.
Questo non per dire che non sia un comportamento deprecabile, ma per evitare falsi moralisti.

nicola ha detto...

x minnanon
sei stato molto chiaro ed esaustivo
ciao

minnanon ha detto...

Per Nico
In base a quest'articolo sembra che le entrate stiano reggendo tanto che si sta pensando a manovre di alleggerimento delle imposte alle imprese

http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=MOO3H

P.S. il corriere non è un giornale filogovernativo

flo ha detto...

Mi sembra che la pressione fiscale in Italia sia la più alta d'Europa... praticamente lavoriamo per la gloria O_o

nicola ha detto...

x Flo,
cerco di spiegarmi meglio:
assumiamo che prima della crisi il fatturato fosse 100 e le entrate fiscali fossero 43, la pressione fiscale era 43/100 x 100 = 43%.

Ora, a causa della crisi il fatturato è sceso a 90 e conseguentemente le entate fiscali sono scese a 38,7. Se fosse rimasto così il rapporto sarebbe rimasto uguale al 43%.

Però, per mantenere la scuola, la sanità, l'Inps/Inpdap, la magistratura, il welfare, gli accidenti (il terremoto) ecc. se ne spendevano 43 e 38,7 non bastano.
Tramite i tagli effettuati e tanto criticati, invece di spendere 43 si è speso 39 (aumentando il debito pubblico rispetto a 38,7).

Adesso, 39/90 x 100 = 43,3%.

Ecco come è aumentata la pressione fiscale.

Per ridurla non resta che aumentare il fatturato e ridurre le spese.

nico ha detto...

Ancora per Flo,
La Corte dei Conti lancia l’allarme corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato si legge: "Il fenomeno della corruzione all’interno della Pa è talmente rilevante e gravido di conseguenze in tempi di crisi come quelli attuali, da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese anche oltre le stime effettuate dal Saet (servizio anticorruzione e trasparenza del ministero della pubblica amministrazione e dell’innovazione) nella misura prossima a 50/60 miliardi di euro all’anno, costituenti una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini".

C'è tanto da risparmiare. Tocca a noi mandare a casa i "ladri".
Con le ultime amministrative abbiamo iniziato. Dobbiamo continuare.