Ci sono battaglie che vanno combattute e meritano di essere portate all’attenzione di tutti.
Una di queste è senz’altro quella che dallo scorso gennaio sta conducendo il presidente dell’associazione Agricoltori Federati della Provincia di Pordenone Giorgio Fidenato, il quale non versa più i contributi dei suoi dipendenti, ai quali dà la busta paga lorda.
Fidenato sta portando avanti quest’atto di «disobbedienza civile» senza treni pagati dal contribuente e senza spaccare vetrine o incendiare auto. «Ritengo che sia una cosa indebita che lo Stato ci chieda come imprenditori di lavorare per lui, che è quello che fa obbligandoci a fare il sostituto d’imposta. Noi, come imprenditori, riteniamo che lavorare per lo Stato, per lo più gratis, sia una norma anticostituzionale, perché la nostra Costituzione impedisce prestazioni personali e patrimoniali ai propri cittadini».
Parole chiare ed eloquenti da parte di chi trova incostituzionale che lo Stato lo obblighi a fare gratuitamente il gabelliere per lui.
E mentre i cinque dipendenti hanno detto di apprezzare l’inziativa, non così si può dire del sindacato, che per bocca del segretario regionale della Cgil del Friuli Venezia Giulia, Franco Belci, ha etichettato l’iniziativa come «un modo di indurre all’evasione fiscale».
Forse, nel corso accelerato di diritto costituzionale impartitogli dai compagni al buon Bechi non è stato detto che la Costituzione impedisce allo stato di imporre a qualcuno di lavorare gratis per esso.
Il significato dell’iniziativa, quindi, non è l’evasione, bensì aspettare l’inevitabile sanzione ministeriale e impugnarla per incostituzionalità davanti alla Corte Costituzionale, aprendo un contenzioso con lo Stato dagli esiti tutt’altro che scontati.
La reazione sindacale denota come la mente di certe persone sia ormai incrostata di pregiudizi ideologici. Secondo loro, le cose sono giuste perché così è sempre stato e perché il partito ha così insegnato loro. La loro tracotanza è pari solo alla loro ottusità.
Intendiamoci, Fidenato non è un bieco bolscevico, ma solo una persona che chiede di poter vivere e lavorare in santa pace, com’è suo sacrosanto diritto, in quanto è una persona pacifica, laboriosa e di buone letture. E se è anche un tantinino incazzata, ne ha pure tutte le ragioni.
Per lui fare la busta paga lorda costa praticamente zero, ma comincia ad avere un costo quando lo Stato lo obbliga al computo delle detrazioni fiscali per le quali deve affidarsi per forza ad uno studio specialistico (che è tnuto ad aggiornarsi continuamente per il continuo mujtare delle norme e delle aliquote) ed il costo per busta paga è tanto più alto quanto più l'impresa è piccola. Perchè lo DEVE fare? Perchè gratis?
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