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giovedì 11 giugno 2009

Il boomerang

La Camera dice sì al ddl sulle intercettazioni, dopo che il governo ha ottenuto la fiducia. I sì sono stati 318, 224 i no, un solo astenuto.
Qual è la novità? La novità è che la maggioranza presente in aula era di 298 onorevoli e che la votazione finale si è tenuta a scrutinio segreto, come richiesto dal gruppo del Pd sperando in qualche franco tiratore.
«In pratica abbiamo preso 20 in più dei nostri. Il voto segreto ci ha premiato, visto che nel computo dei voti a favore ci sono 20 voti in più rispetto a quelli della maggioranza. Significa che circa il 10% dell’opposizione condivide le nostre tesi» ha commentato Alfano.

ps: questa notizia non la trovate su Repubblica.

5 commenti:

fioredicampo ha detto...

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/ddl-sicurezza-6/voto-intercetta/voto-intercetta.html

nico ha detto...

Grazie Fiore. Ti voglio ricordare che era il 10 aprile quando grazie ai "franchi tiratori", nello scrutinio segreto è stata bocciata la norma che portava a sei mesi il periodo di "arresto" degli extracomunitari nei Cpt.

Repubblica scrisse: Vuol dire che in Parlamento - senza il ricatto del voto palese - c' è ancora qualcuno in grado di ragionare con la propria testa. Peccato che il voto palese non riveli lo stesso "coraggio".

Repubblica oggi riporta la notizia, ma adeso non è il caso di scrivere che c'è ancora qualcuno in grado di ragionare con la propria testa.

nico ha detto...

Ma quello che il post voleva evidenziare è il disastro politico del PD.
Chi chiede lo scutrinio segreto deve aver fatto tutte le operazioni per garantirsi almeno i voti dei propri alleati. Altrimenti è un masaniello.
buonnotte

nicola ha detto...

Chi sono i 21 onorevoli di sinistra che hanno votato il ddl?
Sono persone che apprezzano che finalmente un governo ha il coraggio di mettersi contro le due più potenti e temibili corporazioni : magistrati e giornalisti.
quelli, per intenderci, che, con la morsa dell' "io inquisisco e intercetto, tu pubblichi", hanno il potere in poco tempo di far cadere governi e di distruggere carriere e vite umane.
Ancora più coraggio ci voleva considerando l'ovvia reazione demagogica della lesione del diritto di informazione, ove, per diritto di informazione, si intende la licenza di spendere una quantità esagerata di soldi pubblici per ascoltare, a prescindere da ogni odore di reato, persone che si vuole tenere sotto scacco, nelle loro vicende private, "distrarsi" nella custodia di queste intecettazioni, che chissà come finiscono nelle mani di giornalisti di una certa parte politica, che, senza farsi scupolo dei contenuti irrilevanti penalmente e comunque soggetti a segreto istruttorio, li pubblicano.
Spero che il Presidente della Repubblica non si lasci tirare per la giacchetta, anche se si tratta di una vecchia giacca comunista. mi piacerebbe che anche i giornalisti, quando commettono reati nell'esercizio della loro funzione, paghino come tutti gli altri cittadini.
O godono di un lodo Alfano a vita?

fiore ha detto...

Sono un manipolo di ladri che hanno paura della giustizia. Ecco chi sono.