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domenica 10 ottobre 2010

Questo si chiama comunismo

I magistrati ci dicono che la telefonata tra il vicedirettore del Giornale ed il portavoce di Emma Marcegaglia non era una telefonata di "cazzeggio"; si deve indagare perchè la telefonata era "seria".
E' giusto che i magistrati indaghino, è il loro mestiere e, nel loro mestiere, nulla deve essere sottovalutato. Bravi.
Poi sento la registrazione delle telefonate e a un certo punto il portavoce della Marcegaglia chiede a Porro: «Secondo te chi c'è dietro Fini?» Il vicedirettore del Giornale: «Chi c'è dietro Fini tu lo sai? Io no». E il portavoce di Emma, quasi si trattasse di qualcosa di lapalissiano, risponde: «Ci son quelli che c'erano dietro la D'Addario, dai su!» Porro resta sul vago: «Non lo so. Comunque ci vediamo e ne parliamo». E la conversazione finisce.
C'è da pensare che, se per i magistrati la telefonata non è stata un cazzeggio, ogni parola sia pronunciata con cognizione di causa. Se quindi, secondo Arpisella, dietro Fini ci sono gli stessi della D'Addario, la domanda è ineludibile: chi sono?
Il collaboratore del presidente di Confindustria è a conoscenza di cose che nessuno sa? Come le ha apprese?
Ma queste cose non riguardano il bravo pm.
Tra l'altro non si tratta dell'unico «passaggio oscuro» del dialogo. L'addetto stampa di Marcegaglia infatti, fa più volte riferimento a delle «sovrastrutture» che, non si capisce bene come, governerebbero certi meccanismi. «Non sai alcune cose - rimprovera a Porro -...Purtroppo voi siete relegati lì in via Giovanni Negri senza comprendere e capire che non esiste solo la politica di Fini, la politica Casini, Fini, Granata o non Granata, eccetera, eccetera. Ma che ci sono sovrastrutture che passano sopra la mia testa, la tua testa e anche quella di un tale Feltri. Sono sovrastrutture che ci pisciano in testa. Non ci considerano neanche».
Sempre nella stessa telefonata Arpisella chiarisce: «Ma tu non sai che cazzo c'è altro in giro. Secondo me, scusami eh, ma ti parlo da amico cioè è un'ottica corta..no è...allora il cerchio sovrastrutturale va oltre me, va oltre Feltri, va oltre Berlusconi, ci sono logiche che non riguardano il Fini, il Casini, il Buttiglione, questo e quell'altro. Sono altri, miei cari».

Dunque Arpisella, oltre a dire che dietro Fini ci sono gli stessi che stavano dietro alla D'Addario, parla di sovrastrutture, misteriosi burattinai.

Allora, il bravo pm, se è veramente bravo, oltre a perquisire la sede del Giornale, dovrebbe fare qualche domanda all'informatissimo Arpisella,........ ma invece non lo fa.

A voi la conclusione sul giudizio che date a questo pm.
la mia conclusione è: Si sta vivendo in Italia esattamente come si viveva e si vive nei Paesi comunisti. Non esiste più la libertà di parlarsi, di esprimere idee, critiche, barzellette, opinioni. Il telefono, il fax, e-mail sono diventati solo mezzi rischiosi.
Si viene intercettati senza motivo, ciò che si dice può finire in pasto alla stampa, alla televisione. E, guarda caso tutto viene utilizzato contro l'attuale governo e contro chi lo appoggia. Mai si indaga seriamente contro l'altra parte politica. Questo si chiama comunismo.

2 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

analisi perfetta.
fino a quando pero', ci sara' un premier proprietario di quotidiani e televisioni, ogni discorso seppur corretto, sara' inficiato da ovvi limiti di parzialita'.

nicola ha detto...

Il problema non è Berlusconi.
Questa è la tecnica comunista che, in quanto tale, verrebbe usata anche contro chi verrà dopo Berlusconi.