Per cortesia, leggere attentamente.
In un rapporto commerciale, c'è un committente ed una prestatrice d'opera, e c'è anche il compenso per l'opera prestata per creare un prodotto; ma il prodotto deve rispettare certi standard. Può capitare che il prodotto sia difettoso, ed allora il committente recede ed il prodotto si getta nella pattumiera.
Quanto sopra vale per qualsiasi accordo commerciale, ma fa specie leggere che questa normativa si sta applicando in molti stati americani anche quando si noleggia una donna per una gestazione.
In pratica, se durante la gestazione dovesse risultare che il figlio è diventato indesiderato dal committente, (o perchè il feto è malato, o perchè i committenti stanno ora divorziando) la gestante può essere obbligata ad abortire oppure, se questa si ostina a partorire, il figlio diventa suo e lei deve restituire la eventuale caparra ricevuta.
C'è qualche problema?
Noooooooooooo, i giudici americani e canadesi dicono che occorre solo perfezionare la contrattualistica procreativa ed inserire nella modulistica che le parti si devono accordare fin dall’inizio sul da farsi, e garantirsi di pensarla nello stesso modo sull’aborto”.
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