Mentre sui muri ci sono i manifesti di Sakineh da salvare, in cui una donna velata di nero con lo sguardo drammaticamente assorto ci ricorda il caso della donna che è stata condannata a morte in Iran, proprio qui in casa nostra, in un paese vicino a Modena, è stata uccisa con una pietra, cioè lapidata, una madre pakistana che difendeva la libertà della figlia.
Libertà legittima di scegliersi il marito di fronte alla prepotenza del padre e dei fratelli che le volevano imporre - a sprangate - il loro candidato.
È una coincidenza drammatica che mi fa riflettere: perchè siamo pronti a scendere in piazza, a protestare, per una donna lontana, sicuramente bisognosa del nostro aiuto per scampare alla morte, ma anche, forse, colpevole di omicidio e non vediamo quello che succede sotto i nostri occhi a povere donne innocenti?
Perchè nessuna Carla Bruni si è mobilitata per stigmatizzare e cercar di fermare l’eccidio di donne immigrate che sta insanguinando un paese libero e democratico dell’Occidente quale è il nostro?
Niente, non c'è stata nessuna manifestazione per far sentire alle comunità etniche, che non vogliono rinunciare alle loro sanguinarie tradizioni la nostra disapprovazione, il nostro rifiuto di accogliere immigrati che non siano disposti ad abbandonare queste mentalità arretrate e violente.
Perchè facciamo i paladini dei diritti umani da lontano, e poi chiudiamo gli occhi da vicino?
È un atteggiamento che tradisce una vigliaccata: rivela come sia più facile far finta di non vedere, per poi riempirsi la bocca di parole come accoglienza e interculturalità, piuttosto che difendere le donne straniere che sono arrivate nella nostra terra.
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3 commenti:
bellissimo post. sono d'accordo con te.
ma sai, la crudelta' quando e' imposta per legge, e' ancora piu' cruenta.
allora c'è qualcosa che ci accomuna......
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