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domenica 27 dicembre 2009

Cosa dobbiamo aspettare?

Piacerebbe a tutti che le forze politiche di maggioranza e opposizione dialogassero per riscrivere assieme la Costituzione. E' il Paese che ne ha bisogno e lo auspica almeno da dieci anni.
Adesso, dalla statuetta del Duomo, da più parte si sente dire che sta partendo il dialogo. Piacerebbe a tutti.
Purtroppo per il Paese, però, non vi sarà alcun dialogo tra maggioranza e opposizione; non ora, quantomeno. E per una ragione molto semplice, eccola: tra meno di tre mesi ci saranno le elezioni regionali e, il PD ci tiene a non perdere il serbatoio di voti del IdV. Le conseguenze del dialogo per il PD si tradurrebero in un successo generale del PdL in quasi tutte le regioni oltre che in un salasso di voti a favore dell'Italia dei Valori.
Ergo, sarà solo fumo.
La maggioranza e Napolitano si devono adeguare e convincersi che il sistema bipolare crea vincoli e tensioni tali che le riforme non saranno mai fatte a larga maggioranza, e allora..... cosa dobbiamo aspettare?
Si facciano le riforme con la conferma referendaria, come previsto dalla Costituzione.

martedì 22 dicembre 2009

Assolto per incompetenza d'indagine

Ho letto molto sulla vicenda del delitto di Garlasco e, comunque la si voglia vedere ed interpretare, la questione di base resta sempre la stessa: troppo spesso si tende ad individuare un sospettato da indagare e intorno a lui si costruisce (o si tenta di farlo) il castello accusatorio.
In questo caso l'unico indagato era Alberto Stasi, per l’ennesimo omicidio destinato, forse, a rimanere senza colpevoli.
Di indagini a 360 gradi neppure l’ombra e quando l’unica pista seguita si rivela errata spesso diventa troppo tardi per imboccare altre vie.
Nel corso di questi ultimi due anni (e qualche mese) dalla procura di Vigevano è uscito di tutto. Ci si riferisce, ad esempio, all’arma del delitto trasformatasi nel tempo in calzascarpe, poi martello da carpentiere, poi portavasi, poi ancora piccozza ed, alla fine, un bel paio di forbicioni da sarto ben appuntite. E il movente? Chi è riuscito a comprenderlo è bravo
Per non parlare poi dell’ora della morte della ragazza, orario che era fermamente documentato tra le 9,00 9,30, ma poi, solo quando emerge chiaramente che Stasi a quell'ora era al computer, l'accusa posticipa l'orario per far quadrare il cerchio: il fattaccio è successo dopo le 12,40.
Poi, il computer portatile dell’unico indagato sarebbe stato maldestramente manomesso, nei primi momenti dell’indagine, da investigatori che hanno arrecato più danni all’inchiesta che una tromba d’aria in un campo coltivato a tulipani.
E poi i verbali riportano che ci sono impronte degli investigatori dappertutto, il divano incautamente spostato e addirittura – come riportato dal Messaggero di venerdì scorso – “la sera, quando gli inquirenti se ne andarono, chiusero nella villetta Piuma e Minou” che altro non sono che i gatti della famiglia Poggi.
Vi sembra una cosa normale?

Io non so se Stasi sia innocente o colpevole, so che la magistratura ci ha regalato un altra persona "rovinata" perchè è stata assolta con la famosa formula dubitativa, nel senso che non si è riusciti a capirci nulla.
In effetti, per me la formula è tutt'altro che dubitativa; essa è certa, ed è: assolto per incompetenza di indagine.

Volete che vi ricordi un altro esempio? sappiamo, forse, chi è l’Unabomber che per lungo tempo ha terrorizzato l’Italia del nordest? No, non lo sappiamo e probabilmente non lo sapremo mai.
In compenso si è trasformato, rovinandone l’esistenza, un innocuo ingegnere (insomma una persona perbene) in un pericoloso criminale seriale: per fortuna dell’interessato (e della verità), quell’indagine è clamorosamente venuta meno e del colpevole (quello vero), a distanza di tanto tempo, ancora nessuna traccia.
Sono fatti, non chiacchiere: vicende per le quali, però, nessuno è mai destinato a pagare per gli errori commessi.

domenica 20 dicembre 2009

Un'altra vittima

Clemente Mastella ha dato mandato ai suoi legali di agire in tutte le sedi giudiziarie, nazionali ed europee, sia in sede civile che penale, per il risarcimento "dei gravissimi danni subiti in ragione dell'operato dell'ex Pm di Catanzaro Luigi de Magistris a seguito dell'inchiesta giudiziaria Why Not".
La richiesta risarcitoria inoltrata allo Stato italiano - che i legali hanno quantificato in dieci milioni di euro da destinare in beneficenza - trae origine, spiega una nota, dalla decisione del Gip di Catanzaro che, accogliendo la richiesta della Procura Generale, ha disposto l'archiviazione del procedimento giudiziario a carico di Mastella per infondatezza della notizia di reato.
"Si e' infatti accertato - spiega il comunicato del segretario dell'Udeur - che, nell'inchiesta Why Not, "mancavano completamente le condizioni dell'avvio dell'indagine penale avviata dall'ex Pm de Magistris procurando al segretario politico dell'Udeur e al suo partito ingenti danni materiali, morali e all'immagine".
Ci mancava per completare il curriculum di questo individuo: http://ilchiodo.blogspot.com/2009/11/vittime-di-de-magistris.html

Anche questa vicenda mostra la forza di una casta. Infatti se, nell'esercizio delle proprie funzioni, un Carabiniere "sbaglia", lui paga di persona, e la stessa cosa succede con gli insegnanti, i poliziotti,.... vale per tutti, ma se sbaglia un pm, debbono pagare gli italiani e lui diventa almeno eurodeputato.
Capito Elvira?

giovedì 17 dicembre 2009

colpevole d'innocenza

La Concita De Gregorio, la direttora de L'Unità, sconvolge la giurisprudenza e, a Ballarò, ha detto che deve essere Berlusconi a dover dimostrare di non essere pedofilo.
Cioè, per la De Gregorio, se uno fa un'accusa, non deve essere l'accusatore a portare le prove della veridicità di quello che dice, ma deve essere l'accusato a dimostrare la sua innocenza.
L'ex ministro Castelli le ha replicato: "se allora io dico che lei è una prostituta deve essere lei a dimostrarmi di non esserlo?"
E io, per esempio, aggiungo: "se io dicessi che lei è una zoccola?"
Come farebbe a dimostrare che non è vero?
E se non ha un alibi.....è colpevole.

Fini, il pentito?

Pochi credono, ed io tra questi, che Fini abbia voluto incontrare gli ex-An per gli auguri di Natale. E allora mi sono chiesto: "Cosa ha in mente Fini? perchè ora che sta all'interno di un partito che si chiama Popolo della Libertà, chiama a raccolta i "suoi" di un partito che non c'è più?"
Io non lo so, ma provo a ragionare.
Il PdL è nato dalla unione di Forza Italia (70%) e Alleanza Nazionale (30%).
Il problema dei problemi sta proprio in quei numeri tra parentesi. Perchè, con quei numeri, gli ex-An non riescono a portare avanti le istanze del popolo di destra e, paradosso dei paradossi, vedono invece realizzate tutte le istanze del popolo della Lega. Ciò perchè la Lega, pur rappresentando una minoranza, non fa parte del PdL, con cui ha solo una alleanza di governo, e può quindi permettersi di imporre i propri programmi/progetti.
Vedi i temi della sicurezza, dell'immigrazione, della scuola, ecc.
In questo modo gli ex-An stanno solo recitando la figura dei burattini e, viceversa, il popolo di destra accusa gli ex-An di essersi spostati troppo al centro.
Fini non ci sta, e vuole contare almeno quanto quelli della Lega.
Cosa potrà fare Fini?
Uscire dal PdL non avrebbe senso, perchè comunque gli ex-An rappresentano un popolo un pò più a destra del PdL e, in una eventuale coalizione.......potrebbero allearsi solo con il PdL.
Intanto questa tarantella tra Fini e Berlusconi, che svilisce i rispettivi ruoli, dovrà pur terminare in qualche modo e Fini non potrà andare avanti in eterno a fare il pentito perchè questo suo comportamento lo allontana ancora di più dal suo popolo, mentre riceve applausi dal popolo di sinistra.
Intanto Casini, dopo aver ospitato il fuggiasco (dal Pd) Rutelli, spera...

mercoledì 16 dicembre 2009

La zecca

Il direttore de Il Riformista ha ricevuto il cortese invito della redazione di Annozero a partecipare alla puntata di domani dedicata ai fatti di Milano; ha declinato l'invito ed ha scritto un articolo sul giornale che dirige per spiegarne la ragione, che è una sola: la presenza in quel programma di Marco Travaglio.
Polito ha riportato l'elogio dell'odio che Travaglio ha scritto l'altro giorno sul blog di Grillo: "Chi l'ha detto che non posso odiare un uomo politico? Chi l'ha detto che non posso augurarmi che il Creatore se lo porti via al più presto?"
Scrive Polito che lui non ha alcuna pregiudiziale morale, ma lui con uno così non vorrebbe mai trovarsi nella stessa stanza. In più c'è un problema di civiltà; Travaglio non è una persona civile, vive di insulti.

Mi sento di dover ringraziare Polito (uomo di sinistra), la cui testimonianza vale più di tanti appelli rivolti genericamente ad abbassare i toni.
Io concordo con l'opinione di Orpheus e credo anch'io che Travaglio abbia più la statura di una "zecca" che non quella di un "terrorista mediatico". Come le zecche si attacca al collo e succhia sangue dalla sua vittima, fino a raddoppiare le proprie dimensioni, non fisiche, ovviamente, ma quelle del conto in banca.
Ci fosse più gente come il direttore del Riformista nel Pd, non saremmo a questi punti, e il Pd non sarebbe il "lacchè" di Di Pietro; ma Polito era troppo intelligente, per essere apprezzato nel partito della Bindi.

domenica 13 dicembre 2009

no alla violenza, o si?

«Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza».
Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano dove il presidente del Consiglio è stato aggredito da un contestatore.
Tradotto dal dipietrese significa: la violenza è giustificata solo se contro Berlusconi.
Infatti, aggiunge «Io condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese».
Napolitanooooo, è inutile che ti arrabbi, non è vero che sei il presidente di tutti.

Ha incasinato tutto

Il disastro dell'ultimo governo Prodi affondava le sue radici nello scopo stesso dell'Unione: Tutti uniti contro il Cavaliere. Proprio quell’esperienza aveva insegnato che, a una coalizione, non basta vincere le elezioni, la vera sfida è governare.
E allora che speranze può avere l’ambigua alleanza di cui parla Casini? Udc, Api, PD e IdV tutti contro l'uomo nero.
Che possibilità c’è di vedere Di Pietro, Casini e Bersani e Rutelli nello stesso schieramento a governare insieme, con la sorpresa Fini? Praticamente nessuna.
In politica tutto è possibile, ma l'alleanza UdC-Di Pietro farebbe perdere all'Udc i voti dei tanti moderati ed a Di Pietro i voti di tanti scalmanati.
Poi c’è la vicenda Fini.
Perchè Casini annuncia sorprese?
Casini non è D'Alema, che dall'alto della sua esperienza vedeva le "scosse" che non ci sono mai state, se Casini parla di sorprese, sa di fare un danno a Fini. In questo modo è Casini che mette Fini nell'angolo, autorizzando ulteriori sospetti all'interno del PDL.
Al momento non mi è chiara l'esternazione di Casini, se non quella di voler dire: "Conto anch'io qualcosa".
Anche perchè, in questo momento, nessuno vuole le elezioni anticipate, ma lui, sconvolgendo la sua stessa strategia di voler distruggere il bipolarismo e creare il Centro come polo alternativo, fa ora una scelta di campo.
Più che un invito a Bersani, a me sembra un avviso a Berlusconi ad evitare le elezioni anticipate.

Il nostro Paolini

Ricordate Gabriele Paolini? Il personaggio distrurbatore, noto per le sue incursioni durante i servizi televisivi in piazza?
Ecco, Di Pietro ha assunto il suo ruolo. Ovunque c'è una piazza c'è Di Pietro a disturbare.
Anche l'altro giorno, durante la manifestazione della Cgil a Roma, che Epifani ha definito "non-politica" si è presentato il disturbatore Di Pietro per dire: “E’ l’ultimo appello che la società civile, il mondo del lavoro e della disoccupazione lancia alla Presidenza del Consiglio perché si occupi del Paese. Siamo molto preoccupati, la gente è esasperata, ogni giorno Roma è piena di manifestanti, ancora oggi siamo in tantissimi, per dire basta. Con l’ottimismo della speranza ci auguriamo che Berlusconi lasci il governo al più presto, prima che le manifestazioni si trasformino in rivolta.”
Non vi sembra che sia una chiamata a raccolta per spodestare con mezzi che non hanno niente a che vedere con la democrazia chi è stato eletto democraticamente?
Forse mi sbaglio, ma provate a mettere quelle parole nella bocca di Berlusconi; cioè provate a pensare a cosa sarebbe successo se quelle parole le avesse pronunciate Berlusconi, il puttaniere, il corruttore, lo stragista.
Ci Provo?
Ebbene, per prima cosa la Bindy, la Finocchiaro e Bersani sarebbero corsi a farsi intervistare, Fini avrebbe autorevolmente detto la sua (ormai ne dice una ogni volta che Berlusconi apre bocca) e perfino Napolitano avrebbe tuonato dal Colle, allarmato.
E l’Anm? Mica se ne sarebbe stata zitta! Un’occasione come quella quando sarebbe capitata di nuovo? Avrebbe mosso sicuramente tutte le sue pedine affinché qualche magistrato romano aprisse un’indagine o che si diffondesse la notizia che sarebbe in corso un avviso di garanzia e che per tali reati sarebbe previsto l'arresto preventivo.
Ho esagerato?
E invece il nostro Paolini scorre per le piazze indisturbato. A lui i magistrati e le Istituzioni concedono tutto. Sperano che riesca a rovesciare sua Maestà Berlusconi, condurlo in piazza, esporlo alla gogna, fargli lanciare qualche manciata di pietrame, qualche sollazzevole sputo negli occhi, qualche calcio democratico nel sedere, e poi relegarlo nelle patrie galere e buttare la chiave. Salvando così la democrazia e la costituzione.

giovedì 10 dicembre 2009

L'Analisi dello stato quo

La sovranità oggi in Italia, non credo di dire una cosa eccessiva, è passata dal Parlamento al partito dei giudici”.
E' questa l’“anomalia italiana” denunciata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per spiegare ai 1.500 delegati presenti al congresso del Partito popolare europeo (Ppe) in corso a Bonn, in Germania, la particolarità della situazione politica nel nostro Paese.
In Italia, ha spiegato, “non c'è l'immunità parlamentare, i pm non dipendono dal governo e si è formato nella sinistra un partito dei giudici. Non riuscendo la sinistra, divisa e allo sbando, ad avere ragione attraverso la politica, cerca di avere ragione del centrodestra attraverso i processi”.
Quindi il premier ha ricordato le cifre delle sue disavventure giudiziarie da quando è sceso in politica: “Io sono stato investito da una serie di 103 procedimenti, 913 giudici si sono interessati di me, 587 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di finanza, 2.520 udienze: credo sia il record universale della storia – sono state le parole del presidente del Consiglio alla platea congressuale, con in prima fila la cancelliera Angela Merkel – Però soltanto assoluzioni, perché per fortuna è una parte dei giudici che sta con la sinistra. Poi i giudici soprattutto del secondo e del terzo livello sono giudici come negli altri paesi”.
Cosa succede in questo momento in Italia? – ha proseguito Silvio Berlusconi – Succede un fatto particolare che chiamo di transizione e che dobbiamo rimediare. E cioè: la costituzione italiana, come tutte le nostre costituzioni, dice che la sovranità appartiene al popolo. Bene, il popolo vota ed è il Parlamento che riceve dal popolo la sovranità. Il Parlamento fa le leggi, ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinistra, il partito dei giudici si rivolge alla Corte costituzionale che ha undici componenti su quindici che appartengono alla sinistra, perché i cinque componenti di nomina del presidente della Repubblica sono tutti di sinistra, in quanto abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra. Quindi da organo di garanzia la Corte costituzionale si è trasformata in un organo politico e abroga le leggi fatte dal Parlamento”.
In Italia, ha detto Berlusconi parlando sempre a braccio per 15 minuti, è in atto “una caccia all’uomo nei confronti del primo ministro”. “Questa è una situazione che voi dovete sapere – ha fatto notare il premier italiano ai delegati del congresso – perché molto spesso i giornali dei vari paesi rappresentano la situazione italiana in modo completamente diverso dalla realtà”.
“È una situazione transitoria, certamente – ha aggiunto Silvio Berlusconi – Abbiamo una grande maggioranza in Parlamento. Stiamo operando per cambiare questa situazione anche attraverso una riforma della nostra Costituzione”.

Quasi a confermare le parole (accuse) di Berlusconi, arriva puntuale la notizia della bocciatura da parte della sesta commissione del CSM del processo breve. Ovviamente l'unico voto a favore del processo breve è del rappresentante del PdL.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2009/12/09/visualizza_new.html_1644484523.html

La pace si fa con la guerra


I sondaggi rivelano paradossali stranezze.
Il 55% degli americani crede negli angeli, il 34% crede negli Ufo e ancora il 34% crede nei fantasmi, ma........solo il 26% crede che Obama meriti il Nobel per la pace.
Barak Obama andrà oggi a ritirare il premio e farà un gran bel discorso; prevedo che dirà che “siamo in ‘questa cosa’ con l’obiettivo di vincere” e che in programma “non ci sono scadenze, non ci sono date di rientro, non c’è exit strategy”. In programma c’è solo l’annientamento dei jihadisti. A quel punto, il Nobel per la Pace sarà più che meritato.

Società "partecipate" usate come dipendance del PD


Parla Spatuzza che, nelle vesti di pentito avrà il suo tornaconto, .......si muovono tutte le procure e, senza neppure verificare la solidità di quello che afferma, viene portato subito in un'aula di tribunale.
Parla un assessore, non se lo fila nessuno, neppure i giornali nazionali.
Ecco il fatto: Realfonso, assessore al Comune di Napoli, si è dimesso ed ha inviato una lettera al sindaco Iervolino dove punta il dito sulle società "partecipate" del Comune; praticamente dice: "la realtà delle società partecipate del Comune di Napoli resta figlia di un modo di fa­re politica che ha avuto la meglio in questi anni, che si è annidato so­prattutto tra le frange egemoni del Partito democratico e che sta evi­denziando i suoi limiti e le sue de­generazioni. Mi riferisco a un com­plesso scoordinato di strategie che puntano a proteggere interessi par­ticolari, e che tendono a usare le partecipate come macchine per il consenso , legate a prebende e a pri­vilegi. Sono criteri di gestione che finiscono col mortificare i cittadini e gli stessi lavoratori delle aziende comunali, in larghissima parte one­sti e volenterosi".
Realfonso non ci sta, e sbatte la porta.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2009/10-dicembre-2009/assessore-realfonzo-si-dimette-accusa--1602133195096.shtml
E i magistrati napoletani dove sono? Sono impegnati con Mastella, dipinto come il mostro. Non sta a me difendere Mastella, ma a dire che lui non aveva inventato proprio nessun sistema, lui ha solo copiato.

martedì 8 dicembre 2009

I nuovi mostri

Verrà scarcerato a breve, dal carcere di Ankara, Mehmet Alì Agca, l'uomo che sparò contro Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro.
Dopo 28 anni di carcere, il prossimo 18 gennaio, lascerà le carceri turche ed è partita immediatamente la caccia alle sue prime dichiarazioni da uomo libero. Sono almeno cento le testate giornalistiche prenotate per un'intervista con Agca.
A quanto pare l'attentatore, però, non si concede per nulla e secondo alcune indescrezioni avrebbe chiesto almeno due milioni di euro per permettere ad un giornale di raccogliere le sue prime dichiarazioni.
Credo che Amanda Knox e Raffaele Sollecito non debbano poi dolersi tanto per essere stati ritenuti colpevoli di omicidio.........hanno solo costruito il loro futuro.

Diagnosi e terapia

Mi risuonano ancora nelle orecchie le parole di Diliberto, Rizzo, Giordano, sugli attentati in Iraq.
Era circa quattro anni fa e, per loro, gli attentatori erano dei "resistenti" che facevano degli attentati per cacciare l'"invasore" americano dal suolo nazionale.
In pratica, la loro analisi era che gli attentati erano "giustificati" dalla presenza dell'oppressore americano. E gli attentatori erano dei patrioti.
Adesso, gli americani non ci sono in Iraq, ma gli attentati continuano come prima, più di prima.
Questo è solo l'ultimo, 127 morti e 500 feriti: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=83468&sez=MONDO
Il 25 ottobre, il precedente attentato aveva causato 90 morti.
Diliberto, Rizzo, Giordano & co. andate a zappare la terra.
Mi fa piacere che gli italiani li hanno Cacciati dal Parlamento, ma mi preoccupa che Diliberto insegna all'università. Cosa impareranno mai i ragazzi? Se lui non è in grado di fare una semplice analisi dei fatti che accadono?
Boh!!!!!!!

Santo subito

Provo una certa ripugnanza a parlare di certe cose, ma ieri sono rimasto sconcertato nel sentire dire all'onorevole Orlando che Spatuzza, che è stato quello che è stato, sia stato folgorato da una crisi mistica.
Secondo me lo ha folgorato la frase biblica: "Gli ultimi saranno i primi" ed avrà pensato chi è più ultimo di me?
Mai parole bibliche sono risultate più profetiche, infatti, ancora in vita, si sta procedendo alla santificazione di Spatuzza, ancor prima di quella di Giovanni Paolo II.

Come Gentiloni

Ricordate quando la solita sinistra difendeva a spada tratta le leggi e le sentenze che pretendevano di negare a Rete 4 la concessione televisiva e chiedeva a gran voce di mandare “Emilio Fede sul satellite”? Ricordate quante e quali “robuste” argomentazioni giuridiche e politiche venivano sollevate, in base alle quali si voleva oscurare Rete 4? Praticamente l'"Antitrust". E chi faceva la voce più grossa di tutte era Gentiloni, l'allora ministro delle comunicazioni.
Allora io tifavo per Rete4 perchè non sopportavo e non sopporto che deve essere lo Stato, attraverso il meccanismo attuale delle concessioni e delle autorizzazioni ministeriali a gestire le frequenze televisive. Mi dava e mi dà l'idea di un regime, laddove l'informazione, si grida, deve essere libera.

Tanto premesso, non posso che biasimare la decisione del Ministero per lo Sviluppo economico di rinviare la concessione dell’autorizzazione alla trasmissione in digitale terrestre al canale televisivo “Cielo” di proprietà del gruppo News Corporation (Murdoch).
In pratica l'imperatore della pay-tv, sta cercando di entrare nella tv in-chiaro e per me è un suo diritto.
E’ facile interpretare la mancata autorizzazione secondo le tradizionali chiavi di lettura del “conflitto di interessi” e della volontà di Silvio Berlusconi di rendere più difficile l’accesso al mercato a soggetti che possano sfidare la posizione dominante di Mediaset nella televisione commerciale in chiaro. Se poi l’autorizzazione a Cielo dovesse venire definitivamente rifiutata, molti grideranno allo scandalo per il fatto che dall’alto si possa tappare la bocca ad un’emittente televisiva, contestandole il diritto a trasmettere.
Questo governo si sta comportando con Cielo come fece Gentiloni con Rete4, e a me non piace.
Detto questo, aggiungo subito che noto sull'argomento una posizione profondamente contraddittoria da parte del PD e dell'IdV; questi infatti parlano già di "complotto" e di "vendetta" mentre la coerenza vorrebbe che l’eventuale rifiuto dell’autorizzazione a Cielo dovrebbe essere ammantata nei fatti dalle stesse “robuste” argomentazioni giuridiche e politiche in base alle quali loro volevano oscurare Rete 4. Ma la coerenza non sta da quelle parti.

domenica 6 dicembre 2009

Sprecoooooo

A Napoli, in via Ponti Rossi, c'è la sede dell'Arcadis, agenzia regionale per la difesa del suolo.
Questa agenzia è nata nell'aprile 2008 su input dell'allora assessore all'Ambiente Luigi Nocera e da aprile 2008 sta regolarmente pagando, tutti i mesi, ben 72 addetti altamente qualificati per non fare assolutamente NULLA.

Sono geologi, architetti, ingegneri, avvocati e commercialisti che oggi si lamemtano perchè vorrebbero lavorare davvero, dall'alto del loro titolo di studio ed invece stanno tutti con le mani in mano, laddove «potremmo essere d'aiuto nella gestione dei disastri ambientali in Campania che è la regione con più alto numero di frane in Italia».

Ma allo stato attuale, da aprile 2008, si scopre che l'Arcadis è ancora priva di uno statuto che ne definisca i compiti, nonché il management (direttore generale e consiglio d'amministrazione).

E noi, poveri onesti cittadini, subiamo l'aumento dell'Irap perchè la Regione Campania ha i conti in rosso.
VERGOGNA

sabato 5 dicembre 2009

festival

Una nazione degna di tale nome permette l’associazione del nome del suo premier a vicende malavitose solo in presenza di prove schiaccianti, ottenute dopo indagini riservatissime e scrupolose.
Perchè noi invece siamo capaci di orribili show, come quello ieri rappresentato a Torino, che ci espongono solo a equivoci e critiche in ogni angolo del mondo.
Per questo i pm stanno perdendo la stima degli italiani.

Nel No Bday di oggi, cui hanno partecipato non più di centomila persone (gli organizzatori danno numeri imitando Epifani), gli striscioni erano "Dimettiti" e "fatti processare". In più i fischi pi sonori sono stati per Bersani.

Se questi sono gli unici argomenti dell'opposizione, Berlusconi può stare tranquillo che governerà fin quando lo vorrà.
Chi ci sta perdendo è l'Italia, che necessita di riforme (ma il nostro sistema le prevede condivise) e che invece viene sputtanata agli occhi stranieri.

Confusione

Cosa è diventata la Sinistra italiana?
Dopo aver affidato il loro futuro politico ad una puttana adesso sperano di trovare aiuto in un assassino che scioglieva i bambini nell’acido.
Basterebbe dire questo per capire con chi abbiamo a che fare, ma spiegarlo a personaggi come Ingroia è tempo perso. E allora non ci provo neppure.
E intanto oggi è in corso la manifestazione NO-B-Day; Nel passato una stupidata simile non era mai stata fatta perchè si va in piazza "per qualcosa" o "contro qualcosa" e non "contro qualcuno", o almeno senza dire oscenità.
Mi spiace ancora che il PD, come al solito, non sappia bene che pesci prendere: qualcuno andrà, qualcun’altro no, qualcuno ancora ha cambiato idea e forse va, gli altri ancora non sanno bene....

Come faremo a farci governare da questi che non sono d'accordo neppure sulle cose più elementari?

martedì 1 dicembre 2009

Svegliatevi

Quella che è appena iniziata sembra essere la settimana decisiva per Silvio Berlusconi. Ma lui, si sa, ha sette vite, proprio come i gatti. Il nostro Presidente si troverà infatti attaccato su tre fronti, anche se ai cittadini interesserebbe un quarto motivo.
Il primo è l’attacco al portafoglio. Togliere 750 milioni di euro al Berlusconi per darli a De Benedetti certo non fa lo stesso effetto che cercare di metterlo in galera, ma si sa: c’è chi si accontenterebbe.
Il secondo fronte a cui sarà sottoposto il leader del Pdl è quello che vorrebbe dipingere un Berlusconi con la coppola: l’artista impegnato nel ritrarre il cavaliere come mafioso è un pentito scaduto, tale Gaspare Spatuzza. Comunque sia, venerdì 4 dicembre sarà il giorno in cui Spatuzza riacquistaerà la memoria, perduta per 16 anni.
C’è poi il terzo fronte, che si apre sabato 5 dicembre. In quest’occasione si presenterà a Roma un popolo sotto forma del No B‐Day, una manifestazione convocata a Roma.

Se tutti fossero meno impegnati a far fronte alle accuse del pentito Sputazza, alle manovre delle toghe rosse, alle bordate di certa stampa, forse si potrebbe parlare un po’ di più di economia e cercare delle soluzioni un po’ più gradite ai cittadini.

Appare che la colpa di questo immobilismo sia dell'opposizione, ma Governare è compito del governo e, se non riesce a farlo, significa che l'opposizione sta facendo bene il proprio mestiere.
Ehi del governo, svegliatevi.
Altrimenti sarà facile concludere: visto che i tanti guai giudiziari di Berlusconi non gli consentono di governare, proviamo l'alternativa.
Sapete come la penso, credo che tutto sia meglio rispetto ai Di Pietro, Travaglio, Scalfari, Grillo, e gli intrallazzi del PD, ma...........svegliatevi.

Mezze società e mezze dipendance

Pier Luigi Celli ha inviato, dalle colonne de la Repubblica, una lettera a suo figlio.
Non credo che lo abbia fatto perchè abbia problemi di comunicazione con il figlio, ma ha voluto trovare un modo originale per rivolgersi ad un giovane, ben laureato, cui ha detto: questo Paese fa schifo, si va avanti solo per spinte familiari e clientelismo, il merito non conta, quindi, caro mio, per quanto mi dispiaccia, faresti bene ad andartene.
Sempre rivolgendosi al figlio, gli scrive. “Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato con un Consiglio d’Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility”, rischiando, nella vita professionale, di guadagnare “un centesimo di una velina o di un tronista”.

Tanto per ricordarlo, Pierluigi Celli è attualmente direttore generale dell'università Luiss di Roma ed è inoltre membro dei consigli di amministrazione di Lottomatica, Hera SpA e Messaggerie Libri. In passato ha ricoperto gli incarichi di Direttore Risorse Umane dell'ENI, è stato direttore generale della RAI, presidente di IPSE2000 e direttore Personale e Organizzazione in Enel.
E allora capisco l'opinione espressa da Celli: lui ha sempre "lavorato" in ambienti gestiti dal potere, dove il merito non importa, dove si devono solo gestire delle prebende. Ma, se in molti (di quell'ambiente) sottoscriverebbero la lettera di Pier Luigi Celli, non a torto, a me non è piaciuta.

Lui, che ha sempre sguazzato in queste mezze società per azioni e mezze dependance dei sindaci e dei politici, viene a dire a noi, poveri mortali, che questo sistema fa schifo?
Una facile ironia sarebbe quella di sintetizzare il concetto scrivendo: Celli ha commesso un errore, non doveva indirizzarla a suo figlio, ma al mio. Ma tu guarda un pò da che pulpito viene questa predica.