Allora io tifavo per Rete4 perchè non sopportavo e non sopporto che deve essere lo Stato, attraverso il meccanismo attuale delle concessioni e delle autorizzazioni ministeriali a gestire le frequenze televisive. Mi dava e mi dà l'idea di un regime, laddove l'informazione, si grida, deve essere libera.
Tanto premesso, non posso che biasimare la decisione del Ministero per lo Sviluppo economico di rinviare la concessione dell’autorizzazione alla trasmissione in digitale terrestre al canale televisivo “Cielo” di proprietà del gruppo News Corporation (Murdoch).
In pratica l'imperatore della pay-tv, sta cercando di entrare nella tv in-chiaro e per me è un suo diritto.
E’ facile interpretare la mancata autorizzazione secondo le tradizionali chiavi di lettura del “conflitto di interessi” e della volontà di Silvio Berlusconi di rendere più difficile l’accesso al mercato a soggetti che possano sfidare la posizione dominante di Mediaset nella televisione commerciale in chiaro. Se poi l’autorizzazione a Cielo dovesse venire definitivamente rifiutata, molti grideranno allo scandalo per il fatto che dall’alto si possa tappare la bocca ad un’emittente televisiva, contestandole il diritto a trasmettere.
Questo governo si sta comportando con Cielo come fece Gentiloni con Rete4, e a me non piace.
Detto questo, aggiungo subito che noto sull'argomento una posizione profondamente contraddittoria da parte del PD e dell'IdV; questi infatti parlano già di "complotto" e di "vendetta" mentre la coerenza vorrebbe che l’eventuale rifiuto dell’autorizzazione a Cielo dovrebbe essere ammantata nei fatti dalle stesse “robuste” argomentazioni giuridiche e politiche in base alle quali loro volevano oscurare Rete 4. Ma la coerenza non sta da quelle parti.
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