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domenica 13 dicembre 2009

no alla violenza, o si?

«Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza».
Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano dove il presidente del Consiglio è stato aggredito da un contestatore.
Tradotto dal dipietrese significa: la violenza è giustificata solo se contro Berlusconi.
Infatti, aggiunge «Io condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese».
Napolitanooooo, è inutile che ti arrabbi, non è vero che sei il presidente di tutti.

4 commenti:

Vincenzo ha detto...

Ciao Nicola, in verità io non seguo molto la politica, però penso che la violenza non sia mai giustificabile. E le ingiustizie denunciate da Di Pietro si dovrebbero combattere in ben altro modo.

No alla violenza.

Un saluto, Vincenzo.

nicola ha detto...

Ciao Vincenzo e benvenuto.
Di Pietro faceva il pm, mestiere adatto per combattere le ingiustizie.
Ma, visto che in questo modo legale non c'è riuscito a sconfiggere Berlusconi, ora si è messo a fare il capopopolo.
Una figura SQUALLIDA.

Claudio ha detto...

Vi scandalizzate tanto per Tartaglia ma la storia è piena di gente più o meno folle che ha attentato ai politici. Io, invece, trovo MOLTO più grave l'assoluta mancanza di democrazia da parte di quelle frange della sinistra che hanno disturbato il comizio (come fanno peraltro in tutte le manifestazioni del centrodestra e di chi non la pensa come loro), pretendendo di far tacere il Cav. E nè l'ineffabile Di Pietro nè il PD hanno condannato la cosa. Ma se fossero quelli del centrodestra a contromanifestare nei comizi della sinistra, ecco sarebbero fascisti, xenofobi, razzisti, antidemocratici e via insultando.
Che schifo!!!

nicola ha detto...

x Claudio
tu sei un altro che non ascolta l'invito di Napolitano ad abbassare i toni.
E smettiamola di aizzare gli animi.

Poi Napolitano mi dovrebbe spiegare se va bene che, con il tono basso, la Concita De Gregorio ha detto ieri a Ballarò che Berlusconi è un pedofilo.
Caro Napoligtano, qui il tono non c'entra, valgono i significati delle parole.
Solo se sono rivolti a Berlusconi, i termini Pedofilo, P2ista, mafioso non sono termini da diritto penale.
Come mai nessun pm interviene?
Solo pochi anni fa ci fu un processo per il termine "buffone".
Cosa devo pensare della magistratura?
Me lo spieghi lei, sig. Napolitano