Ho letto molto sulla vicenda del delitto di Garlasco e, comunque la si voglia vedere ed interpretare, la questione di base resta sempre la stessa: troppo spesso si tende ad individuare un sospettato da indagare e intorno a lui si costruisce (o si tenta di farlo) il castello accusatorio.
In questo caso l'unico indagato era Alberto Stasi, per l’ennesimo omicidio destinato, forse, a rimanere senza colpevoli.
Di indagini a 360 gradi neppure l’ombra e quando l’unica pista seguita si rivela errata spesso diventa troppo tardi per imboccare altre vie.
Nel corso di questi ultimi due anni (e qualche mese) dalla procura di Vigevano è uscito di tutto. Ci si riferisce, ad esempio, all’arma del delitto trasformatasi nel tempo in calzascarpe, poi martello da carpentiere, poi portavasi, poi ancora piccozza ed, alla fine, un bel paio di forbicioni da sarto ben appuntite. E il movente? Chi è riuscito a comprenderlo è bravo
Per non parlare poi dell’ora della morte della ragazza, orario che era fermamente documentato tra le 9,00 9,30, ma poi, solo quando emerge chiaramente che Stasi a quell'ora era al computer, l'accusa posticipa l'orario per far quadrare il cerchio: il fattaccio è successo dopo le 12,40.
Poi, il computer portatile dell’unico indagato sarebbe stato maldestramente manomesso, nei primi momenti dell’indagine, da investigatori che hanno arrecato più danni all’inchiesta che una tromba d’aria in un campo coltivato a tulipani.
E poi i verbali riportano che ci sono impronte degli investigatori dappertutto, il divano incautamente spostato e addirittura – come riportato dal Messaggero di venerdì scorso – “la sera, quando gli inquirenti se ne andarono, chiusero nella villetta Piuma e Minou” che altro non sono che i gatti della famiglia Poggi.
Vi sembra una cosa normale?
Io non so se Stasi sia innocente o colpevole, so che la magistratura ci ha regalato un altra persona "rovinata" perchè è stata assolta con la famosa formula dubitativa, nel senso che non si è riusciti a capirci nulla.
In effetti, per me la formula è tutt'altro che dubitativa; essa è certa, ed è: assolto per incompetenza di indagine.
Volete che vi ricordi un altro esempio? sappiamo, forse, chi è l’Unabomber che per lungo tempo ha terrorizzato l’Italia del nordest? No, non lo sappiamo e probabilmente non lo sapremo mai.
In compenso si è trasformato, rovinandone l’esistenza, un innocuo ingegnere (insomma una persona perbene) in un pericoloso criminale seriale: per fortuna dell’interessato (e della verità), quell’indagine è clamorosamente venuta meno e del colpevole (quello vero), a distanza di tanto tempo, ancora nessuna traccia.
Sono fatti, non chiacchiere: vicende per le quali, però, nessuno è mai destinato a pagare per gli errori commessi.
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1 commento:
Tanti affettuosi auguri di Buone Feste a te e ai tuoi cari.
Un abbraccio:-)
Gianna
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