Tutti i quotidiani nazionali hanno dato risalto ieri alla notizia dell'inchiesta di Bari ed alla perquisizione delle sedi dei partiti di sinistra, con l'acquisizione dei bilanci. Già, perché nonostante da mesi certa stampa continui a farci credere che lo scandalo sia la notte di sesso fra Berlusconi ed una "escort" a palazzo Grazioli, la verità è un'altra ed è molto scomoda per la sinistra. La vera inchiesta riguarda, invece, un giro di mazzette, tangenti e voti di scambio fra malavita e politica. Ma non è di questo che intendo parlare.
Ieri, come sempre, faccio il giro dei vari quotidiani per vedere e confrontare le diverse notizie e come le stesse vengono riferite dalle varie testate. Anche l'Unità riportava la notizia dell'inchiesta barese. Leggo il pezzo, stranamente non firmato (ma poi si intuisce il perché), che si conclude così: "...Giampaolo Tarantini, indagato a Bari, sempre dal pm Scelsi per favoreggiamento della prostituzione e per aver inviato, pagandole, giovani donne, tra cui l'escort barese Patrizia D'Addario, nelle residenze private del premier Silvio Berlusconi.".
Mi fa sorridere il fatto che anche in questo caso, davanti ad una inchiesta che interessa direttamente i partiti di sinistra, L'Unità riesca ad infilarci il nome di Berlusconi. E lo fa in maniera sottile e subdola (as usual), mettendolo alla fine del pezzo. Così, l'idea che resta nel lettore è quella di una inchiesta su corruzione e tangenti ed il nome di Berlusconi che, in questa vicenda non c'entra assolutamente niente. Sono sottigliezze, ma chi lavora nel campo sa benissimo come usare questi trucchi semantici. Ma non è nemmeno questo aspetto che voglio evidenziare.
Subito dopo aver letto questo pezzo, mi viene in mente che quell'ultima frase l'ho appena letta, poco prima, su Repubblica, pari pari, uguale, identica. L'unica differenza è che su Repubblica veniva riportata al centro del pezzo. Torno indietro, rileggo il pezzo, confronto e, non ci sono dubbi, è la stessa identica frase, virgole comprese. Anche il resto dell'articolo è molto simile fra i due quotidiani. Dubbio: sarà Repubblica che copia da L'Unità, oppure è il contrario?
Ma non basta, a confermare la stranezza di questa frase che, evidentemente, parte da una mente originaria e si diffonde per le varie redazioni come una catena di S.Antonio, anche su Tiscali notizie, quella frase viene riportata uguale...
L'affare si complica, il mistero si infittisce e la domanda resta: è Repubblica che copia da L'Unità, è L'Unità che copia da Repubblica, entrambe copiano da Tiscali, oppure Tiscali copia da Repubblica e Unità? Ah, saperlo!
Bene, non avevo intenzione di scrivere questo post, nonostante le molte perplessità sollevate da questo confronto, ieri, dopo la lettura dei diversi articoli. Oggi, invece, ho deciso di farlo. Sapete perché? Perché la vera chicca di questa storia è un'altra. Ancora un'altra? Sì, ed è questa. Se andiamo a vedere, oggi, su Repubblica, ci troviamo un nuovo articolo aggiornato con le ultime novità, come è giusto. Se però andiamo a vedere l'articolo di ieri, firmato da Fulvio Di Giuseppe, che oggi è già superato, scopriamo una curiosità: è stato cambiato, riscritto, con l'aggiunta, per esempio, di una dichiarazione di Vendola, che ieri non c'era, visto che quella dichiarazione è stata rilasciata nel corso della giornata e, quindi, non poteva comparire nell'articolo di ieri mattina su Repubblica. E, miracolo, quella frase che compariva uguale identica su L'Unità e Tiscali, è scomparsa. Misteri del giornalismo nostrano.
Ora, che senso ha modificare un articolo scritto ieri e che, oggi, difficilmente (a parte quel rompiscatole di Giano) qualcuno andrà a rileggere? Vogliamo essere cattivi, una volta tanto? Ma sì. Credo che ieri si siano resi conto del fatto che gli articoli dei due quotidiani fossero molto simili e che, in alcune parti, erano dei veri copia/incolla. Il che potrebbe far pensare ai soliti "maligni" che i due quotidiani, non solo abbiano una linea comune, ma si scambino anche gli articoli (capito perché quello de L'Unità non era firmato?). Cosa non proprio esaltante per chi vuole accreditarsi come voce libera ed indipendente. Ma la sensazione più evidente è che dietro certa stampa ci sia una regia unica che non solo usa l'informazione per fini non proprio rispondenti al dovere di cronaca e di informazione imparziale, come vogliono farci credere, ma che arrivino addirittura a riportare gli stessi articoli, giusto con qualche variante, tanto per non farla tanto sporca. Ma talvolta, come in questo caso, forse per distrazione, ci scappa la beffa. E qualcuno potrebbe notarlo. Allora si corre ai ripari e...si cambia l'articolo del giorno precedente. Alla faccia della serietà, della libertà d'informazione, della deontologia professionale, ma, soprattutto, alla faccia dei creduloni che prestano fede a certa stampa "indipendente"!
Giano
venerdì 31 luglio 2009
martedì 28 luglio 2009
Ne riparliamo a settembre
Finora Berlusconi si è cimentato in tante missioni ed ha vinto molte battaglie; elencarle tutte sarebbe un inutile esibizionismo, ma la solerzia e la capacità dimostrata nella gestione della spazzatura a Napoli, del dopoterremoto a L'Aquila, dell'immigrazione clandestina a Lampedusa, sono sotto gli occhi di tutti.
Si, va bè, c'è sempre un Franceschini che ripete che c'è bisogno di fare di più dimenticando quanto l'Unione era "nulla" non solo nei fatti, ma anche e soprattutto nelle decisioni. Si, va bè, c'è sempre un certo Di Pietro che non è mai d'accordo, e si erge ad unico tutore della Costituzione permettendosi però di sfidare ed offendere il capo dello Stato.
Adesso Berlusconi deve impegnarsi in una missione veramente ardua: la questione meridionale, più volte affrontata e mai risolta.
La questione meridionale è sempre più questione nazionale, perché il mancato decollo di un’area così vasta dell'Italia è la prima causa della ridotta competitività internazionale del Paese. Pensare di risolvere i problemi italiani senza affrontare la questione meridionale è un’ingenua utopia. Pensare di affrontare i problemi meridionali senza un solido ancoraggio alla politica nazionale è una tragica illusione.
Per rilanciare il Mezzogiorno sarà necessario che ognuno svolga la funzione che gli è propria: che le imprese cerchino di sfruttare le potenzialità produttive, e lo Stato garantisca loro la possibilità di operare in modo equo, sicuro ed efficiente.
E' finito il tempo che lo Stato deve elargire assistenza, o deve intromettersi nelle scelte degli imprenditori.
Se la questione meridionale verrà affrontata in questo modo, sarà un sucesso.
Si, va bè, c'è sempre un Franceschini che ripete che c'è bisogno di fare di più dimenticando quanto l'Unione era "nulla" non solo nei fatti, ma anche e soprattutto nelle decisioni. Si, va bè, c'è sempre un certo Di Pietro che non è mai d'accordo, e si erge ad unico tutore della Costituzione permettendosi però di sfidare ed offendere il capo dello Stato.
Adesso Berlusconi deve impegnarsi in una missione veramente ardua: la questione meridionale, più volte affrontata e mai risolta.
La questione meridionale è sempre più questione nazionale, perché il mancato decollo di un’area così vasta dell'Italia è la prima causa della ridotta competitività internazionale del Paese. Pensare di risolvere i problemi italiani senza affrontare la questione meridionale è un’ingenua utopia. Pensare di affrontare i problemi meridionali senza un solido ancoraggio alla politica nazionale è una tragica illusione.
Per rilanciare il Mezzogiorno sarà necessario che ognuno svolga la funzione che gli è propria: che le imprese cerchino di sfruttare le potenzialità produttive, e lo Stato garantisca loro la possibilità di operare in modo equo, sicuro ed efficiente.
E' finito il tempo che lo Stato deve elargire assistenza, o deve intromettersi nelle scelte degli imprenditori.
Se la questione meridionale verrà affrontata in questo modo, sarà un sucesso.
sabato 18 luglio 2009
Prima di tutto: obbedienza al partito
Vi ricordate di Dino De Rubeis?
Come no, è il sindaco di Lampedusa.
Un omone grande e grosso che il 25 gennaio del 2009 decise di mettersi alla testa della rivolta popolare per evitare, a suo dire, che Lampedusa diventasse la Alcatraz italiana. Allo scopo aveva anche telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aveva ottenuto, sempre a suo dire, assicurazioni sulla convocazione di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi, per evitare che l'isola diventi una colonia penale a cielo aperto. Perchè questa era la visione che lui aveva sulle condeguenze della politica del governo Berlusconi.
Non c'era una sola edizione del telegiornale di Rai3 o La7 che non intervistasse De Rubeis. Un certo Gadner si trasferì sull'isola per fare un collegamneto con Annozero. Per non parlare di Repubblica, L''Unità, ecc.
Ecco due articoli:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/25/il-sindaco-ribelle-guida-la-rivolta-dell.html
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/immigrati-3/sciopero-lampedusa/sciopero-lampedusa.html
Ebbene, come è finita?
E' finito che Lampedusa è tornata ad essere l'isola bellissima che è sempre stata, e si è messo fine all'infame commercio di esseri umani.
E De Rubeis?
Boh!!!!
Perchè ricordo questo avvenimento?
Perchè ancora una volta un sindaco si rivolge a Napolitano per protestare contro la politica governativa. E' Cialente, il sindaco di L'Aquila. Ma non si capisce se consegna solo la fascia da sindaco, se si dimette da sindaco o, come più probabile, è solo una minaccia.
La storia non insegna nulla. Anzi insegna che, prima di tutto viene l'obbedienza al partito.
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/sisma-aquila-13/sisma-aquila-13/sisma-aquila-13.html
Come no, è il sindaco di Lampedusa.
Un omone grande e grosso che il 25 gennaio del 2009 decise di mettersi alla testa della rivolta popolare per evitare, a suo dire, che Lampedusa diventasse la Alcatraz italiana. Allo scopo aveva anche telefonato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e aveva ottenuto, sempre a suo dire, assicurazioni sulla convocazione di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi, per evitare che l'isola diventi una colonia penale a cielo aperto. Perchè questa era la visione che lui aveva sulle condeguenze della politica del governo Berlusconi.
Non c'era una sola edizione del telegiornale di Rai3 o La7 che non intervistasse De Rubeis. Un certo Gadner si trasferì sull'isola per fare un collegamneto con Annozero. Per non parlare di Repubblica, L''Unità, ecc.
Ecco due articoli:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/25/il-sindaco-ribelle-guida-la-rivolta-dell.html
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/immigrati-3/sciopero-lampedusa/sciopero-lampedusa.html
Ebbene, come è finita?
E' finito che Lampedusa è tornata ad essere l'isola bellissima che è sempre stata, e si è messo fine all'infame commercio di esseri umani.
E De Rubeis?
Boh!!!!
Perchè ricordo questo avvenimento?
Perchè ancora una volta un sindaco si rivolge a Napolitano per protestare contro la politica governativa. E' Cialente, il sindaco di L'Aquila. Ma non si capisce se consegna solo la fascia da sindaco, se si dimette da sindaco o, come più probabile, è solo una minaccia.
La storia non insegna nulla. Anzi insegna che, prima di tutto viene l'obbedienza al partito.
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/sisma-aquila-13/sisma-aquila-13/sisma-aquila-13.html
Marco Follini: Parole chiare
Pubblico una parte della lettera che Marco Follini ha inviato al Riformista:
Io credo profondamente che tra noi e Di Pietro esistano differenze solide come il granito.
Lui coltiva una politica radicale, manichea. Cavalca la semplificazione. Indulge al populismo. Segue il copione del giustizialismo. Trasforma l’avversario in nemico, e il nemico in demonio.
Dentro questa visione così drastica e cupa della politica, è ovvio che Di Pietro tenda a fare terra bruciata. Se la lotta è tra il bene e il male, se la sua parte veste i panni della virtù e l’altra parte indossa l’armatura dei soldati delle tenebre, non c’è posto per niente che stia nel mezzo.
Non esistono istituzioni, dialogo, compromesso, misura. Tutto è per così dire militarizzato.
Noi, al contrario esistiamo per tentare di accorciare le distanze. Ci sforziamo di interpretare questo Paese nella sua varietà e complessità. Cerchiamo di capirlo, non di schiacciarlo nella tenaglia di un’infinita guerra tra bande. Pensiamo che la politica non sia l’urlo di protesta, ma la capacità di intessere legami, di ascoltare rispettosamente le voci di tanti, di chiamare le persone a costruire una società più coesa, per quanto possibile più unita. Venendo da lontano, sappiamo che ogni conquista è figlia della pazienza.
Ora io credo che quando si mettono insieme idee e forze così diverse non si fa un buon servizio a nessuno. È una legge di natura. La nostra alleanza è stata fin qui un pasticcio tra un’allodola e un cavallo. Se fossimo andati al governo, avremmo “regalato” agli elettori un’insopportabile conflittualità. Del tipo di quelle di cui avevamo appena promesso di liberarli una volta per tutte.
Ai cultori del bipolarismo che impazzano dalle mie parti vorrei segnalare peraltro che nei maggiori Paesi europei - quelli dove l’alternanza funziona da tempo immemorabile - la risoluzione delle alleanze contro natura è una vera e propria regola costituente. In Francia Chirac e poi Sarkozy hanno fatto a meno di Le Pen, in Germania i socialdemocratici hanno preferito collaborare con la Merkel piuttosto che allearsi con la Linke. Così va il mondo, e non vedo perché solo noi dobbiamo essere i figli della gallina bianca.
Ora siamo alla vigilia del congresso, e su questo tema non possiamo più non fare chiarezza. L’ambigua alleanza di questi mesi è stata un po' la nostra coda di paglia. Una parte della nostra dirigenza, sbagliando, s’è illusa che l’Italia dei valori ci portasse in dote il consenso dei girotondi, un rapporto più forte con una parte di piazza e forse, chissà, addirittura l’assoluzione dai nostri peccati.
È tempo, credo, di tagliare quella corda. Non per mancare di rispetto a Di Pietro, ma per avere rispetto, noi e lui, delle differenze che ci separano.
Occorre chiudere un balbettio imbarazzato e imbarazzante e pronunciare parole chiare.
PS. Peccato che nè Franceschini, nè Bersani, nè Marino usano parole chiare
Io credo profondamente che tra noi e Di Pietro esistano differenze solide come il granito.
Lui coltiva una politica radicale, manichea. Cavalca la semplificazione. Indulge al populismo. Segue il copione del giustizialismo. Trasforma l’avversario in nemico, e il nemico in demonio.
Dentro questa visione così drastica e cupa della politica, è ovvio che Di Pietro tenda a fare terra bruciata. Se la lotta è tra il bene e il male, se la sua parte veste i panni della virtù e l’altra parte indossa l’armatura dei soldati delle tenebre, non c’è posto per niente che stia nel mezzo.
Non esistono istituzioni, dialogo, compromesso, misura. Tutto è per così dire militarizzato.
Noi, al contrario esistiamo per tentare di accorciare le distanze. Ci sforziamo di interpretare questo Paese nella sua varietà e complessità. Cerchiamo di capirlo, non di schiacciarlo nella tenaglia di un’infinita guerra tra bande. Pensiamo che la politica non sia l’urlo di protesta, ma la capacità di intessere legami, di ascoltare rispettosamente le voci di tanti, di chiamare le persone a costruire una società più coesa, per quanto possibile più unita. Venendo da lontano, sappiamo che ogni conquista è figlia della pazienza.
Ora io credo che quando si mettono insieme idee e forze così diverse non si fa un buon servizio a nessuno. È una legge di natura. La nostra alleanza è stata fin qui un pasticcio tra un’allodola e un cavallo. Se fossimo andati al governo, avremmo “regalato” agli elettori un’insopportabile conflittualità. Del tipo di quelle di cui avevamo appena promesso di liberarli una volta per tutte.
Ai cultori del bipolarismo che impazzano dalle mie parti vorrei segnalare peraltro che nei maggiori Paesi europei - quelli dove l’alternanza funziona da tempo immemorabile - la risoluzione delle alleanze contro natura è una vera e propria regola costituente. In Francia Chirac e poi Sarkozy hanno fatto a meno di Le Pen, in Germania i socialdemocratici hanno preferito collaborare con la Merkel piuttosto che allearsi con la Linke. Così va il mondo, e non vedo perché solo noi dobbiamo essere i figli della gallina bianca.
Ora siamo alla vigilia del congresso, e su questo tema non possiamo più non fare chiarezza. L’ambigua alleanza di questi mesi è stata un po' la nostra coda di paglia. Una parte della nostra dirigenza, sbagliando, s’è illusa che l’Italia dei valori ci portasse in dote il consenso dei girotondi, un rapporto più forte con una parte di piazza e forse, chissà, addirittura l’assoluzione dai nostri peccati.
È tempo, credo, di tagliare quella corda. Non per mancare di rispetto a Di Pietro, ma per avere rispetto, noi e lui, delle differenze che ci separano.
Occorre chiudere un balbettio imbarazzato e imbarazzante e pronunciare parole chiare.
PS. Peccato che nè Franceschini, nè Bersani, nè Marino usano parole chiare
venerdì 17 luglio 2009
"La tristezza di un partito che si chiude in se stesso"
Guardate il trebbiatore
http://www.youtube.com/watch?v=81HfrSs9bjI
la domanda nasce spontanea: perchè il PD continua a stare con questo sciacallo?
giovedì 16 luglio 2009
W La Costituzione
Napolitano ha promulgato la legge sulla sicurezza ma ha accompagnato la firma con una lettera dettagliata e di merito inviata al presidente del Consiglio, ai ministri competenti Alfano e Maroni oltre che al presidente del Senato Schifani e della Camera Fini.
Caro Presidente, lei è consapevole che, se la Costituzione è chiaramente violata da chi deve garantirla, l'Italia andrà incontro ad un declino grave e preoccupante?
Perchè fa queste sciocchezze?
Il presidente della Repubblica non può intervenire sul merito politico dei provvedimenti, per di più in modo selettivo come ha fatto in questa circostanza. Se egli ha dubbi o rilievi fondati di incostituzionalità e non intende promulgare una legge, può solo inviare un messaggio formale alla Camere.
La promulgazione con dubbi e commenti non esiste.
Il Presidente non può neppure rivolgersi direttamente ai ministri, perché, sempre per Costituzione, egli non ha alcuna responsabilità politica nè essi possono prevaricare la libera volontà del Parlamento.
Dove sono tutti coloro che in questi tempi si sono innalzati a difendere la legalità costituzionale? Dalle pagine di Repubblica, L'Unitò, ecc, non c'è un rigo a difesa della Costituzione.
Caro Presidente, lei è consapevole che, se la Costituzione è chiaramente violata da chi deve garantirla, l'Italia andrà incontro ad un declino grave e preoccupante?
Perchè fa queste sciocchezze?
Il presidente della Repubblica non può intervenire sul merito politico dei provvedimenti, per di più in modo selettivo come ha fatto in questa circostanza. Se egli ha dubbi o rilievi fondati di incostituzionalità e non intende promulgare una legge, può solo inviare un messaggio formale alla Camere.
La promulgazione con dubbi e commenti non esiste.
Il Presidente non può neppure rivolgersi direttamente ai ministri, perché, sempre per Costituzione, egli non ha alcuna responsabilità politica nè essi possono prevaricare la libera volontà del Parlamento.
Dove sono tutti coloro che in questi tempi si sono innalzati a difendere la legalità costituzionale? Dalle pagine di Repubblica, L'Unitò, ecc, non c'è un rigo a difesa della Costituzione.
martedì 14 luglio 2009
Il PDmenoelle
Perchè uno che dice il peggio possibile di un partito vuole diventarne il leader?
Ecco quello che scrive Grillo del PD sul suo blog.
Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico.
Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma?
Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico.
Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche.
Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio.
Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti.
Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati.
Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più.
Ecco quello che scrive Grillo del PD sul suo blog.
Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico.
Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma?
Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico.
Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche.
Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio.
Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti.
Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati.
Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più.
Sul suo blog invita anche a diffondere il seguente banner:
La vittoria di Grillo
Qualcuno ieri, commentando la candidatura di Grillo, ha detto che "La politica è una cosa seria".
Questo è il punto. In tempi normali, questa frase non avrebbe bisogno di commenti, sarebbe chiarissima e scontata. Oggi non lo è più. Sì, perché non sai se quella frase è una battuta di uno spettacolo del comico (e sarebbe anche divertente), oppure se è una affermazione seria di un politico (in tal caso farebbe piangere).
Ma veniamo a Grillo. Premesso che per me è un giullare che compare e scompare quando gli fa comodo a suo unico tornaconto, Grillo ha già vinto: ha messo la dirigenza del PD in condizioni di fare una scelta, assumere una decisione. E la beffa è che qualunque decisione assumerà il PD, sarà sbagliata. Grillo li ha obbligati, non so quanto intenzionalmente, a fare una scelta sbagliata.
Se rifiuteranno l'iscrizione del comico, e la sua candidatura alle primarie, solleveranno un enorme problema di reale ed effettiva democraticità all'interno del Partito che si defisce "democratico".
A questo punto già il nome sarebbe alquanto sarcastico. Di colpo sarebbero rinnegati tutti i recenti proclami di rinnovamento e di apertura alla società ed alle nuove proposte. Ma sarebbe anche un durissimo colpo per la credibilità del partito che rischia di perdere il sostegno, la stima e la fiducia (ed i voti, ciò che più conta) delle giovani generazioni, specie se fan di Grillo.
Se, invece, accetteranno la candidatura, si apre uno scenario di prospettive imprevedibili che metteranno in crisi il già instabile equilibrio interno di un partito che non ha ancora trovato una precisa idea condivisa, né una sua identità, in perenne lotta fra i nostalgici del PCI e gli ex democristiani margheritini. L'ingresso di Grillo potrebbe sconvolgere ulteriormente questa già precaria situazione interna.
PS: leggete cosa ha scritto lo sciacallo Di Pietro:
Caro Beppe,
è assurdo quello che sta accadendo nel PD: scaricano te, tacciandoti di essere semplicemente un comico, ma sei l’unico ad aver già esposto un programma, che noi dell’Italia dei Valori condividiamo in pieno ed appoggiamo.
Già! Il tuo è l’unico programma, in quanto gli altri candidati a segretario di quel partito ancora non ci hanno fatto conoscere il loro.
Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d’interessi, l’acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: tutti punti che l’Italia dei Valori sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide.
Insomma un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i Soloni della politica a irriderlo.
Antonio Di Pietro
Questo è il punto. In tempi normali, questa frase non avrebbe bisogno di commenti, sarebbe chiarissima e scontata. Oggi non lo è più. Sì, perché non sai se quella frase è una battuta di uno spettacolo del comico (e sarebbe anche divertente), oppure se è una affermazione seria di un politico (in tal caso farebbe piangere).
Ma veniamo a Grillo. Premesso che per me è un giullare che compare e scompare quando gli fa comodo a suo unico tornaconto, Grillo ha già vinto: ha messo la dirigenza del PD in condizioni di fare una scelta, assumere una decisione. E la beffa è che qualunque decisione assumerà il PD, sarà sbagliata. Grillo li ha obbligati, non so quanto intenzionalmente, a fare una scelta sbagliata.
Se rifiuteranno l'iscrizione del comico, e la sua candidatura alle primarie, solleveranno un enorme problema di reale ed effettiva democraticità all'interno del Partito che si defisce "democratico".
A questo punto già il nome sarebbe alquanto sarcastico. Di colpo sarebbero rinnegati tutti i recenti proclami di rinnovamento e di apertura alla società ed alle nuove proposte. Ma sarebbe anche un durissimo colpo per la credibilità del partito che rischia di perdere il sostegno, la stima e la fiducia (ed i voti, ciò che più conta) delle giovani generazioni, specie se fan di Grillo.
Se, invece, accetteranno la candidatura, si apre uno scenario di prospettive imprevedibili che metteranno in crisi il già instabile equilibrio interno di un partito che non ha ancora trovato una precisa idea condivisa, né una sua identità, in perenne lotta fra i nostalgici del PCI e gli ex democristiani margheritini. L'ingresso di Grillo potrebbe sconvolgere ulteriormente questa già precaria situazione interna.
PS: leggete cosa ha scritto lo sciacallo Di Pietro:
Caro Beppe,
è assurdo quello che sta accadendo nel PD: scaricano te, tacciandoti di essere semplicemente un comico, ma sei l’unico ad aver già esposto un programma, che noi dell’Italia dei Valori condividiamo in pieno ed appoggiamo.
Già! Il tuo è l’unico programma, in quanto gli altri candidati a segretario di quel partito ancora non ci hanno fatto conoscere il loro.
Il Parlamento pulito, la legge sul conflitto d’interessi, l’acqua pubblica, il no al nucleare e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, il massimo di due legislature per i parlamentari, wi-fi gratuito, l’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico: tutti punti che l’Italia dei Valori sta portando avanti da tempo e che, per questo, condivide.
Insomma un programma serio, concreto e che, forse, proprio per questo porta i Soloni della politica a irriderlo.
Antonio Di Pietro
sabato 11 luglio 2009
"Mi scuso a nome dell'Italia...."
"A nome dell'Italia" può parlare solo Napolitano, forse Berlusconi, ma tu...... chi cavolo sei?
E' perseguibile per "falsa rappresentanza"?
Nel merito della lettera inviata da Di Pietro a The Guardian, vorrei dire che a noi non servono francesi, tedeschi, inglesi o altri che vengano ad aiutarci a difendere la nostra democrazia perchè siamo già una democrazia. Questo è quello che Di Pietro non sa, o non vuol sapere e credo che chi non ha rispetto per la sovranità del popolo italiano non dovrebbe avere neanche la presunzione di rappresentare il popolo.
In più, cosa che fa di Di Pietro un bandito, la sua lettera non si limita a chiedere aiuto agli stranieri per liberarci di Berlusconi, che potrebbe essere il suo grido di dolore contro il suo nemico di sempre, ma perchè lui dice e scrive che in Italia non funzionano le istituzioni: il premier, la consulta, il csm, la stampa., il Presidente della Repubblica, ...... in pratica il sistema.
E si permette di parlare a nome del popolo italiano?
Napolitano, se ci sei, batti un colpo.
Per chi non lo sapesse, Berlusconi e Frattini avevano definito The Guardian un giornale piccolo piccolo dopo che questo aveva pubblicato un articolo in cui si diceva che l'Italia non può stare tra i grandi. In risposta The Guardian scrive: “But if you’re in a hurry to see the back of him, the best thing to hope for is another earthquake during the summit in L’Aquila,..." (Cioé: volete vedere accelerati i tempi della scivolata? La cosa migliore da augurarsi è un’altra scossa di terremoto durante il G8) e non si riferisce alle scosse di D'Alema in quanto precisa: "where there was an encouraging little earth tremor only yesterday morning”. (Cioè: dove già c'è stata una piccola incoraggiante scossa ieri mattina).
PS. Stamane, come un esercizio spirituale, ho letto i commenti sul The Guardian alla lettera di Di Pietro. La maggior parte sono di italiani ed è delirio puro. Vi riporto ad esempio il commento (tradotto) di Msay (10 jul 09, 1:20pm):
Bravo Antonio. Ci sono poche persone in Italia che sembrano vedere la verità su Berlusconi e cercare di fare qualcosa al riguardo. Mentre il Partito Democratico spende tutti i suoi tempo a cazzeggiare, di Pietro attacca dove è necessario. Senza di lui l'Italia tornerebbe indietro ai tempi di Mussolini indietro, si sospenderebbero le elezioni e ci sarebbe una dittatura di nome e di fatto.
I fatti su Berlusconi, del PDL, e della sua alleanza fascista e razzista sono ben noti a tutti coloro che si preoccupano di leggere i giornali di tanto in tanto. Essi sono una massa di criminali, mafiosi e pazzi estremisti che esistono in politica per mantenere la popolazione dell'Italia nell'ignoranza e nello squallore.
C'è di tutto e di più: veline in Parlamento, impunità, attacchi razzisti agli stranieri, omofobia, sesso, corruzione di giudici.
Solo un pugno di giudici e di politici sta mantenendo la lotta.
La condanna di David Mills dovrebbe essere pubblicato in tutto il mondo. Questo caso ha dimostrato che Berlusconi è un corruttore e paga per fornire falsa testimonianza.
Poveri italiani, che non vedete quello che sta succedendo...
Dopo questo ritiro spirituale sono uscito più rinforzato.
Ho poi letto altri articoli che riguardano Di Pietro. Viene sempre dipinto come il "giustiziere dei politci corrotti". E' il caso che cominciassimo ad inviare a The Guardian la VERA storia di Di Pietro.
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/jul/10/berlusconi-guardian-italy
E' perseguibile per "falsa rappresentanza"?
Nel merito della lettera inviata da Di Pietro a The Guardian, vorrei dire che a noi non servono francesi, tedeschi, inglesi o altri che vengano ad aiutarci a difendere la nostra democrazia perchè siamo già una democrazia. Questo è quello che Di Pietro non sa, o non vuol sapere e credo che chi non ha rispetto per la sovranità del popolo italiano non dovrebbe avere neanche la presunzione di rappresentare il popolo.
In più, cosa che fa di Di Pietro un bandito, la sua lettera non si limita a chiedere aiuto agli stranieri per liberarci di Berlusconi, che potrebbe essere il suo grido di dolore contro il suo nemico di sempre, ma perchè lui dice e scrive che in Italia non funzionano le istituzioni: il premier, la consulta, il csm, la stampa., il Presidente della Repubblica, ...... in pratica il sistema.
E si permette di parlare a nome del popolo italiano?
Napolitano, se ci sei, batti un colpo.
Per chi non lo sapesse, Berlusconi e Frattini avevano definito The Guardian un giornale piccolo piccolo dopo che questo aveva pubblicato un articolo in cui si diceva che l'Italia non può stare tra i grandi. In risposta The Guardian scrive: “But if you’re in a hurry to see the back of him, the best thing to hope for is another earthquake during the summit in L’Aquila,..." (Cioé: volete vedere accelerati i tempi della scivolata? La cosa migliore da augurarsi è un’altra scossa di terremoto durante il G8) e non si riferisce alle scosse di D'Alema in quanto precisa: "where there was an encouraging little earth tremor only yesterday morning”. (Cioè: dove già c'è stata una piccola incoraggiante scossa ieri mattina).
PS. Stamane, come un esercizio spirituale, ho letto i commenti sul The Guardian alla lettera di Di Pietro. La maggior parte sono di italiani ed è delirio puro. Vi riporto ad esempio il commento (tradotto) di Msay (10 jul 09, 1:20pm):
Bravo Antonio. Ci sono poche persone in Italia che sembrano vedere la verità su Berlusconi e cercare di fare qualcosa al riguardo. Mentre il Partito Democratico spende tutti i suoi tempo a cazzeggiare, di Pietro attacca dove è necessario. Senza di lui l'Italia tornerebbe indietro ai tempi di Mussolini indietro, si sospenderebbero le elezioni e ci sarebbe una dittatura di nome e di fatto.
I fatti su Berlusconi, del PDL, e della sua alleanza fascista e razzista sono ben noti a tutti coloro che si preoccupano di leggere i giornali di tanto in tanto. Essi sono una massa di criminali, mafiosi e pazzi estremisti che esistono in politica per mantenere la popolazione dell'Italia nell'ignoranza e nello squallore.
C'è di tutto e di più: veline in Parlamento, impunità, attacchi razzisti agli stranieri, omofobia, sesso, corruzione di giudici.
Solo un pugno di giudici e di politici sta mantenendo la lotta.
La condanna di David Mills dovrebbe essere pubblicato in tutto il mondo. Questo caso ha dimostrato che Berlusconi è un corruttore e paga per fornire falsa testimonianza.
Poveri italiani, che non vedete quello che sta succedendo...
Dopo questo ritiro spirituale sono uscito più rinforzato.
Ho poi letto altri articoli che riguardano Di Pietro. Viene sempre dipinto come il "giustiziere dei politci corrotti". E' il caso che cominciassimo ad inviare a The Guardian la VERA storia di Di Pietro.
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/jul/10/berlusconi-guardian-italy
Berlusconi lo statista, non il playboy
Il Financial Times analizza l'operato del Cavaliere nel corso del G8 dell'Aquila e titola: "Berlusconi lo statista, non il playboy".
Anche il quotidiano finanziario britannico, che nei giorni scorsi non aveva risparmiato critiche al premier italiano, riconosce il successo del "suo" vertice e scrive : "La scommessa di Silvio Berlusconi sembra aver pagato". "Da playboy flagellato dagli scandali a statista: dopo aver presieduto per tre giorni il vertice internazionale mr. Berlusconi ha zittito i suoi critici e ha messo in riga i suoi alleati, almeno per il momento".
"Per il 72enne premier miliardario, il summit di tre giorni con 40 capi di governo e organizzazioni è stato un successo per tutto ciò che non è accaduto". Lo staff del Cavaliere è visibilmente "sollevato - scrive il Financial Times - per il fatto che non si è materializzato nulla di ciò che si temeva alla vigilia: nessuna scossa di terremoto ha disturbato i lavori; nessun magistrato ha annunciato inchieste" sui presunti festini con prostitute e "nessun giornalista ha avuto il coraggio di fargli domande sulla sua vita privata".
Anche i leader presenti all'Aquila si sono mostrati calorosi con il presidente del Consiglio. Angela Merkel lo ha salutato con un bacio. Gordon Brown lo ha abbracciato, mentre Barack Obama ha elogiato l'organizzazione del summit. Complessivamente il vertice dell'Aquila è stato "organizzato bene".
Berlusconi si è mostrato raggiante per la buona riuscita dell'appuntamento: "i risultati del summit sono estremamente positivi. Ho ricevuto i complimenti da tutti i presenti e alcuni mi hanno detto che è stato il miglior G8 a cui abbiano mai partecipato".
Il Financial Times conclude riferendo che alcuni diplomatici sono ancora preoccupati "per un capo di governo sospettato di aver frequentato ragazze squillo, alcune delle quali provenienti dall'Europa dell'est".
Ma il quotidiano britannico ricorda anche come Berlusconi abbia respinto ogni accusa affermando che Patrizia D'Addario, la escort che ha denunciato il presunto giro di ragazze e festini nelle residenze del premier, "sia stata pagata" per sollevare lo scandalo.
http://www.ft.com/cms/s/0/1f523422-6d7c-11de-8b19-00144feabdc0.html
Insomma una mezza marcia indietro. Ma c'è chi continua sul solito binario e sono:
Di Pietro "I suoi ospiti al G8 stanno facendo del loro meglio per evitare di essere coinvolti in qualche gaffe dell’impresentabile. E il loro obiettivo è uscire dal vertice con il minor danno possibile, non intaccando la loro immagine" e
Repubblica "Berlusconi conferma la sua abilità ad organizzare le feste ed ha trasformato una cosa seria come il G-8 in un villaggio turistico".
Il PD ha altro a cui pensare, con il dubbio amletico di chi è il più simpatico tra Franceschini, Bersani e Marino. (come se il problema fosse il segretario).
Anche il quotidiano finanziario britannico, che nei giorni scorsi non aveva risparmiato critiche al premier italiano, riconosce il successo del "suo" vertice e scrive : "La scommessa di Silvio Berlusconi sembra aver pagato". "Da playboy flagellato dagli scandali a statista: dopo aver presieduto per tre giorni il vertice internazionale mr. Berlusconi ha zittito i suoi critici e ha messo in riga i suoi alleati, almeno per il momento".
"Per il 72enne premier miliardario, il summit di tre giorni con 40 capi di governo e organizzazioni è stato un successo per tutto ciò che non è accaduto". Lo staff del Cavaliere è visibilmente "sollevato - scrive il Financial Times - per il fatto che non si è materializzato nulla di ciò che si temeva alla vigilia: nessuna scossa di terremoto ha disturbato i lavori; nessun magistrato ha annunciato inchieste" sui presunti festini con prostitute e "nessun giornalista ha avuto il coraggio di fargli domande sulla sua vita privata".
Anche i leader presenti all'Aquila si sono mostrati calorosi con il presidente del Consiglio. Angela Merkel lo ha salutato con un bacio. Gordon Brown lo ha abbracciato, mentre Barack Obama ha elogiato l'organizzazione del summit. Complessivamente il vertice dell'Aquila è stato "organizzato bene".
Berlusconi si è mostrato raggiante per la buona riuscita dell'appuntamento: "i risultati del summit sono estremamente positivi. Ho ricevuto i complimenti da tutti i presenti e alcuni mi hanno detto che è stato il miglior G8 a cui abbiano mai partecipato".
Il Financial Times conclude riferendo che alcuni diplomatici sono ancora preoccupati "per un capo di governo sospettato di aver frequentato ragazze squillo, alcune delle quali provenienti dall'Europa dell'est".
Ma il quotidiano britannico ricorda anche come Berlusconi abbia respinto ogni accusa affermando che Patrizia D'Addario, la escort che ha denunciato il presunto giro di ragazze e festini nelle residenze del premier, "sia stata pagata" per sollevare lo scandalo.
http://www.ft.com/cms/s/0/1f523422-6d7c-11de-8b19-00144feabdc0.html
Insomma una mezza marcia indietro. Ma c'è chi continua sul solito binario e sono:
Di Pietro "I suoi ospiti al G8 stanno facendo del loro meglio per evitare di essere coinvolti in qualche gaffe dell’impresentabile. E il loro obiettivo è uscire dal vertice con il minor danno possibile, non intaccando la loro immagine" e
Repubblica "Berlusconi conferma la sua abilità ad organizzare le feste ed ha trasformato una cosa seria come il G-8 in un villaggio turistico".
Il PD ha altro a cui pensare, con il dubbio amletico di chi è il più simpatico tra Franceschini, Bersani e Marino. (come se il problema fosse il segretario).
Il solito vizietto
Il presidente Obama guarda il sedere di una brasiliana, e chiaramente la colpa e' di Berlusconi.... secondo l'Herald: http://www.herald.ie/world-news/has-barack-been-taking-lessons-from-berlusconi-1816054.html
giovedì 9 luglio 2009
Uomini, uommenicchi e quaquaraqua
No... basta!
Dopo quest'ultima "stupidaggine"dico che Di Pietro si è bruciato il cervello.
Non ammetto che qualcuno continui costantemente a pensare di fare il bene del paese, facendone invece il male!
Il problema è che io non credo che lui non se ne renda conto, perchè sarebbe ancora peggio. Quindi sono convinto lo faccia apposta e quello che salta agli occhi è che stia tentando con tutti i mezzi di sputtanare, screditare e insultare qualcuno che guarda caso rappresenta la mia Italia... la nostra Italia!!!!!!!
E non parlo solo di Berlusconi... ma anche di Napolitano con quelle che chiamerei quasi "intimidazioni" dei giorni scorsi e di altre persone che stanno, per quanto non gli piaccia, facendo un lavoro che giudico "non negativo".
Davvero mi sto vergognando, causa sua, di essere Italiano!!!!!!
Dopo quest'ultima "stupidaggine"dico che Di Pietro si è bruciato il cervello.
Non ammetto che qualcuno continui costantemente a pensare di fare il bene del paese, facendone invece il male!
Il problema è che io non credo che lui non se ne renda conto, perchè sarebbe ancora peggio. Quindi sono convinto lo faccia apposta e quello che salta agli occhi è che stia tentando con tutti i mezzi di sputtanare, screditare e insultare qualcuno che guarda caso rappresenta la mia Italia... la nostra Italia!!!!!!!
E non parlo solo di Berlusconi... ma anche di Napolitano con quelle che chiamerei quasi "intimidazioni" dei giorni scorsi e di altre persone che stanno, per quanto non gli piaccia, facendo un lavoro che giudico "non negativo".
Davvero mi sto vergognando, causa sua, di essere Italiano!!!!!!
Di Pietro, a causa del precedente "mestiere", sa di comportarsi da sciacallo. Lui sa che ascoltare solo l'"accusa" non rende giustizia, (se ascoltassimo solo la mamma di un serial killer, quel povero figliolo lo dovrebbero fare santo), e quindi la pubblicazione di quell'inserto pubblicitario è solo destinato a SPUTTANARE l'Italia, perchè non posso pensare che sia rivolto invece ad intimidire la Corte Costituzionale.
Diceva Totò che esistono gli uomini, gli uommenicchi e i quaquaraqua, perchè a quell'epoca forse non c'erano gli uomini di me...da.
Se questi sono giornalisti...
Il gruppo editoriale che fa capo a Rupert Murdoch ha pagato oltre un milione di sterline in patteggiamenti extragiudiziali. Il pagamento è stato fatto per "appianare cause legali che minacciavano di rivelare le prove di ripetuti coinvolgimenti di giornalisti del gruppo nell’uso di metodi criminosi per ottenere informazioni" su personalità note della politica, dello spettacolo e dello sport.
Il patteggiamento riguarda in particolare tre casi che, se finiti in tribunale, avrebbero fatto emergere come giornalisti del gruppo di proprietà del magnate australiano si sarebbero rivolti a investigatori privati che a loro volta avrebbero intercettato sms di numerose personalità pubbliche e avrebbero ottenuto accesso in maniera illegale a informazioni personali, anche fiscali e bancarie.
Morale: Murdoch, pagando la giustizia, insabbia le inchieste e, nel business, ci guadagna: perchè gli introiti delle aumentate vendite superano il valore della multa.
E' bello fare il giornalista eh? Il loro "ordine" gli concede la licenzia di sciacallare e non pagare MAI.
Il patteggiamento riguarda in particolare tre casi che, se finiti in tribunale, avrebbero fatto emergere come giornalisti del gruppo di proprietà del magnate australiano si sarebbero rivolti a investigatori privati che a loro volta avrebbero intercettato sms di numerose personalità pubbliche e avrebbero ottenuto accesso in maniera illegale a informazioni personali, anche fiscali e bancarie.
Morale: Murdoch, pagando la giustizia, insabbia le inchieste e, nel business, ci guadagna: perchè gli introiti delle aumentate vendite superano il valore della multa.
E' bello fare il giornalista eh? Il loro "ordine" gli concede la licenzia di sciacallare e non pagare MAI.
martedì 7 luglio 2009
Ragazzi che si sanno difendere
Oggi Il Manifesto ha riportato l'ordinanza di custodia cautelare per 21 studenti dell'Onda che si riferisce alla giornata di mobilitazione del 19 maggio scorso nella città di Torino. Le accuse vanno da resistenza aggravata a lesioni.
Il giornale in pratica commenta negativamente gli arresti e li etichetta come "arresti preventivi" che si inquadra nell'offensiva di Maroni contro chi osa protestare generalmente contro le scelte del Governo Berlusconi.
Ma riporto il commento di un certo Paolo che risponde ad un certo Sandro Leone il quale Sandro asseriva che erano solo "ragazzi che si sanno difendere" (sta scritto sul Manifesto): Sandro Leone, se hai partecipato anche tu alla manifestazione di Torino (io c'ero), avrai visto che quelli che definisci "ragazzi che sanno difendersi", erano persone venute alla manifestazione armate di caschi, bastoni, bulloni e anche estintori con l'unica intenzione di scontrarsi con le forze dell'ordine. Non sono stati questi ragazzi che sono stati attaccati e hanno dovuto difendersi, ma esattamente il contrario. I gruppi violenti arrivati al termine della manifestazione hanno iniziato a lanciare sassi e bulloni sui cordoni di polizia e poi hanno tentato di sfondare il cordone. 07-07-2009 11:22 - paolo
Il giornale in pratica commenta negativamente gli arresti e li etichetta come "arresti preventivi" che si inquadra nell'offensiva di Maroni contro chi osa protestare generalmente contro le scelte del Governo Berlusconi.
Ma riporto il commento di un certo Paolo che risponde ad un certo Sandro Leone il quale Sandro asseriva che erano solo "ragazzi che si sanno difendere" (sta scritto sul Manifesto): Sandro Leone, se hai partecipato anche tu alla manifestazione di Torino (io c'ero), avrai visto che quelli che definisci "ragazzi che sanno difendersi", erano persone venute alla manifestazione armate di caschi, bastoni, bulloni e anche estintori con l'unica intenzione di scontrarsi con le forze dell'ordine. Non sono stati questi ragazzi che sono stati attaccati e hanno dovuto difendersi, ma esattamente il contrario. I gruppi violenti arrivati al termine della manifestazione hanno iniziato a lanciare sassi e bulloni sui cordoni di polizia e poi hanno tentato di sfondare il cordone. 07-07-2009 11:22 - paolo
Bastava guardare la foto, ma i sinistri sono fatti così (non tutti, menomale).
Camminate rasente i muri
Altro che Cartomante
La miglior difesa è l’attacco.
Sembra ispirarsi a questa massima D’Alema nelle sue ultime uscite.
Attacca Berlusconi, prima prevedendo “scosse”, ora annunciando “scenari imprevedibili” e l’inevitabile “inizio del declino”; attacca a testa bassa i suoi avversari nel partito, Franceschini che “non regge” e quelli prima di lui che lo sostengono, Rutelli e Fassino.
Ma sono attacchi che rivelano un certo, crescente, nervosismo. D’Alema sente tremare la terra sotto i suoi piedi. Nonostante i tentativi di deviare verso Palazzo Grazioli (e Villa Certosa) l’attenzione dell’opinione pubblica, con l'aiuto della stampa straniera alleata (El Pais, The Guardian, Times), le “scosse” che avverte fanno parte dello sciame sismico che sta facendo vacillare le sue posizioni di forza all’interno del partito.
È lo stato d’animo di un esperto leader politico che si sente assediato: nel suo partito, dove attaccarlo pubblicamente, dipingendolo come “il vecchio” che resiste, non è più un tabù; e dalle inchieste di Bari, che minacciano di indebolire la sua roccaforte pugliese.
E così, quando parla dell’uomo che “non vuole mollare ma al tempo stesso è sempre più debole” sembra riferirsi a se stesso piuttosto che a Berlusconi.
È questo stato d’animo che lo induce a sfogarsi. Ce l’ha con il suo partito, impegnato a “demolire le sue personalità principali”, come la sua, “incommensurabilmente migliori di quelle che ci stanno adesso. È un fenomeno di autolesionismo”. Non ci sta a farsi liquidare come vecchio apparato dalla “giovane” Serracchiani. È a lei probabilmente che si riferisce quando parla di “nuovismo ignorante” di cui si occupano i giornali.
Dopo la bufera creata su Berlusconi. Passate le elezioni (e il comune di Bari è una delle poche postazioni che il centrosinistra è riuscito a mantenere), si comincia a parlare degli uomini del Pd coinvolti nell’inchiesta di Bari, del “dalemiano di ferro” Frisullo, e, in punta di piedi, dello stesso Massimo D’Alema. “Diverse telefonate - scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere del 22 giugno - coinvolgono Alessandro Frisullo, il vicepresidente della regione e assessore all’Industria, del Partito democratico. I due (Frisullo e Tarantini, n.d.r.) avrebbero parlato di incontri ai quali far partecipare le ragazze e l’imprenditore lo avrebbe invitato in una casa dove sarebbero stati organizzati alcuni festini”.
Quindi il filone dell’inchiesta sulle feste con ragazze a pagamento riguardava anche politici locali del Pd, ma i giornali fino ad allora non avevano avuto occhi che per Palazzo Grazioli e il premier. “Gli accertamenti svolti in queste ore - continuava la Sarzanini - riguardano poi le mazzette che Tarantini avrebbe versato per ottenere gli appalti. Il sospetto è che abbia mascherato il suo ruolo finanziando alcuni eventi. La Guardia di Finanza sta verificando se abbia pagato lui una cena elettorale che si è svolta alla fine di marzo 2008 proprio a Bari per la presentazione dei candidati al Parlamento e alla quale avrebbero partecipato alcuni titolari di aziende del settore farmaceutico, lo stesso dove lui operava con la Technospital”. A quella cena “era presente lo stesso Frisullo e anche Massimo D’Alema - che con Tarantini non ha invece alcuna conoscenza - avrebbe fatto una breve apparizione”. Anche La Stampa scrive di una cena elettorale del Pd, finanziata da Tarantini e organizzata da Frisullo, che sarebbe avvenuta nel marzo del 2008. Una novantina di invitati, imprenditori del settore farmaceutico, per conoscere i candidati del Partito democratico. Ospite d’onore: Massimo D’Alema.
Il gruppo la Repubblica-L’Espresso puntava sul caso D’Addario per colpire la credibilità di Berlusconi, riuscendo a farsi seguire dalla stampa estera, mentre la parte principale dell’inchiesta coinvolge uomini della giunta regionale pugliese di centrosinistra e, in particolare, del Pd e della corrente dalemiana.
Ciò rischia di incidere profondamente sugli equilibri di potere interni al Partito democratico. Trascorsi una decina di giorni dalle elezioni, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, la cui lista “Sinistra e Libertà” non era riuscita a superare lo sbarramento del 4 per cento, alla luce di quanto stava emergendo dall’inchiesta decideva di “azzerare” la sua giunta, per non pregiudicare le sue chance di rielezione alle regionali dell’anno prossimo. È notizia di oggi il varo della nuova giunta: dei quattordici assessori “azzerati” Vendola alla fine ne cambia solo cinque. Tra questi, resta fuori anche il “dalemiano di ferro” Frisullo, che aveva rapporti stretti con Tarantini.
Il governatore della Puglia Vendola così come il sindaco rieletto di Bari, Michele Emiliano, leader del Pd pugliese, hanno tutto l’interesse a tagliare tutti i ponti con i politici coinvolti. Anche se non è indagato, il nome di Frisullo compare nelle intercettazioni al centro dell’inchiesta e ora la sua mancata riconferma nella giunta regionale ridimensiona il suo ruolo politico e minaccia di alterare gli equilibri interni al Pd a danno della corrente dalemiana. Dunque, a ben vedere, le vere “scosse” di queste settimane riguardavano e riguardano Massimo D’Alema e il suo “feudo” pugliese, ma con l’aiuto della stampa “amica” le onde sismiche erano state deviate verso Roma, e in particolare sotto i piedi di Berlusconi, occultando il vero epicentro del sisma, che invece interessa il Pd e la corrente di D’Alema all’interno del suo partito.
(Federico Punzi)
Sembra ispirarsi a questa massima D’Alema nelle sue ultime uscite.
Attacca Berlusconi, prima prevedendo “scosse”, ora annunciando “scenari imprevedibili” e l’inevitabile “inizio del declino”; attacca a testa bassa i suoi avversari nel partito, Franceschini che “non regge” e quelli prima di lui che lo sostengono, Rutelli e Fassino.
Ma sono attacchi che rivelano un certo, crescente, nervosismo. D’Alema sente tremare la terra sotto i suoi piedi. Nonostante i tentativi di deviare verso Palazzo Grazioli (e Villa Certosa) l’attenzione dell’opinione pubblica, con l'aiuto della stampa straniera alleata (El Pais, The Guardian, Times), le “scosse” che avverte fanno parte dello sciame sismico che sta facendo vacillare le sue posizioni di forza all’interno del partito.
È lo stato d’animo di un esperto leader politico che si sente assediato: nel suo partito, dove attaccarlo pubblicamente, dipingendolo come “il vecchio” che resiste, non è più un tabù; e dalle inchieste di Bari, che minacciano di indebolire la sua roccaforte pugliese.
E così, quando parla dell’uomo che “non vuole mollare ma al tempo stesso è sempre più debole” sembra riferirsi a se stesso piuttosto che a Berlusconi.
È questo stato d’animo che lo induce a sfogarsi. Ce l’ha con il suo partito, impegnato a “demolire le sue personalità principali”, come la sua, “incommensurabilmente migliori di quelle che ci stanno adesso. È un fenomeno di autolesionismo”. Non ci sta a farsi liquidare come vecchio apparato dalla “giovane” Serracchiani. È a lei probabilmente che si riferisce quando parla di “nuovismo ignorante” di cui si occupano i giornali.
Dopo la bufera creata su Berlusconi. Passate le elezioni (e il comune di Bari è una delle poche postazioni che il centrosinistra è riuscito a mantenere), si comincia a parlare degli uomini del Pd coinvolti nell’inchiesta di Bari, del “dalemiano di ferro” Frisullo, e, in punta di piedi, dello stesso Massimo D’Alema. “Diverse telefonate - scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere del 22 giugno - coinvolgono Alessandro Frisullo, il vicepresidente della regione e assessore all’Industria, del Partito democratico. I due (Frisullo e Tarantini, n.d.r.) avrebbero parlato di incontri ai quali far partecipare le ragazze e l’imprenditore lo avrebbe invitato in una casa dove sarebbero stati organizzati alcuni festini”.
Quindi il filone dell’inchiesta sulle feste con ragazze a pagamento riguardava anche politici locali del Pd, ma i giornali fino ad allora non avevano avuto occhi che per Palazzo Grazioli e il premier. “Gli accertamenti svolti in queste ore - continuava la Sarzanini - riguardano poi le mazzette che Tarantini avrebbe versato per ottenere gli appalti. Il sospetto è che abbia mascherato il suo ruolo finanziando alcuni eventi. La Guardia di Finanza sta verificando se abbia pagato lui una cena elettorale che si è svolta alla fine di marzo 2008 proprio a Bari per la presentazione dei candidati al Parlamento e alla quale avrebbero partecipato alcuni titolari di aziende del settore farmaceutico, lo stesso dove lui operava con la Technospital”. A quella cena “era presente lo stesso Frisullo e anche Massimo D’Alema - che con Tarantini non ha invece alcuna conoscenza - avrebbe fatto una breve apparizione”. Anche La Stampa scrive di una cena elettorale del Pd, finanziata da Tarantini e organizzata da Frisullo, che sarebbe avvenuta nel marzo del 2008. Una novantina di invitati, imprenditori del settore farmaceutico, per conoscere i candidati del Partito democratico. Ospite d’onore: Massimo D’Alema.
Il gruppo la Repubblica-L’Espresso puntava sul caso D’Addario per colpire la credibilità di Berlusconi, riuscendo a farsi seguire dalla stampa estera, mentre la parte principale dell’inchiesta coinvolge uomini della giunta regionale pugliese di centrosinistra e, in particolare, del Pd e della corrente dalemiana.
Ciò rischia di incidere profondamente sugli equilibri di potere interni al Partito democratico. Trascorsi una decina di giorni dalle elezioni, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, la cui lista “Sinistra e Libertà” non era riuscita a superare lo sbarramento del 4 per cento, alla luce di quanto stava emergendo dall’inchiesta decideva di “azzerare” la sua giunta, per non pregiudicare le sue chance di rielezione alle regionali dell’anno prossimo. È notizia di oggi il varo della nuova giunta: dei quattordici assessori “azzerati” Vendola alla fine ne cambia solo cinque. Tra questi, resta fuori anche il “dalemiano di ferro” Frisullo, che aveva rapporti stretti con Tarantini.
Il governatore della Puglia Vendola così come il sindaco rieletto di Bari, Michele Emiliano, leader del Pd pugliese, hanno tutto l’interesse a tagliare tutti i ponti con i politici coinvolti. Anche se non è indagato, il nome di Frisullo compare nelle intercettazioni al centro dell’inchiesta e ora la sua mancata riconferma nella giunta regionale ridimensiona il suo ruolo politico e minaccia di alterare gli equilibri interni al Pd a danno della corrente dalemiana. Dunque, a ben vedere, le vere “scosse” di queste settimane riguardavano e riguardano Massimo D’Alema e il suo “feudo” pugliese, ma con l’aiuto della stampa “amica” le onde sismiche erano state deviate verso Roma, e in particolare sotto i piedi di Berlusconi, occultando il vero epicentro del sisma, che invece interessa il Pd e la corrente di D’Alema all’interno del suo partito.
(Federico Punzi)
domenica 5 luglio 2009
Un altro falso
Nonostante il panico che la sinistra ha cercato di diffondere sull’argomento, nessuna famiglia dovrà mettere alla porta la propria collaboratrice. «Qualsiasi studente del primo anno di giurisprudenza – ha chiarito Maroni – sa bene che la legge penale non ha mai effetto retroattivo, pertanto il reato di immigrazione clandestina non si può applicare a chi è già entrato in Italia anche se irregolarmente. Di conseguenza nessuna colf e badante già in Italia, ripeto, anche se entrata irregolarmente, sarà espulsa. Quelle della sinistra sono falsità».
Differente e giusto è lo spirito che ha guidato Giovanardi a chiedere la regolarizzazione del migrante che si trova in Italia e ci lavora, sempre che il suo datore di lavoro sia disposto ad avallare questa sua situazione.
Ma non vi preoccupate, nel caso dovesse succedere, già sento le voci sinistre: "condono" o "sanatoria" per "motivi di cassa".
Insomma, questo governo potrà fare qualsiasi cosa, sarà sempre fatta male, anzi peggiorativa della situazione attuale.
Differente e giusto è lo spirito che ha guidato Giovanardi a chiedere la regolarizzazione del migrante che si trova in Italia e ci lavora, sempre che il suo datore di lavoro sia disposto ad avallare questa sua situazione.
Ma non vi preoccupate, nel caso dovesse succedere, già sento le voci sinistre: "condono" o "sanatoria" per "motivi di cassa".
Insomma, questo governo potrà fare qualsiasi cosa, sarà sempre fatta male, anzi peggiorativa della situazione attuale.
sabato 4 luglio 2009
Il bavaglio ai bloggers, Un falso
L'Espresso (guarda un pò) continua a disinformare e plaude all'iniziativa dei sindacati dell'editoria "di fare un giorno di silenzio dell’informazione il 14 luglio contro la legge bavaglio sulle intercettazioni: quella fortemente voluta da Berlusconi e fortemente gradita da criminali di ogni sorta (specie quelli della finanza)", scrive l'Espresso.
Il giornale spera ed auspica che la storica antipatia che la gran parte dei blogger nutre nei confronti dei giornalisti debba essere messa da parte e che i blogger partecipino in massa a questo sciopero scrivendo, falsamente, (da qui la disinformazione) che la legge riguarda anche loro.
NON E' VERO.
Sicuramente qualche blogger aderirà, di cretini se ne trovano sempre, ma questa legge non riguarda i blogger e accomunarli ai giornalisti MI OFFENDE.
Il mio blog, come molti altri, espongono “questo sito non è una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità”, perciò non vedo il senso di unirsi ad una protesta indetta dal sindacato dei giornalisti e che già tutti chiamano impropriamente “sciopero dei blogger”. Non esiste alcun divieto a scambiare le opinioni personali via chat, forum o blog così come al telefono o via sms. Quindi io non vedo alcun motivo valido per supportare una protesta sindacale che on ci interessa e nojn ci rappresenta.
Un editore, anche se non fosse di parte, venderebbe meno copie se le notizie non sono "condite" da intercettazioni ed intrallazzi piccanti o inventati. Noi blogger non siamo vincolati agli editori e siamo obbligati a scrivere solo verità e cose sensate, perché altrimenti perdiamo “visitatori”… soprattutto perché (ed è un fatto scientificamente provato) la maggioranza dei lettori in rete e’ composta da persone intelligenti.
Il giornale spera ed auspica che la storica antipatia che la gran parte dei blogger nutre nei confronti dei giornalisti debba essere messa da parte e che i blogger partecipino in massa a questo sciopero scrivendo, falsamente, (da qui la disinformazione) che la legge riguarda anche loro.
NON E' VERO.
Sicuramente qualche blogger aderirà, di cretini se ne trovano sempre, ma questa legge non riguarda i blogger e accomunarli ai giornalisti MI OFFENDE.
Il mio blog, come molti altri, espongono “questo sito non è una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità”, perciò non vedo il senso di unirsi ad una protesta indetta dal sindacato dei giornalisti e che già tutti chiamano impropriamente “sciopero dei blogger”. Non esiste alcun divieto a scambiare le opinioni personali via chat, forum o blog così come al telefono o via sms. Quindi io non vedo alcun motivo valido per supportare una protesta sindacale che on ci interessa e nojn ci rappresenta.
Un editore, anche se non fosse di parte, venderebbe meno copie se le notizie non sono "condite" da intercettazioni ed intrallazzi piccanti o inventati. Noi blogger non siamo vincolati agli editori e siamo obbligati a scrivere solo verità e cose sensate, perché altrimenti perdiamo “visitatori”… soprattutto perché (ed è un fatto scientificamente provato) la maggioranza dei lettori in rete e’ composta da persone intelligenti.
Caste massoniche
Esiste un blog, si chiama teminera, ( http://www.teminera.blogspot.com/ ) in cui un giudice riporta le castronerie dei colleghi. Tra le tante, la sentenza riguardante un maniaco che aveva mostrato il proprio pene ad una bambina, assolto da un giudice perchè impossibilitato dal “trattenersi dall’urinare”, sta scritto nella sentenza. Ma una delle sentenze più belle è quella che concede le attenuanti generiche ad un senegalese perchè “l’imputato è africano e l’Africa è povera“.
L'autore del blog si chiama Gaetano Dragotto e, per i suoi colleghi di distretto, era anche bravo, un esempio da seguire.
Perchè "era"?
Perchè il CSM non lo ha confermato come procuratore generale di Ancona.
Nella relazione approvata dal Csm si sottolinea che l’iniziativa dell’ex pm “ha creato all’interno del distretto un clima di tensione e irritazione in un numero indefinito di colleghi, tanto che sull’argomento fu indetta un’apposita assemblea della sezione locale dell’Anm e solo dopo di essa, fu interrotto l’inserimento dei documenti nel blog”.
Morale della favola: Guai a quel giudice che osa giudicare un collega perchè, in questo caso, si generano "tensioni, irritazioni, sospetti" che però non si generano se il giudice deve giudicare una persona verso la quale ha esternato tutto il peggio possibile.
E' corretto? Sicuramente no agli occhi del popolo, ma gli ordini professionali e la stessa magistratura…sono come la P2 …caste massoniche i cui aderenti devono accettare usi e consuetudi medioevali …e in cambio ottengono lavoro, protezione, privilegi sociali.
Quando riusciremo a distruggere queste logge potremo dirci veramente democratici.
L'autore del blog si chiama Gaetano Dragotto e, per i suoi colleghi di distretto, era anche bravo, un esempio da seguire.
Perchè "era"?
Perchè il CSM non lo ha confermato come procuratore generale di Ancona.
Nella relazione approvata dal Csm si sottolinea che l’iniziativa dell’ex pm “ha creato all’interno del distretto un clima di tensione e irritazione in un numero indefinito di colleghi, tanto che sull’argomento fu indetta un’apposita assemblea della sezione locale dell’Anm e solo dopo di essa, fu interrotto l’inserimento dei documenti nel blog”.
Morale della favola: Guai a quel giudice che osa giudicare un collega perchè, in questo caso, si generano "tensioni, irritazioni, sospetti" che però non si generano se il giudice deve giudicare una persona verso la quale ha esternato tutto il peggio possibile.
E' corretto? Sicuramente no agli occhi del popolo, ma gli ordini professionali e la stessa magistratura…sono come la P2 …caste massoniche i cui aderenti devono accettare usi e consuetudi medioevali …e in cambio ottengono lavoro, protezione, privilegi sociali.
Quando riusciremo a distruggere queste logge potremo dirci veramente democratici.
"Teniamoci pronti" disse D'Alema
La migliore risposta ad ogni polemica ........sono i fatti
Ieri il governo ha approvato lo stato d'emergenza per affrontare le conseguenze del terribile incidente di Viareggio. Nelle stesse ore era in corso "L'Aquila Day", la giornata di studi voluta e promossa dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in accordo e collaborazione con l'Ocse, sulla ricostruzione e lo sviluppo economico delle aree colpite dal terremoto.
Ieri l'altro il Senato ha approvato definitivamente la legge sulla sicurezza; mercoledì la Camera ha approvato la legge sullo sviluppo; lunedì il premier a Napoli ha fatto il punto sulla soluzione della questione rifiuti e sui benefici che il G8 ha portato sia per La Maddalena che per gli abitanti dell'Aquila. Infine, venerdì scorso il governo ha approvato il nuovo decreto anticrisi per le famiglie e per le imprese.
Cosa ha fatto l'opposizione? Ecco i migliori FATTI della settimana:
D'Alema: "L'Italia è a rischio razzismo"
Franceschini: "Ddl è un danno per il Paese"
Finocchiaro: "Leggi non coerenti con il sistema"
Bersani: "Non c'è bisogno di inventarci una nuova generazione, bisogna solo aprire la strada"
Di Pietro: " Il giudice Mazzella, che ha organizzato un incontro carbonaro e piduista, ammette di essere un amico di vecchia data e di avere rapporti di frequentazione e di intimità con il plurimputato Silvio Berlusconi.."
Casini: "Dialogo con tutti, impegno con nessuno".
Chi altro c'è?
Ah, Pannella (me lo stavo scordando): "No alla laurea honoris causa in legge a Gheddafi da parte dell'ateneo sassarese; il governo, se interpellato, intervenga".
Ieri il governo ha approvato lo stato d'emergenza per affrontare le conseguenze del terribile incidente di Viareggio. Nelle stesse ore era in corso "L'Aquila Day", la giornata di studi voluta e promossa dal Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in accordo e collaborazione con l'Ocse, sulla ricostruzione e lo sviluppo economico delle aree colpite dal terremoto.
Ieri l'altro il Senato ha approvato definitivamente la legge sulla sicurezza; mercoledì la Camera ha approvato la legge sullo sviluppo; lunedì il premier a Napoli ha fatto il punto sulla soluzione della questione rifiuti e sui benefici che il G8 ha portato sia per La Maddalena che per gli abitanti dell'Aquila. Infine, venerdì scorso il governo ha approvato il nuovo decreto anticrisi per le famiglie e per le imprese.
Cosa ha fatto l'opposizione? Ecco i migliori FATTI della settimana:
D'Alema: "L'Italia è a rischio razzismo"
Franceschini: "Ddl è un danno per il Paese"
Finocchiaro: "Leggi non coerenti con il sistema"
Bersani: "Non c'è bisogno di inventarci una nuova generazione, bisogna solo aprire la strada"
Di Pietro: " Il giudice Mazzella, che ha organizzato un incontro carbonaro e piduista, ammette di essere un amico di vecchia data e di avere rapporti di frequentazione e di intimità con il plurimputato Silvio Berlusconi.."
Casini: "Dialogo con tutti, impegno con nessuno".
Chi altro c'è?
Ah, Pannella (me lo stavo scordando): "No alla laurea honoris causa in legge a Gheddafi da parte dell'ateneo sassarese; il governo, se interpellato, intervenga".
Le leggi e gli inganni
In quanto correntista di Banca Intesa ho ricevuto una "proposta di modifica unilaterale di contratto di conto corrente" nella quale la Banca mi informa che, in conseguenza dell'entrata in vigore di nuove disposizioni in materia di contratti bancari (contenuti nel dl n.185 del 29/11/2008 e convertito nella legge n.2 del 28/2/2009), 1. a partire dal 28 giugno 2009 non saranno pù applicati gli oneri per scoperto di conto e le spese per la gestione di scoperto.
2. a partire dal 1 luglio 2009 gli oneri e le spese precedenti saranno sostituiti da una nuova commissione che si chiama Commissione per scoperto di conto nella misura di 2,00€ per ogni giorno in cui si è determinato un saldo debitore e per ogni 1.000€ o frazione. Mi sono informato e mi hanno risposto che lo hanno fatto tutte le Banche: Al Monte dei Paschi di Siena, per esempio, l'hanno chiamata "Commissione per istruttoria Urgente" .
Analogamente, sono state eliminate, per legge, le spese fisse per la chiusura di un conto in rosso, ma Unicredit si è inventato la voce "Recupero spese per ogni sospeso" e Banca Sella si è inventato l'"Onere per passaggio a debito nel trimestre".
A conti fatti, e sono anche facili da verificare, il correntista paga più di prima.
In sintesi: Tremonti fa il suo mestiere, ma Draghi che fa?
PS. Amici di sinistra: Quando Repubblia ed il PD torneranno ad occuparsi dei problemi dei cittadini, anche voi sarete informati di queste cose, per ora abboffatevi della D'addario, del monsignor Marchetto (che non è la Chiesa). Ah, ecco l'ultima: il protocollo per il G8 prevede che siano la Gelmini e la Carfagna ad accogliere le first ladies dei premier stranieri, ma Repubblica cade nel tranello del Secolo D'Italia ed evidenzia che la Meloni e la Prestigiacomo pagano per non aver apertamente difeso il premier nelle vicende di Bari. Una notizia che aiuta molto a risolvere i problemi.
2. a partire dal 1 luglio 2009 gli oneri e le spese precedenti saranno sostituiti da una nuova commissione che si chiama Commissione per scoperto di conto nella misura di 2,00€ per ogni giorno in cui si è determinato un saldo debitore e per ogni 1.000€ o frazione. Mi sono informato e mi hanno risposto che lo hanno fatto tutte le Banche: Al Monte dei Paschi di Siena, per esempio, l'hanno chiamata "Commissione per istruttoria Urgente" .
Analogamente, sono state eliminate, per legge, le spese fisse per la chiusura di un conto in rosso, ma Unicredit si è inventato la voce "Recupero spese per ogni sospeso" e Banca Sella si è inventato l'"Onere per passaggio a debito nel trimestre".
A conti fatti, e sono anche facili da verificare, il correntista paga più di prima.
In sintesi: Tremonti fa il suo mestiere, ma Draghi che fa?
PS. Amici di sinistra: Quando Repubblia ed il PD torneranno ad occuparsi dei problemi dei cittadini, anche voi sarete informati di queste cose, per ora abboffatevi della D'addario, del monsignor Marchetto (che non è la Chiesa). Ah, ecco l'ultima: il protocollo per il G8 prevede che siano la Gelmini e la Carfagna ad accogliere le first ladies dei premier stranieri, ma Repubblica cade nel tranello del Secolo D'Italia ed evidenzia che la Meloni e la Prestigiacomo pagano per non aver apertamente difeso il premier nelle vicende di Bari. Una notizia che aiuta molto a risolvere i problemi.
"un'organizzazione criminale nella pubblica amministrazione".
Dietro il cas-ino di Berlusconi-D'Addario, suonato con la grancassa dalle veline rosse, si nascondeva la notizia VERA: "un'organizzazione criminale nella pubblica amministrazione".
Nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge la Regione Puglia e Tarantini, è stata ascoltata dai pm Lea Cosentino, direttore della Asl di Bari.
Ma sono i particolari a rendere il contenuto dell'interrogatorio importante, fondamentale per l'inchiesta. Lea Cosentino ha citato gli appalti al centro del fascicolo. Accennato alle nomine dei primari, ma soprattutto raccontato del rapporto tra i fornitori delle Asl e il mondo della politica. Dichiarazioni non generiche, ma puntuali. E ha aggiunto che il presidente della Regione Nichi Vendola non poteva non sapere.
Nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge la Regione Puglia e Tarantini, è stata ascoltata dai pm Lea Cosentino, direttore della Asl di Bari.
Ma sono i particolari a rendere il contenuto dell'interrogatorio importante, fondamentale per l'inchiesta. Lea Cosentino ha citato gli appalti al centro del fascicolo. Accennato alle nomine dei primari, ma soprattutto raccontato del rapporto tra i fornitori delle Asl e il mondo della politica. Dichiarazioni non generiche, ma puntuali. E ha aggiunto che il presidente della Regione Nichi Vendola non poteva non sapere.
giovedì 2 luglio 2009
Reato di clandestinità
Finalmente le leggi giuste e normali, in vigore da anni in tutta Europa, si fanno anche in Italia.
Non so se devo ringraziare Berlusconi o la Lega, o entrambi, ma dopo anni di leggi equovoche finalmemnte un pò di chiarezza.
Io applaudo a questo provvedimento liberatorio che mette un pò d'ordine all'illegalità imperante in questo paese.
Alle persone del PD, IdV Udc e della Chiesa contrarie al provvedimento dico di iniziare loro ad accogliere gli spacciatori di droga, gli strupatori, i ladri di appartamento nelle loro case ovottate. Diano i tanti stabili di loro proprietà disabitati alla gente che risiede in Italia illegalmente.
Un grazie particolare va a Veltroni che, con il suo contributo, ci ha tolto "tanta brava gente" dalle palle. (Leggi Cento, Pecoraro, Rizzo, Diliberto, ecc).
Ancora grazie da parte di tutta la gente onesta (italiana e non) che paga le tasse. Per gli altri "espulsione".
Mi fa ridere chi dice che non molti anni fa anche gli italiani erano un popolo di migranti. Mi fa ridere perchè preferiscono dire solo mezze verità. A me risulta che gli italiani migranti arrivavano nei paesi ospitanti con la nave di linea, pagandone il biglietto e si presentavano alla dogana con il documento di identità. Anche quando in Italia c'è stata la guerra i nostri migranti non avevano diritto all'asilo politico, non c'erano centri di accoglienza o di solidarietà. I nostri migranti si sono sempre dovuti presentare alla dogana con un documento di riconoscimento altrimenti erano cacciati come "clandestini".
Reato molto vecchio ma che in Italia ha faticato tanto per essere riconosciuto come tale.
Grazie a tutti
Non so se devo ringraziare Berlusconi o la Lega, o entrambi, ma dopo anni di leggi equovoche finalmemnte un pò di chiarezza.
Io applaudo a questo provvedimento liberatorio che mette un pò d'ordine all'illegalità imperante in questo paese.
Alle persone del PD, IdV Udc e della Chiesa contrarie al provvedimento dico di iniziare loro ad accogliere gli spacciatori di droga, gli strupatori, i ladri di appartamento nelle loro case ovottate. Diano i tanti stabili di loro proprietà disabitati alla gente che risiede in Italia illegalmente.
Un grazie particolare va a Veltroni che, con il suo contributo, ci ha tolto "tanta brava gente" dalle palle. (Leggi Cento, Pecoraro, Rizzo, Diliberto, ecc).
Ancora grazie da parte di tutta la gente onesta (italiana e non) che paga le tasse. Per gli altri "espulsione".
Mi fa ridere chi dice che non molti anni fa anche gli italiani erano un popolo di migranti. Mi fa ridere perchè preferiscono dire solo mezze verità. A me risulta che gli italiani migranti arrivavano nei paesi ospitanti con la nave di linea, pagandone il biglietto e si presentavano alla dogana con il documento di identità. Anche quando in Italia c'è stata la guerra i nostri migranti non avevano diritto all'asilo politico, non c'erano centri di accoglienza o di solidarietà. I nostri migranti si sono sempre dovuti presentare alla dogana con un documento di riconoscimento altrimenti erano cacciati come "clandestini".
Reato molto vecchio ma che in Italia ha faticato tanto per essere riconosciuto come tale.
Grazie a tutti
Ma lui queste cose le sa?
Interrogazione al Question Time
Antonio Di Pietro:
Signor Presidente, signor Ministro della giustizia - anche se non c'è -, vogliamo sapere da lei perché ha partecipato ad un incontro riservato e carbonaro tra lei, il Presidente del Consiglio e due giudici della Corte costituzionale Luigi Mazzella, promotore della cena galeotta, e Paolo Maria Napolitano.
Lei sa bene che il Presidente del Consiglio è un plurinquisito, nei cui confronti i giudici italiani non possono procedere proprio perché lei, Ministro Alfano, ha promosso e ottenuto una legge che permette a Berlusconi l'impunità durante tutto il suo mandato. Lei dovrebbe capire che così facendo ha compromesso la credibilità della Corte, perché la Corte stessa dovrà decidere il 6 ottobre sul lodo Alfano. Per questo vogliamo sapere: se si rende conto della gravità e della scorrettezza istituzionale da lei promossa; per quale ragione avete organizzato e realizzato quella cena; se non ritenga doveroso a questo punto ed ora che la tresca è stata scoperta dimettersi dal suo incarico per restituire dignità al suo ufficio e a quello della Corte costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Io penso che Di Pietro non stia facendo polemica; lui sta solo denunciando un fatto.
Quella cena di maggio, a casa del giudice della Consulta Mazzella, non è polemica: è un fatto.
Che a quella cena ci fossero, oltre ad un altro giudice della Consulta, anche Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Angelino Alfano e Carlo Vizzini, non è polemica: è un fatto. Che, il 6 di ottobre, la Consulta si pronuncerà sulla costituzionalità del Lodo Alfano, non è polemica: è un fatto.
Quello che Di Pietro non vuole (può) capire è che tutti potrebbero denunciare questi fatti e ricamarci sopra più di un dubbio; Tutti, tranne lui. Lui proprio non può, perchè altrimenti è menzognero, in mala fede, bugiardo, mentitore, falso, ingannevole, fallace, ipocrita, ecc.
Perchè se l'amicizia tra un giudice ed una persona da essere giudicata fosse causa di parzialità, come lui afferma, lo dovrebbe essere anche l'inimicizia, e non mi risulta (anzi) che Di Pietro si espresse in questo senso nel caso del giudice Nicoletta Gandus nel processo Mills. Lui tenne allora una posizione opposta a quella odierna (Anche la Corte di Appello e la Cassazione non accettarono la ricusazione della Gandus, richiesta da Berlusconi). Eppure erano state mostrate "reiterate manifestazioni di pensiero che appalesano una inimicizia grave nei confronti dell’imputato Berlusconi".
Ma Di Pietro è un uomo di legge e lui queste cose le sa. E' uno sciacallo.
Perchè fa tutto questo chiasso? Perchè chiama in causa Napolitano, che in questo caso non ha alcun potere? e lui queste cose le sa. Per far capire al suo popolo che la sua voce è giusta ma debole?
Oppure per fare ammuina e far vedere che lui E' l'opposizione?
Antonio Di Pietro:
Signor Presidente, signor Ministro della giustizia - anche se non c'è -, vogliamo sapere da lei perché ha partecipato ad un incontro riservato e carbonaro tra lei, il Presidente del Consiglio e due giudici della Corte costituzionale Luigi Mazzella, promotore della cena galeotta, e Paolo Maria Napolitano.
Lei sa bene che il Presidente del Consiglio è un plurinquisito, nei cui confronti i giudici italiani non possono procedere proprio perché lei, Ministro Alfano, ha promosso e ottenuto una legge che permette a Berlusconi l'impunità durante tutto il suo mandato. Lei dovrebbe capire che così facendo ha compromesso la credibilità della Corte, perché la Corte stessa dovrà decidere il 6 ottobre sul lodo Alfano. Per questo vogliamo sapere: se si rende conto della gravità e della scorrettezza istituzionale da lei promossa; per quale ragione avete organizzato e realizzato quella cena; se non ritenga doveroso a questo punto ed ora che la tresca è stata scoperta dimettersi dal suo incarico per restituire dignità al suo ufficio e a quello della Corte costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Io penso che Di Pietro non stia facendo polemica; lui sta solo denunciando un fatto.
Quella cena di maggio, a casa del giudice della Consulta Mazzella, non è polemica: è un fatto.
Che a quella cena ci fossero, oltre ad un altro giudice della Consulta, anche Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Angelino Alfano e Carlo Vizzini, non è polemica: è un fatto. Che, il 6 di ottobre, la Consulta si pronuncerà sulla costituzionalità del Lodo Alfano, non è polemica: è un fatto.
Quello che Di Pietro non vuole (può) capire è che tutti potrebbero denunciare questi fatti e ricamarci sopra più di un dubbio; Tutti, tranne lui. Lui proprio non può, perchè altrimenti è menzognero, in mala fede, bugiardo, mentitore, falso, ingannevole, fallace, ipocrita, ecc.
Perchè se l'amicizia tra un giudice ed una persona da essere giudicata fosse causa di parzialità, come lui afferma, lo dovrebbe essere anche l'inimicizia, e non mi risulta (anzi) che Di Pietro si espresse in questo senso nel caso del giudice Nicoletta Gandus nel processo Mills. Lui tenne allora una posizione opposta a quella odierna (Anche la Corte di Appello e la Cassazione non accettarono la ricusazione della Gandus, richiesta da Berlusconi). Eppure erano state mostrate "reiterate manifestazioni di pensiero che appalesano una inimicizia grave nei confronti dell’imputato Berlusconi".
Ma Di Pietro è un uomo di legge e lui queste cose le sa. E' uno sciacallo.
Perchè fa tutto questo chiasso? Perchè chiama in causa Napolitano, che in questo caso non ha alcun potere? e lui queste cose le sa. Per far capire al suo popolo che la sua voce è giusta ma debole?
Oppure per fare ammuina e far vedere che lui E' l'opposizione?
Gli italiani non dimenticano
Questo post farà arrabbiare molto Claudio. Lui (non solo lui) più di tutti tra i miei amici non tollera che quattro st...upidi debbano infangare quel poco di reputazione che è rimasta all'Italia.
Con chi ce l'ho?
Ce l'ho con quelle quattro begine rosse che, pur di esternare il loro odio contro Berlusconi, non si fanno scrupolo di nuocere all’immagine dell’Italia all’estero ed hanno mandato lettere personali alle mogli dei presidenti, da Michelle Obama a Carla Bruni chiedendo loro, di disertare il G8 per disprezzo contro Berlusconi, reo di presunti comportamenti maschilisti che lederebbero la dignità di tutte le donne italiane. L'appello è stato mandato anche ad alcuni giornali stranieri.
L’appello ovviamente non specifica quali siano le colpe del Premier ma le indica genericamente come “comportamenti, gravi sul piano morale, civile, culturale, minano la dignità delle donne e incidono negativamente sui percorsi di autonomia e affermazione femminili” e ripropone la tesi demenziale (smentita ogni giorno, su Repubblica, il Corriere, l’Unità ecc.) della dittatura mediatica del Premier: “Il controllo che Berlusconi esercita sulla grande maggioranza dei media italiani, in spregio a ogni regola democratica, limita pesantemente le possibilità di esprimere dissenso e critica”.
http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/70498/
Chi sono?
Sono le stesse persone che poi fingono di meravigliarsi dell’immagine che abbiamo nel mondo… ma sappiamo tutti CHI dobbiamo ringraziare.
Meno male che gli italiani non dimenticano.
Con chi ce l'ho?
Ce l'ho con quelle quattro begine rosse che, pur di esternare il loro odio contro Berlusconi, non si fanno scrupolo di nuocere all’immagine dell’Italia all’estero ed hanno mandato lettere personali alle mogli dei presidenti, da Michelle Obama a Carla Bruni chiedendo loro, di disertare il G8 per disprezzo contro Berlusconi, reo di presunti comportamenti maschilisti che lederebbero la dignità di tutte le donne italiane. L'appello è stato mandato anche ad alcuni giornali stranieri.
L’appello ovviamente non specifica quali siano le colpe del Premier ma le indica genericamente come “comportamenti, gravi sul piano morale, civile, culturale, minano la dignità delle donne e incidono negativamente sui percorsi di autonomia e affermazione femminili” e ripropone la tesi demenziale (smentita ogni giorno, su Repubblica, il Corriere, l’Unità ecc.) della dittatura mediatica del Premier: “Il controllo che Berlusconi esercita sulla grande maggioranza dei media italiani, in spregio a ogni regola democratica, limita pesantemente le possibilità di esprimere dissenso e critica”.
http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/70498/
Chi sono?
Sono le stesse persone che poi fingono di meravigliarsi dell’immagine che abbiamo nel mondo… ma sappiamo tutti CHI dobbiamo ringraziare.
Meno male che gli italiani non dimenticano.
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