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sabato 16 gennaio 2010

Affinchè ingiustizia non si ripeta

E' finito il calvario giudiziario di Calogero Mannino, iniziato con l'avviso di garanzia a lui notificato il 24 febbraio 1994. Sedici anni.
L'ipotesi di reato a suo carico fu quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Con questa accusa si è fatto nove mesi di carcere "preventivo" e poi altri tredici agli arresti domiciliari per motivi di salute. Il processo di primo grado dura sei anni, 300 udienze e coinvolge 400 testimoni, per portare all'assoluzione. Ma la procura ricorre in appello, che ribalta la sentenza con una condanna a cinque anni e quattro mesi. La Cassazione dispone però di rifare il processo: da allora arrivano altre due assoluzioni, ma la procura fa sempre ricorso, ma ieri è arrivata la parola "fine" dalla Cassazione.
Cosa dire? Basta riportare solo le parole di Mannino: "Hanno portato via un pezzo della mia vita".
Avrei voluto sentire un commento dell'Anm. Ma loro sono troppo occupati a giocare a tennis ed a divulgare che sono "Fermamente intenzionati ad adottare misure efficaci e anche estreme di mobilitazione" contro chi osa solo pensare di cambiare questo stato di cose.....

Vorrei, per i corti di memoria, ricordare che i giudici devono applicare, talvolta interpretare, ma di sicuro non inventare le leggi.
Dico questo perchè l'avvocato Mills è stato condannato per aver reso falsa testimonianza in un processo che vedeva coinvolto Berlusconi. In pratica i pm ritenevano che Berlusconi avrebbe dato 600.000 euro a Mills per testimoniare il falso. Questa testimonianza avveniva nel 1999, ma il giudice è stato convinto dal pm che il reato è stato commesso solo nel 2000 quando la moglie di Mills ha ritirato i soldi in banca.
E' come se io rapisco una persona, richiedo ed ottengo i soldi del riscatto; ebbene, per quel giudice io non ho commesso alcun reato finchè non inizio a spendere i soldi.
Perchè il giudice fa tutto questo? per il semplice motivo che se lui avesse applicato la legge, il reato sarebbe stato prescritto.
Ora mi dite come faccio ad avere fiducia della imparzialità di questo giudice, che si INVENTA una legge per condannare una persona? Come faccio a far credere a questo giudice che l'avvocato Mills "é stato l'avvocato" di Berlusconi, che ha gestito alcuni suoi affari e che quei soldi erano il compenso del suo lavoro?

3 commenti:

nick5pollici ha detto...

L'aver spostato la data dell'inizio del reato è forse un artificio ( ?? ) , ma il reato rimane e Berlusconi e il suo avvocato Mills non possono sfuggire alla pena prevista dal codice penale solo perchè le strutture della magistratura sono allo sfascio per la mancanza di fondi che 8 anni di governi di Berlusconi hanno tagliato .

Anonimo ha detto...

è importante ricordare che la legge va applicata per come è scritta e non inventata.
tutto ciò la dice lunga sulla scarsa qualità di una democrazia che ha ancora pezzi di fascsmo al suo interno (e la magistratura è uno di questi, seguita a ruota dal ex ministero della propaganda oggi chiamato rai)

nicola ha detto...

x Nick5pollici
il reato rimane?
ma quale reato? l'unica cosa certa è che c'è stato il pagamento di 600.000 euro.
l'accusa dice che è il prezzo della corruzione, l'altro dice che è il pagamento di una prestazione professionale.
Il giudice che ha creduto alla corruzione, è la stessa persona che ha spostato (contro legge) la data del presunto reato.
Quando qualcuno mi spiegherà perchè un giudice non applica la legge e nessun organo interviene, allora crederò di più nella magistratura.
Voglio ricordare che, quando la Forleo commise un banale errore di procedura in un'indagine che vedeva coinvolto D'Alema, intervenne il CSM che ha tolto la pratica alla Forleo e l'ha addirittura cambiata di sede.
Allora nessun nick5pollici scrisse che, a parte l'illecito procedurale della Forleo, il reato rimane e D'Alema non può sfuggire alla pena prevista dal codice.
mi spiace nick5pollici, ma il tuo pensiero non è obiettivo ed è solo condizionato dagli attori.