Che strano Paese è l’Italia. Tutti ad accorrere in difesa del povero Dino Boffo, direttore eterno di Avvenire.
Tutti si sono improvvisamente risvegliati e sentono la democrazia minacciata da chi va a rovistare nella vita privata degli altri.
Per mesi ci hanno raccontato tutti i particolari dei gusti notturni di Silvio Berlusconi, di come gli piacciono le donne, e di quante docce ghiacciate faccia dopo i ripetuti orgasmi. Per settimane ci hanno fatto sentire audio registrati dalla escort Patty, per giorni e giorni hanno scritto pagine su pagine di quanto indecente sia il comportamento privato del Cavaliere.
Oggi, che il Giornale, a torto o a ragione, pubblica una trascrizione di un documento del casellario giudiziario, che è pubblico, tutto il Belpaese salta su come una cavalletta impazzita.
La solita Italia dei due pesi e delle due misure. La solita Italia dove un signore con più di uno scheletro nell’armadio può permettersi di sputtanare e condannare alla gogna uno che si è divertito in camera da letto.
Il problema è che queste verità non le dice Grillo o Travaglio e l'oggetto non è Berlusconi.
PS: ora che so, mi piacerebbe andare a rileggere gli articoli di Boffo in tema dei diritti degli omosessuali e dei valori della famiglia. Solo per capire fino a che punto arriva l'ipocrisia.
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