Roberto Saviano è stato insignito della laurea honoris causa in giurisprudenza dall’ateneo di Genova per "l’importante contributo a difesa del principio di legalità, asse portante dello Stato di diritto". "La criminalità organizzata teme la parola, proclamata in pubblico o scritta in un libro, se questa scuote le coscienze".
Certo, Saviano parla tanto, ma non saranno solo le parole a sconfiggere camorra o mafia. Se la disoccupazione giovanile sfiora, in alcune zone di Napoli, il 50% e in esse la criminalità organizzata è il primo datore di lavoro, appare fin troppo ovvio che le parole lasciano il tempo che trovano.
Ma Saviano è divenuto un'icona da idolatrare, anche se non condivido che il suo messaggio letterario anti-camorra avviene sempre dietro lauto compenso, commpresa la sua partecipazione a "Vieni via con me".
Ora, nel caso della laurea, se proprio voleva dedicarla a qualcuno, come ha fatto a dimenticare le vittime della camorra? se proprio voleva dedicarla a qualcuno non poteva dedicarla a TUTTI i magistrati? che senso ha di dedicarla ai magistrati Boccassini, Sangermano e Forno (quelli che hanno in mano l'affaire Berlusconi)?
Questa dedica non l'ho capita, ..... perchè allora non l'ha dedicata alla D'Addario, anche lei ha vissuto momenti molto difficili; forse perchè ha fallito l'obiettivo? mentre il pool di Milano potrebbe far realizzare il sogno sinistro.
PS. ricordo che ai tempi di "resistere, resistere, resistere" alla festa dell'unità si diffusero le magliette con la scritta: "Borrelli, facci sognare"......allora capisco la dedica.
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2 commenti:
su saviano concordo. lui e' sempre dove c'e' concentrazione mediatica o asserisce sentenze che determinano le stesse conseguenze.
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