Solo pochi mesi fa l’Italia non poteva continuare a permettersi di mantenere la FIAT con gli aiuti di Stato, ma... nulla è immutevole, il tempo evolve e non sta ad aspettare ed oggi è l'Italia a non poter permettersi di perdere la Fiat.
Il mondo è cambiato, l’economia richiede un mercato più competitivo che il nostro sistema sociale non può reggere con il regime lavoristico attuale, legato alla logica politica degli anni ‘70.
La scelta a questo punto è: o cambiare e adeguarsi, oppure morire.
Non a caso la disoccupazione giovanile è schizzata alla soglia del 30% e non a caso il 90% delle multinazionali hanno chiuso i battenti delle loro aziende italiane.
Marchionne, l'ad della Fiat, va controcorrente: decide di chiudere all'estero ed investire in Italia tanti soldi che, oltre a garantire l'attuale livello occupazionale, darà tanti nuovi posti di lavoro.
Ma in Italia non è così semplice. I lavoratori sono liberi di essere rappresentati dalla lista sindacale che gradiscono (e ci mancherebbe), ed allora capita che il tavolo della trattativa sia una affollatissima mensa, e TUTTI devono essere d'accordo.
Se uno solo si mette di traverso.....l'accordo si complica.
Se poi si aggiunge che in tutti i tavoli di recente memoria, quello che si mette di traverso è sempre lo stesso gruppo.....il problema è serio.
Tutti gli altri sindacati accusano questo gruppo di fare politica e non difendere i lavoratori che rappresentano, mentre, d'altro canto questi dicono che gli altri sindacati si sono venduti al padrone-negriero.
Una domanda con risposta: se la Fiat investe altrove (Canada), non sarà certo Marchionne a piangere, e neppure i dirigenti sindacali, ma solo i lavoratori.
E' un ricatto?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
in un contesto economico globale così difficile, proporre un nuovo accordo sindacale meno flessibile, non la vedo la fine del mondo.
la cgil (le altre sigle sindacali sono con fiat)afferma che si sono adottate regole schiavistiche.
i lavoratori quando saranno definitivamente per strada, sapranno da chi farsi sfamare.
Posta un commento