Gifuni è stato uno dei più potenti uomini della nostra Repubblica.
Dapprima fu Segretario Generale del Senato, andò poi al Quirinale ad occupare il posto di Segretario Generale della Presidenza della Repubblica con Scalfaro e con Ciampi. Si diceva che il cambiamento della persona del Capo dello Stato sarebbe stato un dato puramente formale finché alla Segreteria ci fosse rimasto lui, Gifuni. Forse un’esagerazione, ma così si diceva.
Oggi il Segretario Generale per antonomasia è incappato in una disavventura giudiziaria per una questione di edilizia abusiva ma, tuttavia, non troppo lontana dall’esercizio delle sue funzioni presso il Capo dello Stato, al punto che il nostro scrupolo in ordine alle prerogative costituzionali ci pone in allarme per ciò che riguarda il potere dell’Autorità Giudiziaria di sindacare questioni relative all’ordinamento degli Uffici della Presidenza della Repubblica, cosa che sembrerebbe sia venuta in essere con questo processo.
Ma, non è di questo che vogliamo parlare, se non altro per la prudenza che si addice a chi ha informazioni tratte solo (da scarsissimi, del resto) titoli dei giornali.
E’ della scarsezza di tali titoli, invece che vorremmo dire qualcosa.
“Il Messaggero” (Caltagirone….Casini… etc.) relega la notizia non so se in tredicesima o quattordicesima pagina e con un esangue trafiletto. Altri giornali non sono stati molto più generosi di notizie e di rilievo.
Che si siano già dimenticati del ruolo che ha avuto Gifuni?
In quest’epoca in cui la stampa si getta con la furia delle iene sulle carcasse degli animali feriti ogni volta che qualcuno, non proprio “qualcuno qualsiasi”, incappa in una vicenda giudiziaria, in un avviso di garanzia o in una inchiesta di rinvio a giudizio, fa piacere sapere che in qualche caso l’accanimento non c’è e che, passata sotto silenzio comunicazione giudiziaria e richiesta di invio a giudizio, nemmeno la notizia che il processo si farà ha intaccato la sobrietà ed il contegno di certi bravi giornalisti.
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