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domenica 13 marzo 2011

Una faccia di bronzo

Quando Prodi era al governo, Gianni Riotta fu messo a dirigere il TG1.
Quando Berlusconi è tornato al governo lo ha cacciato e rimpiazzato con Minzolin.
Ovviamente Minzolin è il bersaglio delle critiche della sinistra che osannava invece Riotta.
Ma questi personaggi non si ritirano mai a vita privata, così i suoi compagnucci misero Riotta a dirigere il Sole 24 ore.
Ebbene, martedì prossimo si riunisce il cda del Sole 24 ore con l'unico obiettivo di cacciare Riotta.
Ecco infatti i risultati della sua gestione: 54 mila copie in meno in edicola in sedici mesi, una riduzione degli abbonamenti di quasi il 30 per cento ed il gruppo, nei primi nove mesi del 2010, ha perso 25 milioni di euro.
Riotta non discute il fallimento, chiede solo una consistente buonuscita, e di ottenere un paracadute che sembra essere un trasferimento a New York, per stigmatizzare il fallimento. Che faccia di bronzo.
Per questi personaggi non viene mai un caldo Vaffanculo?

sabato 12 marzo 2011

Non sono libero...per colpa di Berlusconi

Sono incazzato nero con Silvio Berlusconi.
Mannaggia a lui e a quando ha deciso di scendere in campo, come disse nel 1994.
C'ha fatto sto pò pò di regalo.
Ma voi pensate se non fosse sceso in campo, oggi saremo....liberi.
E invece no.
Decise che doveva scendere in campo e da allora noi dobbiamo sopportare un'Italia inquinata da dei veri virus che si chiamano Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Antonio Sciortino, Paolo Flores D'Arcais, Marco Travaglio, Michele Santoro ...e dai cosiddetti minori Gad Lerner, Sabina Guzzanti, Serena Dandini, Dario Fo, Vergassola, Floris, Scalfari, Monteprezzemolo, ......eccetera.... eccetera.
Tutta gente che sarebbe scomparsa da tempo.

giovedì 10 marzo 2011

la differenza

Vuoi mettere la differenza tra Francia ed Italia?
A Parigi si mette la sordina, per carità di patria, al processo contro Jacques Chirac riaperto dalla magistratura dopo i due mandati presidenziali durante i quali valeva la norma sull’immunità temporanea per il Capo dello Stato.
A Roma si suona la grancassa per i processi contro Silvio Berlusconi con cui i magistrati milanesi e l’opposizione di sinistra cercano di liquidare per via giudiziaria un Presidente del Consiglio a cui è stata negata qualsiasi forma di immunità temporanea.
C'è da chiedersi: perchè? L'immunità temporanea non cancella il processo, semplicemente lo rinvia.
La risposta è una sola: in Italia non si cerca di condannare Berlusconi, si cerca di toglierlo dalla vita politica con una sentenza che lo inibisca dai pubblici uffici.
E questa deve essere fatta SUBITO.

Un giornale filogovernativo

Secondo Repubblica siamo allo scandalo.
Con titoli roboanti annuncia il servilismo della rai a Berlusconi. E sa la prende con i tg.
Secondo lo scoop di Repubblica nel mese di gennaio 2011 Berlusconi ha totalizzato 402 minuti nei telegiornali Rai, battendo Giorgio Napolitano, secondo con 169 minuti e surclassando Pierluigi Bersani, terzo con 72 minuti.
Tralascio le conclusioni a cui arriva la Repubblica e le sintetizzo come "spot per il premier".
Ma qualcuno ha fatto due conti: nello stesso mese di gennaio il giornale la Repubblica ha nominato Berlusconi 1007 volte, al secondo posto c'è Vendola con 265 citazioni, segue Napolitano con 244 e poi Bersani con 209.
Se usassi il metro di Repubblica dovrei concludere che questo giornale (?) è filogogernativo.

mercoledì 9 marzo 2011

Tedesco coinvolge Vendola. Mica è scemo.

Si è riunita la giunta delle immunità del Senato per ascoltare il senatore Alberto Tedesco, indagato per l'attività svolta quando era assessore alla Sanità della Regione Puglia.
Il senatore del Pdl Ferruccio Saro ha chiesto a Tedesco perché aveva scelto di fare l'assessore alla Sanità visto che ha nel settore familiari e conoscenti.
Tedesco risponde: "Io avevo chiesto di fare il presidente del Consiglio regionale, un posto richiesto anche da un'altra forza politica, che ha prevalso. Allora Vendola mi chiese di fare l'assessore alla Sanità".
Alla domanda se il presidente Vendola era a conoscenza di quanto avveniva nella Sanità pugliese, Tedesco risponde: "sulla gestione e il governo della sanità, Vendola sapeva esattamente quanto ne sapevo io. Non poteva non conoscere quanto accadeva nel governo del settore più rilevante della regione e che assorbe il 75% del bilancio". "Vendola era a conoscenza delle politiche di intervento nel settore della sanità e le condivideva con me. Anzi, a volte, ero io che seguivo i suoi indirizzi" afferma Tedesco.
Ma i magistrati hanno archiviato la posizione di Vendola e, per essere coerenti, archivieranno anche la posizione di Tedesco.
Solo così riesco a spiegarmi perchè Tedesco lega le sue responsabilità con quelle di Vendola

martedì 8 marzo 2011

Cosa ho da festeggiare?

Non mi unirò al coro della retorica e delle falsità dei festeggiamenti sull'unità d'Italia perché nella realtà fu una vera e propria occupazione militare e coloniale dei Savoia con l'appoggio dell'Inghilterra e di potentati economici e massoni dell'epoca.
Cosa devo festeggiare? L'Unità d'Italia, quella cosa che costò al sud tante stragi, tante rapine di risorse economiche, stupri delle nostre donne, emigrazione forzata?
Certo che non si può e non si vuole tornare indietro, ma dopo 150 anni qualcuno potrà effettivamente dire come sono andate le cose..... o no?
Qualcuno potrà dire che la "dominazione" Borbonica ha dato tanto (per quell'epoca) a favore del Regno delle Due Sicilie, mentre la dominazione dei Savoia ci ha saccheggiati?
Qualcuno potrà dire che l'Unità d'Italia ci ha ridotti con le pezze al c..o?
Lo so che queste verità non sono riportate nei libri di Storia e che non esiste nessuna città dove non vi sia almeno una via intitolata a Garibaldi, ma dopo 150 anni ....... si può dire la verità?

No, non si vuole che si dica, perchè ora come allora, nulla è cambiato in materia di sfruttamento, di precarietà, di clandestinità, di lavoro nero, di deriva sociale che soffoca il nostro territorio. E noi, dopo 150 anni, dobbiamo ancora combattere per conquistare la dignità del nostro popolo massacrato e offeso dal malgoverno che ancora colpisce il Sud e umilia le nostre genti da 150 anni.
Cosa ho da festeggiare?
Rivedete la Storia
http://www.youtube.com/watch?v=qB6CE00MFFY&feature=player_embedded

Cialente si dimette? Governo ladro.

Massimo Cialente, sindaco di L'Aquila, si è dimesso, ovvero ha venti giorni per formalizzare le dimissioni annunciate.
Perchè si è dimesso?
Perchè ha convocato il consiglio comunale per deliberare sulle linee guida 'per la riorganizzazione delle società partecipate, ma si sono presentati solo 19 consiglieri. Per deliberare ce ne vogliono almeno 20.
Da qui le dimissioni annunciate.
Un colpo impossibile da sopportare per Cialente che ha preso la parola in aula per annunciare le dimissioni, "avendo preso atto di non avere più una maggioranza e neppure un partito su cui poter contare. Nè un consiglio comunale con la voglia di andare avanti".
Scrivo questo post per ristabilire la verità dei fatti, perchè alcuni giornali, i soliti (non vale neuupure la pena di nominarli), già fanno risalire le dimissioni di Cialente alla ricostruzione di L'Aquila che tarda a decollare perchè il governo non dà i soldi promessi.
Parole in libertà, i fatti restano: Cialente è stato mandato a quel paese dai suoi alleati perchè non sono stati accontentati nella distribuzione delle fette di torta da spartirsi per le nomine nelle società partecipate.

La Storia INVENTATA

I monologhi televisivi di Saviano sono stati raccolti nel volume "Vieni via con me" in cui Roberto Saviano afferma: «Nel luglio del 1883 il filosofo Benedetto Croce si trovava in vacanza con la famiglia a Casamicciola, a Ischia. Era un ragazzo di diciassette anni. Era a tavola per la cena con la mamma, la sorella e il padre e si accingeva a prendere posto. A un tratto, come alleggerito, vide suo padre ondeggiare e subito sprofondare sul pavimento, mentre sua sorella schizzava in alto verso il tetto. Terrorizzato, cercò con lo sguardo la madre e la raggiunse sul balcone, da cui insieme precipitarono. Svenne e rimase sepolto fino al collo nelle macerie. Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: "Offri centomila lire a chi ti salva". Benedetto sarà l’unico supersite della sua famiglia massacrata dal terremoto».

Per la dignità del ricordo di chi quella tragedia ha vissuto e potuto testimoniare,l riporto ciò che benedetto Croce scrive nella Memorie della mia vita: «Nel luglio 1883 mi trovavo da pochi giorni, con mio padre, mia madre e mia sorella Maria, a Casamicciola, in una pensione chiamata Villa Verde nell’alto della città, quando la sera del 29 accadde il terribile tremoto. Ricordo che si era finito di pranzare, e stavamo raccolti tutti in una stanza che dava sulla terrazza: mio padre scriveva una lettera, io leggevo di fronte a lui, mia madre e mia sorella discorrevano in un angolo l’una accanto all’altra, quando un rombo si udì cupo e prolungato, e nell’attimo stesso l’edifizio si sgretolò su di noi. Vidi in un baleno mio padre levarsi in piedi e mia sorella gettarsi nelle braccia di mia madre; io istintivamente sbalzai sulla terrazza, che mi si aprì sotto i piedi, e perdetti ogni coscienza. Rinvenni a notte alta, e mi trovai sepolto fino al collo, e sul mio capo scintillavano le stelle, e vedevo intorno il terriccio giallo, e non riuscivo a raccapezzarmi su ciò che era accaduto, e mi pareva di sognare. Compresi dopo un poco, e restai calmo, come accade nelle grandi disgrazie. Chiamai al soccorso per me e per mio padre, di cui ascoltavo la voce poco lontano; malgrado ogni sforzo, non riuscii da me solo a districarmi. Verso la mattina, fui cavato fuori da due soldati e steso su una barella all’aperto. Mio cugino fu tra i primi a recarsi da Napoli a Casamicciola, appena giunta notizia vaga del disastro. Ed egli mi fece trasportare a Napoli in casa sua. Mio padre, mia madre e mia sorella, furono rinvenuti solo nei giorni seguenti, morti sotto le macerie: mia sorella e mia madre abbracciate. Io m’ero rotto il braccio destro nel gomito, e fratturato in più punti il femore destro; ma risentivo poco o nessuna sofferenza, anzi come una certa consolazione di avere, in quel disastro, anche io ricevuto qualche danno: provavo come un rimorso di essermi salvato solo tra i miei, e l’idea di restare storpio o altrimenti offeso mi riusciva indifferente» .

Non è necessario, né opportuno, sottoporre i due testi a un confronto per evidenziarne le discrepanze, che balzano agli occhi di chiunque li legga l’uno dopo l’altro. Fra tutti i particolari che riporta Saviano, e che non corrispondono alla testimonianza di Croce, uno colpisce: non solo perché inventato dallo scrittore (licenza inaccettabile quando si parla di fatti realmente accaduti), ma improponibile in sé. «Per molte ore il padre gli parlò, prima di spegnersi. Gli disse: “ Offri centomila lire a chi ti salva”.

Perchè Saviano si inventa questa bugia? Una bugia enorme, anche perchè 100.000 lire del 1883 erano un tesoro, ma Saviano cosa ci vuole dire? Ci mostra uno che è disposto ad offrire una certa somma per essere liberato? In pratica nel messaggio Saviano ci vuole comunicare e imporre: «mazzette» allora per i terremoti, «mazzette» oggi, la storia si ripete e soprattutto si perpetuano i grandi mali del nostro Mezzogiorno, mali atavici dai quali non può essere immune nessuno di noi.
SOLO CHE E' UNA BUGIA INVENTATA.
Caro Saviano, mi dispiace, c’è anche chi non offre e non riceve «le mance e le mazzette» : questa è mistificazione della storia e della memoria.

sabato 5 marzo 2011

la vera dittatura

Tutti sappiamo che a Napoli 31 consiglieri avevano mandato a casa la Jervolino. Tutti sappiamo anche che il tutto è stato azzerato per un vizio di forma.
Ma, nel frattempo, la Jervolino era arrabbiatissima ed aveva denunciato “solo ai giornali” di una raccomandazione che il consigliere Benincasa le aveva chiesto ed ottenuto per sua sorella( nomina in un Consiglio di amministrazione in una partecipata).
In pratica, pur di stare attaccata alla poltrona del potere la Jervolino caccia fuori questa illegalità che lei stessa ha perpetrato più di un anno fa.
Ma Benincasa non sta zitto e replica “Iervolino credeva di avermi in sacco. Cosi’ non è. La mia è una situazione trasparente, Non credo di poter dire lo stesso di lei. Sa che mi è capitato di vedere curricula alterati per adeguarli alla funzione?"
Che dire?
Bella gente quella di sinistra. Bella gente la magistratura napoletana.
Per la Jervolino non esiste il rito abbreviato, e veramente non esiste neppure un’inchiesta.
Una città concussa con i magistrati? ………
Veramente questa notizia non appare neppure sui giornali LIBERI.
Una città concussa con i media?
Questa è la vera dittatura.

Ma, come si dice, al peggio non c'è mai limite, e qui sono tutti pronti ad applaudire il peggio del peggio: De Magistris

giovedì 3 marzo 2011

Tutti zerbini di un'ideologia

Qualcuno mi accusa che da un pò sto "in silenzio stampa".
Ma....cosa c'è da dire?
Sta andando tutto secondo copione.
E guai a dire la VERITA', alora sei un servo di Berlusconi.
Vogliamo parlare ad esempio della scuola pubblica? E allora parliamone:
C'è stato un grande sconcerto nell’opposizione tutta per la frase di Berlusconi relativa ai condizionamenti che alcuni insegnanti della scuola pubblica pongono in essere sui ragazzi e ragazzini.
Mi chiedo: ma loro che scuola hanno frequentato? e i loro figli? i loro nipoti? Non hanno mai riferito a casa di invettive contro Berlusconi?
Solo a me è capitato con tre insegnanti diversi addirittura ancora negli anni novanta?

C’era chi gli attribuiva la strage di Bologna e chi di essere un imprenditore arricchito chissà come e che non aveva assolutamente i mezzi intellettuali necessari per concorrere contro Prodi, che era un PROFESSORE (1996) quindi di default degnissimo di sedere a Palazzo Chigi.
Ma i condizionamenti non si fermano, come spera sempre l’opposizione, a Berlusconi, il satanasso di Arcore.
Purtroppo i guai ideologici che alcuni professori combinano sono ben più devastanti.
C’è chi giustifica l’operato delle BR, perchè quando si crede in qualcosa di giusto e sacrosanto è meglio gambizzare che uccidere proprio. C’è chi fa una testa tanta sulla shoa, sul nazismo, sul fascismo ma poi si scorda di dire che Stalin e Lenin erano dittatori sanguinari, tanto che se il pargolo torna a casa e sente dire queste cose ti alza il sopracciglio (a insegnare l’alzata di sopracciglio sono tutti eccellenti) e ti dice: “Ma a noi non ce l’ha detto la prof, non è che tu lo dici perchè voti Berlusconi?”. Al che tu chiedi cos’erano Stalin e Lenin, e il cucciolo va in panico, perchè mentre sa tutto dell’ascesa al potere di Benito e Adolf, frugando nella memoria gli manca un tassello fondamentale: da dove arrivavano Stalin e Lenin? Cos’ha fatto Stalin a parte entrare da liberatore a Berlino? Già, forse era a capo di un grande paese, ma come lo governava? Nebbia. Bambino sperduto nella propria ignoranza trasmessagli scientemente da un’imbecille professore che preferisce formare a modo suo anzichè utilizzare la Storia. E che dire delle foibe? Io stesso ne ho appreso l’esistenza ben dopo la scuola dell’obbligo. Colpa mia? Forse, ma è difficile andare a imparare qualcosa che nessuno ti ha detto esista. E’ il primo tassello del plagio ideologico: ti tengo nell’ignoranza sulle cose che non mi piace si sappiano in giro.

E come non parlare dei libri di testo?
Avete mai aperto un libro di testo dei vostri figli o nipoti?
Il più delle volte i testi di Storia seguono il pensiero del prof imbecille di cui ho detto poco fa: nazifascisti cattivi, comunisti liberatori e fighi perchè vestono di rosso e sono rivoluzionari. Ma per i libri di testo i danni si propagano anche alla tecnologia: insegnare cos’è il nucleare non va bene, secondo loro. Bisogna spiegare che il nucleare è caccabrutto. Come funziona è già un argomento avvolto nel mistero. Si usa l’uranio, che è caccabrutto, ci sono nuvolette verdi che aleggiano intorno alla centrale. E non va bene.
Invece quando si parla di eolico e solare è il trionfo del sole che ride, prati in fiore e bimbi sorridenti.
Niente, come dice Sgarbi, paesaggi storici stuprati da simboli fallici, niente distese di pannelli solari su un campo fertile che avrebbe potuto essere utilizzato in altro modo.

Ma se dici che nella scuola pubblica si fa ideologia, spesso contro i convincimenti della famiglia, sei un Berlusconi qualunque, e allora, come sempre, tutti in piazza a protestare!

A proposito di novità, Bersani ne ha detta una mai sentita prima: Berlusconi si deve dimettere.

domenica 20 febbraio 2011

Giustizia ad personam

Berlusconi sarà giudicato secondo giustizia?

Dai verbali pubblicati da Repubblica, si legge che Ruby ha detto alla Boccasssini "chiaro chiaro" di aver fatto sesso con Cristiano Ronaldo, ha detto che questi sapeva che lei era minorenne ed ha detto di essere stata pagata.
Tutto quello che si cercava per Berlusconi viene riferito per Cristiano Ronaldo.
Perchè il signor Berlusconi è indagato e rinviato a giudizio con rito immediato e su Cristiano Ronaldo non c'è neppure un'inchiesta?

Si tratta di giustizia ad personam?

giovedì 17 febbraio 2011

Dove non cresce l'erba

Basta leggere una prima pagina (a scelta, durante tutta la settimana) de L'Unità de La Repubblica, de Il Fatto per scorgere la loro continua e persistente frustrazione per una situazione che non riescono ad accettare: Berlusconi e la maggioranza di italiani che non si vogliono piegare alla loro propaganda.
E' questa la sinistra attuale, descritta chiaramente da uno dei più noti antiberlusconiani e cioè Dario Fo, che in occasione della manifestazione in cui le donne si sono fatte sfruttare per l'ennesima volta dalla sinistra ha detto:
Berlusconi è dentro i nostri cuori nel senso che non ci fa stare bene, che ci sballa.
Berlusconi li fa stare male, è la loro malattia, ne sono ossessionati, lo vivono come un dramma psicologico, si fanno venire il fegato amaro quotidianamente pensando al loro incubo preferito.
Ma, pur detestandolo, non possono vivere senza il Cavaliere. Manifestano non per riaffermare la propria forza, dignità e determinazione, come vanno blaterando sui media, ma solamente per dare sfogo alla propria sindrome da antiberlusconismo spinto.
Perdono tempo cavalcando un pietoso gossip alimentato dalla persecuzione giudiziaria, ma se ne fregano di argomenti ben più seri per i quali non hanno alcuna intenzione di impegnarsi o, più spesso, non hanno assolutamente voglia né capacità di affrontare. Non hanno idee e programmi, si fanno guidare da un ormai cronico "no" a prescindere a qualsiasi riforma avanzata dal Governo.
D'altronde non fanno altro che rifugiarsi, coprendosi dalla loro spocchia moralmente superiore, in maniera patetica solo ed esclusivamente nella loro storica indignazione. Perché di antiberlusconismo non possono proprio farne a meno. Ne sono strafatti!
D'altronde l'antiberlusconismo è l'unica cosa che li unisce.
Cosa succederebbe se Fli, Udc, Ds, Idv, Sel e altri.......fossero chiamati a legiferare sul diritto di famiglia (sulle coppie di fatto, sul matrimonio unisex, sulle adozioni), sul diritto alla vita (eutanasia, dolce morte), sulla politica economica (patrimoniale, rendite finanziarie, tasse, imposte, come contenere il debito pubblico) sulla politica estera (immigrazione, Nato).
Lo sappiamo già: sono argomenti su cui la pensano in maniera diametralmente opposta e, proprio per questo motivo, nessuno dei tantissimi talk show si occupa di questi argomenti, per non far vedere agli italiani di sinistra che dopo l'antiberlusconismo non c'è nulla...... anzi no, c'è Rosy Bindi, il che è ancora peggio.

martedì 15 febbraio 2011

Interdetto dai pubblici uffici

Era già tutto programmato: un’indagine velocissima con intercettazioni a tappeto per spiare chiunque. Oltre ogni regola e contro ogni legge si sono pubblicate le intercettazioni di persone mai indagate. Il CSM tace, il garante della privacy pure e Napolitano suggerisce di non reagire altrimenti scioglie le camere. Che bel teatrino.
La mancanza di prove ovviamente non è un problema, bastano dei “sentito dire” per sputtanare il premier e farlo “condannare moralmente”.
Adesso "giuridicamente" c'è un processo sprint per condannare il premier con questa sentenza: interdetto dai pubblici uffici. Sentenza già scritta.

Finalmente ci sono riusciti, dopo averci tentato come corruttore, come mafioso, come evasore, come stragista, finalmente lo hanno fatto fuori.

E adesso come passeranno il tempo i vari Santoro, Floris, Dandini, Fazio, Lerner, Annunziata e ..... praticamente Rai3 e La7 potrebero anche spegnere le antenne.
Cosa faranno tutti i pm di Milano? E Ingroia con i sodali Spatuzza e Ciancimino?
Tra tutte queste domande emerge una sola certezza: cosa faranno Bersani, Vendola, Di Pietro, Casini, Fini, Diliberto e Ferrero? Risposta: porteranno l'Italia alla rovina.

GRAZIE A BRUTI LIBERATI, CHE CI METTE LA FACCIA, E GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO PROFUSO TANTE ENERGIE.

sabato 12 febbraio 2011

Non capisco.....

Leggo i giornali:
Tunisia: la settimana scorsa la folla esulta per la cacciata del satrapo Ben Ali e saluta l'inizio di una nuova era di pace, prosperità e progresso.
Egitto: ieri la folla esulta ed inneggia alla libertà ed al risveglio del mondo arabo.
In entrambi i paesi i media occidentali prevedono un periodo di benessere e di sviluppo.
Poi oggi, leggo che è ripreso lo sbarco in massa di clandestini, 3000 in 3 giorni, e sono tutti tunisini, poi è facile prevedere che saranno anche gli egiziani.

C'è qualcosa che non va. Forse i media non ci dicono tutta la verità anzi, stando a quello che scrivono i media dell'Italia, io credevo che il flusso migratorio si sarebbe invertito: italiani che fuggivano dal nostro regime (come sostenuto a più riprese dai vari Di Pietro, Franceschini, D'Alema) per approdare nella libera Tunisia.
Non capisco...

martedì 8 febbraio 2011

Amore in camera

Quando il trombiere Berlusca se ne uscì dicendo che lui era fidanzato, tutti si sono divertiti a cacciare nomi di fanciulle papabili; tra questi nomi c'era insistente quello di Nunzia Di Girolamo, una delle donne politicamente più attive (e fascinose) del Pdl campano, avvocato, coordinatrice provinciale di Benevento.
Nonostante che lei avesse sempre smentito, il tam-tam è stato tartassante.
Ora si viene a sapere, (uscirà un articolo domani su Chi) che c'è del tenero tra la nostra Nunziatina e Francesco Boccia, deputato del PD.
Pare pure che sia una cosa seria.

Lasciatemelo dire

A quella povera madre di etnia rom che ha perduto in suoi 4 figli nel rogo della loro baracca, oggi, parla per tutti gli italiani il capo dello Stato Giorgio Napolitano. La raggiunge in obitorio, il presidente, dove ci sono i 4 bimbi rom uccisi dal fuoco a Tor Fiscale, come una persona comune. Poi si rivolge al Paese e alle istituzioni. Via gli accampamenti insicuri. Le istituzioni trovino la «soluzione a un problema così grave in termini umani e civili».
ecchecacchio, presidente!!! dove è scritto che debbano vivere alle spalle degli italiani (quelli che pagano le tasse)?? ma quando mai siamo obbligati a dare a questi ladri casa e sostentamento?? e comunque continuerebbero a rubare! ce l'hanno nel DNA!!! avete idea dei milioni di refurtiva che trovano in quelle baracche quando decidono di andare a controllare?????
Lei, che è di Napoli e che ama tanto i napoletani, invece di passeggiare per via Toledo e pasteggiare al bar Gambrinus, perchè non si fa mai una passeggiata a Ponticelli, S.Giovanni, Barra, al pallonetto di S.Lucia, a Scampia, alla Sanità, a piazza Garibaldi, dove la stazione è divenuta un dormitorio a cielo aperto; perchè non si fa una camminata ai campi nomadi sparsi in tutta la priferia di Napoli e, se vuole un bell'esempio di integrazione vada a Castevolturno dove gli indigeni ITALIANI non si sono integrati con gli oltre 40.000 clandestini.

Io apprezzo la sua vicinanza al dolore di una madre, ma.....quando mai lei è andato a trovare un poliziotto ricoverato in seguito ai "tafferugli" organizzati dai suoi compagnucci, quello di un servitore dello Stato non è dolore?
E' meglio che mi fermo qui.

Centri di disintossicazione

Ancora non hanno capito che se si vuole impartire qualche lezione di democrazia, bisogna prima impararla. Cominciando dalle conoscenze di base:
1 – perché un governo di dimetta deve essere sfiduciato dal parlamento. (E qui, come ognuno vede, ogni giorno che passa il governo si rafforza.)
2 – Non si può mandare a casa un governo che ha il consenso del parlamento, gridandolo in piazza o raccogliendo firme. Maggioranza e governo devono essere scelti dagli italiani. Con il voto.
Qui sta la differenza tra la democrazia e il fascismo rosso.
Berlusconi si rimette al parlamento e al voto popolare.
Il fascismo rosso ai predicatori che sanno solo vendere fumo.
Basta invitare qualcuno di costoro: Roberto Saviano, Umberto Eco, Andrea Camilleri, Oscar Luigi Scalfaro, Gad Lerner, Michele Santoro, Marco Travaglio....., basta sentirli parlare e l’immagine correrà subito al fascismo.
Costoro salgono sul palco per dire sempre la stessa cosa: Occorre cacciare Berlusconi e tutti i mali del Paese saranno risolti. Non dicono come: giacché di idee e di proposte non se ne parla proprio.
Come se dicessero che: Berlusconi non li fa ragionare, ma, tolto di mezzo Berlusconi, loro saranno i geni della politica. La Berlusconite è proprio una malattia, grave. Toglie la ragione.
Volete un esempio? L'altro giorno a la7 La Parietti intervistava Vauro e gli ha chiesto: "se tuo figlio ti si presentasse a casa con il suo compagno di vita, tu come la prenderesti, sarebbe un problema?" e Vauro ha risposto: "ma no, no, nessun problema, ci mancherebbe, ma...se si presentasse con Piersilvio sarebbe un problema".
Il Berlusconismo è proprio una malattia grave, come lo furono gli ebrei per i nazisti. Una ossessione, quasi una dipendenza.
Posso fare una proposta ironica? Se il governo avesse un pò di soldini, sarebbe necessario che aprisse tanti centri di disintossicazione.

album di famiglia in un interno

Il Procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha reso noto che, nel corso di perquisizioni ed accertamenti investigativi, alcune fotografie in realtà sono state rinvenute ma le stesse «per il momento sono assolutamente irrilevanti ai fini dell’inchiesta».
Ci si consenta di esprimere alcune considerazioni.
Quel “per il momento” un po’ ci inquieta: o sono rilevanti o non sono rilevanti. Cosa significa per il momento?
La seconda. Abbiamo appreso dalle parole del dottor Bruti Liberati che agli atti ci sono degli scatti fotografici. Inquadrano forse il Duomo di Milano? L’atterraggio di un aereo all’aeroporto di Linate? O l’interno dell’abitazione del Presidente del Consiglio? Perché, in quest’ultimo caso, senza il consenso del diretto interessato (e cioè il Cav., padrone di casa), si incorrerebbe in un reato previsto dalla legge: «chiunque si procura indebitamente notizie od immagini attinenti alla vita privata è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni ed alla stessa pena soggiace chi rivela o diffonde tali notizie od immagini. Ciò vale ovviamente per qualsiasi tipo di immagine o notizia indebitamente carpita». Si potrebbe quindi dedurre che la procura di Milano sia già a conoscenza di una notizia criminis (qualcuno si è “indebitamente procurato notizie od immagini”) ma, almeno a quanto ci risulta, non si è mossa contro chi il reato ha commesso.
Anzi, peggio, “ammette” di essere in possesso di quegli scatti illecitamente realizzati che «al momento» non sono utili all’inchiesta.
Infine alcuni quotidiani ed alcuni giornalisti danno per certo che stanno circolando foto di Berlusconi nudo.....(ovviamente fotografato a casa sua) quindi, chi le ha scattate ha commeso un reato e chi le diffonderebbe ne commetterebbe un altro. Perchè le procure non indagano? e non mandano i carabinieri a casa di questi giornalisti? (come fa normalmente con i giornalisti de Il Giornale)?
Finchè le procure agiranno con il motto che il fine giustifica i mezzi, noi non possiamo tacere....
e si avvicina il giorno che si andrà a manifestare "pacificamente" sotto la casa di Edmondo Bruti Liberati, ma non per porterci delle rose.

domenica 6 febbraio 2011

Riprendiamoci la Democrazia, possibilmente con il morto

Succede in Tunisia, succede in Albania, succede in Egitto, succede in Algeria......i popoli oppressi vogliono la democrazia. Perchè non succede anche in Italia? E allora...
e allora persone d'intelletto e di portafoglio, e dalla faccia di kul...si riuniscono in assemblea per darsi coraggio e chiedere il diritto di parola (che in Italia non esiste) per dire al tiranno di andare in malora.
Ci sono facce rassicuranti ed anche di bronzo, tra cui una vecchia conoscenza della democrazia italiana che per sventura della storia è stato per ben sette anni seduto al colle. Scalfaro ce lo ricordiamo bene. Poi c'è l'astro nascente della letteratura italiana, l'intellettuale più imbavagliato della nostra democrazia, che per parlare al Popolo Inquieto va in Tv (ovviamente prima serata e pagato), per spandere, a carico nostro e lautamente, i suoi raggi di saggezza e di serenità d'animo ma, soprattutto per ricordarci che il diritto di parola non esiste
e allora, scende in campo il popolo viola, stranamente imbottito di centri sociali che non cerca altro che lo scontro fisico per aumentare la tensione, sognando l'Egitto.
e allora Di Pietro grida: "La maggioranza politica non esiste più, Berlusconi se ne faccia una ragione e si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza, insieme ai cittadini, e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia".
Mi rendo conto che spiegare a Di Pietro cosa sia la democrazia è tempo perso, ma....è un onorevole del Parlamento italiano, già Ministro della Repubblica.

sabato 5 febbraio 2011

Libertà di affermare il falso

Ci risiamo, periodicamente arriva l’ennesima “autorevole” ricerca che stila graduatorie di democrazia. E ci dice che, come al solito, noi siamo in coda alla lista, che in Italia la democrazia è a rischio e lo è a causa della mancanza di…libertà di stampa.
Ovviamente, apprendiamo la notizia dalla stampa.
Strano, perché in un paese in cui non esiste libertà di stampa nessun giornale potrebbe denunciarlo. Se, invece, in Italia lo si può fare allora non è vero che non esite libertà di stampa e chi lo afferma dice il falso. Quindi, visto che la notizia viene riportata dalla stampa, significa che in Italia non solo la libertà di stampa esiste, ma esiste anche la libertà di affermare il falso pubblicamente…a mezzo stampa.

Per capirci, è come se al prossimo festival di Sanremo, mentre è in pieno svolgimento la gara, e tutti cantano, qualcuno dal palco affermasse che in Italia “Non si può cantare“. Ma tutti cantano e continuano a cantare. Né più, né meno.

Bisogna, però, ricordarsi che proprio una libertà eccessiva, a lungo andare, risulta deleteria perché genera una volontà di limitarla, di porre un freno all’anarchia. Allora si potrebbe concludere, provocatoriamente, che il vero e reale pericolo per la democrazia non è la paventata ed inesistente mancanza di libertà di stampa, ma è proprio l’eccesso di libertà.

Diceva Platone (che vedeva molto oltre la sua epoca):
Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudire le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti. Accade che chi si dimostra disciplinato venga dipinto come un uomo senza carattere, un servo. Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come i suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si facciano beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrare troppo severi i vecchi li accontentino. In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v’è più rispetto e riguardo per nessuno. E in mezzo a tanta licenza nasce, si sviluppa, una mala pianta: la tirannia.