Era il 27 ottobre 1998 e radio Radicale promosse un convegno su Pedofilia e Internet dal titolo: vecchie ossessioni e nuove crociate.
Obiettivo del convegno fu quello di analizzare le conseguenze sulle libertà personali, sul diritto alla privacy e sullo sviluppo delle nuove tecnologie telematiche delle iniziative legislative e giudiziarie condotte sotto la spinta della recente campagna aperta nei confronti della pedofilia in generale e del binomio "Internet-pedofilia" in particolare.
Ci fu un'ampia discussione e ci furono tantissimi relatori.
Agli ultimi due paragrafi del convegno viene riportato letteralmente:
In ogni caso in uno Stato di diritto essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato; la pedofilia, come qualsiasi altra preferenza sessuale, diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone.
È invece certo che criminalizzare i pedofili in quanto tali - come "categoria" - non sulla base dei loro comportamenti ma della loro "condizione", non è ulteriormente tollerabile, e alimenta forme di psicosi sociale, e accessi di intolleranza che non costituiscono un argine alla violenza contro i minori, ma uno stimolo a una caccia agli "untori" letteralmente devastante sul piano civile o politico.
Menomale che il popolo laziale ha bocciato la Bonino, altrimenti........ne avremo viste di tutti i colori.
Divertitevi a leggere il resoconto del convegno citato:
http://www.interlex.it/regole/convped.htm
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