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sabato 24 luglio 2010

Un invito per Mirabella

Ieri mattina, a Cominciamo Bene (Rai3) ho ascoltato un pezzo dell’intervista di Mirabella ad un sindaco del nord (probabilmente leghista), il quale in sintesi affermava che molta gente del sud preferisce salire al nord per le cure sanitarie e, visto che i soldi che vengono stanziati al sud per la sanità sono molto di più di quelli che vengono dati al nord, il sindaco concludeva che il problema consisteva fondamentalmente nella cattiva organizzazione ed nell’inefficienza delle strutture del sud, figlie di gestioni clientelari e parassitarie.
Il povero Mirabella è sbiancato; il sindaco stava parlando male delle regioni che fino ad ieri erano governate dalla sinistra; proprio a Cominciamo Bene, una trasmissione nata con il solo obiettivo di mettere in piazza i problemi che questa chiavica di governo di destra non affronta; non sapeva cosa dire ed alla fine, per sminuire la portata delle parole del sindaco, Mirabella ha detto testualmente: la devo smentire, io faccio parte della comunicazione della sanità e le posso dire che tante persone del nord vanno al sud per farsi curare.
Una balla colossale. Io sono costretto a girare parecchi ospedali e devo dire che, mentre al S. Raffaele ed al Trivulzio di Milano ed all’ospedale di Pisa incontro “frotte” di persone che vengono dalla Campania, dalla Calabria e dalla Basilicata, mai nessun nordico ho incontrato negli ospedali campani, compreso il Cardarelli, ed in nessuna clinica.
Solo recentemente, nell’ambito delle mie amicizie, una persona è andata a Milano per un intervento cardiologico (dopo essere stato all’ospedale di Caserta) e la riabilitazione l’ha fatta in una struttura sul lago di Garda, un’altra è andata a Firenze per un tumore al colon (dopo essere scappata dal Cardarelli di Napoli), un’altra ancora è andata a Ravenna per un intervento alla prostata. Lo stesso mio figlio, per un intervento in laparoscopia al gomito, l’ho dovuto portare alla Humanitas di Milano su suggerimento degli stessi medici dell’ospedale di Caserta.
Mirabella, ma da quanti anni non entri in una struttura sanitaria del sud?
Adesso vi racconto quello che mi è successo ieri pomeriggio.
Avevo prenotato la visita medica per il rinnovo della patente (ho un deficit visivo) che era stata fissata per il 23 luglio alle ore 18,00 al 5° piano del palazzo Asl di Caserta, denominato Palazzo della Salute.
Sono puntualissimo e…… ci trovo trecento persone. Si, almeno trecento, se non di più, tutte convocate per le ore 18,00. Tutte in piedi davanti ad una porta chiusa. La porta si apre e viene comunicato che la visita si svolgerà al piano -1 perché l’edificio “tra poco chiude”.
Questo esercito di persone di sposta al piano -1 dove c’è una stanzetta ed una saletta d’aspetto di 2 metri per 2 metri (con 15 posti a sedere) alla quale si accede da un atrio scoperto. In pratica siamo stati tutti lì, in piedi e sotto il sole a 33°C.
Più volte è stato chiesto a quell’omino, che ogni tanto si affacciava dalla porta e pronunciava un cognome, il criterio che si stava usando per stabilire l’ordine di chiamata e la risposta è stata laconica: “l’ordine di prenotazione”. Sicchè, siccome nessuno conosceva il proprio turno, tutti eravamo lì, e pendevamo tutti dalle labbra di quell’omino, senza neppure poter prendere una bottiglietta d’acqua dal distributore perché effettivamente l’edificio, puntualissimo, aveva chiuso tutti gli accessi.
Roba da far intervenire la protezione civile; non ci è rimasta che la speranza che prima o poi quell’omino, che ogni tanto compariva, pronunciasse il tuo cognome. Il mio lo ha pronunciato alle 21,30. Amen.
In più devo dire che la maggior parte dei presenti proveniva dalla provincia e credendo, come spesso accade, che la sequenza fosse stata stabilita dall’ordine di arrivo, erano arrivati alle 14,00 per “prendere il numero”, mentre tanti altri lamentavano il fatto che a quell’ora non sapevano come fare per tornare al loro paese perché l’ultima corriera era già partita.
Non c’è qualche amico di Mirabella che vuole venire a fare quest’esperienza?

1 commento:

Clem ha detto...

Hai fatto una fotografia perfetta di quello che accade in queste nostre terre del Sud.Del resto se Mirabella fosse meno fazioso si accorgerebbe che quando si parla di strutture di eccellenza che sono al Nord,il discorso vale anche per le regioni "rosse" come l'Emilia-Romagna ad esempio (basterebbe pensare all'Istituto Rizzoli di Bologna,di fama internazionale)
Ciao nicola
Un caro abbraccio
Clem