Cerca nel blog

domenica 6 febbraio 2011

Riprendiamoci la Democrazia, possibilmente con il morto

Succede in Tunisia, succede in Albania, succede in Egitto, succede in Algeria......i popoli oppressi vogliono la democrazia. Perchè non succede anche in Italia? E allora...
e allora persone d'intelletto e di portafoglio, e dalla faccia di kul...si riuniscono in assemblea per darsi coraggio e chiedere il diritto di parola (che in Italia non esiste) per dire al tiranno di andare in malora.
Ci sono facce rassicuranti ed anche di bronzo, tra cui una vecchia conoscenza della democrazia italiana che per sventura della storia è stato per ben sette anni seduto al colle. Scalfaro ce lo ricordiamo bene. Poi c'è l'astro nascente della letteratura italiana, l'intellettuale più imbavagliato della nostra democrazia, che per parlare al Popolo Inquieto va in Tv (ovviamente prima serata e pagato), per spandere, a carico nostro e lautamente, i suoi raggi di saggezza e di serenità d'animo ma, soprattutto per ricordarci che il diritto di parola non esiste
e allora, scende in campo il popolo viola, stranamente imbottito di centri sociali che non cerca altro che lo scontro fisico per aumentare la tensione, sognando l'Egitto.
e allora Di Pietro grida: "La maggioranza politica non esiste più, Berlusconi se ne faccia una ragione e si dimetta. Se non lo farà lui ci penseremo noi a mandarlo a casa. Continueremo a protestare in piazza, insieme ai cittadini, e ci sarà una nuova presa della Bastiglia per riappropriarci della democrazia".
Mi rendo conto che spiegare a Di Pietro cosa sia la democrazia è tempo perso, ma....è un onorevole del Parlamento italiano, già Ministro della Repubblica.

2 commenti:

treb ha detto...

bisogna vedere se quella democrazia che auspichi sia davvero la democrazia quella..giusta..
ad esempio..http://coriintempesta.altervista.org/blog/brzezinski-e-lelite-globale-hanno-davvero-paura/

Osservatore Attonito ha detto...

"Ora, pochi mesi fa… mi battevano affettuose manate sulle spalle dicendo “ah, vi è capitata bella a voi…” ma erano sorrisi di solidarietà. Adesso han cominciato a guardarci male e dire “ma perché voi non dite niente?” Cosa che quando me l'ha chiesto due mesi fa un giornale tedesco mi sono arrabbiato come una bestia perché ho detto: “ma ci sono quotidiani e quotidiani che giornalmente criticano la politica del governo e il comportamento del presidente del consiglio, ci sono scrittori che han scritto libri”. Non lo sanno. Fa più rumore un reggiseno che cade che un articolo di fondo.

Oggi mi dicono che ci sono qui delle televisioni straniere e giornalisti stranieri. Benissimo. Finalmente toccheranno con mano che ci sono in Italia anche quelli che dicono NO ! E che non vogliono essere confusi coi peggiori dei loro fratelli."

Umberto Eco, 5 febbraio 2011, PalaSharp - dopo aver evocato il fascismo e il regime egiziano come paragoni per la situazione italiana attuale.
Ovvero la coerenza non è per tutti...

Un fratello peggiore.

PS: grazie per avermi aggiunto nel blogroll! ;)