Era maggio 2008, ed ogni sera andavano in onda le proteste antidiscarica nella zona di Chiaiano di Napoli. Tra molotov e autobus in fiamme Pietro Rinaldi, esponente del centro sociale napoletano Officina 99 e 5 manifestanti furono indagati per incendio, violenza o minaccia pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, furto.
L’inchiesta venne affidata a Giuseppe Narducci, che cercò e cerca ancora di dimostrare, finora senza successo, la connivenza tra elementi della camorra e manifestanti.
Ora succede che quel Rinaldi è consigliere di maggioranza e Narducci è assessore della giunta De Magistris.
Riporto l'opinione di Rinaldi, secondo il quale il neosindaco, nominando Narducci, starebbe facendo un favore a tutti gli indagati sulle violenze di Chiaiano: “Narducci andrà in aspettativa e magari il carteggio dei nostri processi passerà ad un magistrato meno carogna.”
Eccolo il ritratto di certi elettori che hanno reso possibile l'impresa di De Magistris. Sono i manifestanti a tempo pieno, gli alternativi al sistema che criticano e sparano a zero senza avere idee, né proposte realizzabili.
Per non parlare di Narducci; C'è un codice etico dei magistrati, l'art. 8, questo codice dice che chi esercita in una città non può diventare assessore nella stessa città. E allora perché questa regola non vale per Narducci? Si, va beh, De Magistris dice che un codice etico non è una legge, Complimenti! E tutte le tirate sullo spirito pubblico, sull'impegno civico, sul buon esempio da dare ai distruttori della legalità? Tutte chiacchiere? Stiamo parlando, ricordo, del codice etico dei magistrati, non di quello degli allevatori di polli!
Ma De Magistris non è quello che andava per le strade di Napoli a dire: "io sono la legalità"?
Napoletaniiiiiiiiii: va fatt fess.
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