Innanzitutto bisogna riconoscere a Veltroni una caratteristica che non tutti hanno nei palazzi del potere: Uolter è un politico di razza. Oddio, per quanto mi riguarda una brutta razza: troppo buonismo di facciata, troppo comunismo nel passato, troppe contraddizioni, e una capacità di strategia politica pari a zero. Però sempre di razza è, e come tutti i politici di razza, è capace di riciclarsi anche quando il medico legale ha sentenziato il rigor mortis politico.
Naturalmente, Uolter, per poter risorgere dalle proprie ceneri, ha dovuto attingere dalle idee altrui. Perché la sua principale caratteristica è proprio quella di non avere idee sue, ma di sopravvivere e creare solo sulla base di quelle di altri.
Così, Obama crea il Yes We Can? Uolter è pronto a copiarlo.
In USA va forte il partito democratico (il Democratic Party)? Uolter che fa?, fonda il Partito Democratico Italiano.
Fini molla il PDL e fonda un proprio gruppo parlamentare autonomo? Ebbene, Uolter si ridesta dal suo profondo sonno, e subito non si lascia sfuggire l’occasione: se lo può fare Fini perché non lo posso fare anche io? Eccolo dunque che prende carta e penna e scrive a Bersani, significandogli che il PD sta miseramente fallendo e che il ritorno all’Ulivo sarà un ramake dei madornali errori del passato. Il che, alla fine, lo porta a ventilare l’ipotesi di crearsi un proprio gruppo autonomo (anche se lui nega; un po’ come il Fini di aprile, ma poi sappiamo come è andata).
Fini è in cerca di una nuova leadership per la coalizione? e anche Uolter dice: dobbiamo cercare un leader di coalizione che sia "esterno" al PD.
Non so come andrà a finire la storia di Uolter e del suo ancora ipotetico gruppo. Quel che è certo è che il suo “scontento” rischia di fare più danni al PD di quelli che Fini ha fatto al PDL. Dobbiamo ricordarci infatti che il PDL ha comunque un suo leader carismatico, capace di muovere milioni di voti senza gran sforzo. Mente il PD ha Bersani, che se ne muove qualcuno in Emilia Romagna, è davvero miracoloso. Perciò, credo che l’insidia veltroniana sia più pericolosa per il Partito Democratico, di quanto lo sia l’insidia finiana sul Popolo delle Libertà. E del resto, a quanto è dato sapere, il gruppo di Veltroni dovrebbe risultare sulla carta ben più sostanzioso di quello finiano (che conta 36 parlamentari, contro i 75 parlamentari aderenti al documento di protesta dello Zio Walter)
Bersani non ci capisce più nulla e sbotta: "sta facendo un favore a Berlusconi", e non capisce invece che il favore lo sta facendo a D'Alema. Baffino infatti ha già evidenziato che è stato possibile mettere un ex-pci (Napolitano) al Quirinale solo quando il premier era un ex-dc (Prodi). Ora lui (D'Alema) vede che può aspirare ad andare al quirinale tra tre anni solo se il premier è un ex-dc (Casini).
Tutto questo grazie ad un simpatico personaggio come Walter Veltroni che non si smentisce mai.
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1 commento:
L'uomo dei fallimenti ritorna in pista: si salvi chi può!!!
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