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giovedì 28 marzo 2013

Nessuno dice "fate presto"

L’Italia appare ogni giorno di più come una nave alla deriva senza pilota, senza timone e senza rotta che imbarca vistosamente acqua, come dimostrano tutti gli indicatori economici sempre più giù, a eccezione dello spread che torna a salire.
La verità è che nessuno ha la più pallida idea di come uscire dall’incommensurabile casino in cui ci hanno gettato l’imperizia e l’irresponsabilità di troppi presunti leader, per non parlare dei guru che scommettono sull’apocalisse.
Gli insulti di Beppe Grillo sono diventati insopportabili anche per i tanti che avevano votato M5S sperando di dare un governo del cambiamento al Paese e si ritrovano davanti un muro di ostilità verso tutto e tutti. Gli va però dato atto che lo aveva detto già un’ora dopo il voto e ripetuto fino allo sfinimento, che mai e poi mai il movimento avrebbe appoggiato governi politici di qualsivoglia colore o camuffamento.
E allora appare incomprensibile e perfino ottusa l’ostinazione di Bersani nel proporre alleanze impossibili che l’ex comico si diverte a stracciare con le ingiurie più sanguinose. A meno che non sia tutta una messinscena per dimostrare quanto i grillini siano inaffidabili in una campagna elettorale che non finisce mai.
Voto anticipato (già a ottobre?) su cui gioca le sue carte anche Berlusconi, convinto che gli italiani, di fronte alla inettitudine della sinistra e alle mattane grillesche, lo riporteranno sulle spalle a Palazzo Chigi. Per questo non vuole un presidente della repubblica di sinistra che mai e poi mai anticiperebbe le elezioni. Napolitano docet.
L’ultima parola spetta ora proprio a Napolitano. Mentre la nave affonda, lo spread sale e nessuno ora dice "Fate presto".

martedì 21 febbraio 2012

NAPOLI, sarà mai una città NORMALE?

Sta per avverarsi la promessa del sindaco, ovvero: "Sarà il più grande forum di tutti i tempi".
Sì, il più grande forum (=buco!) nell'acqua di tutti i tempi, come da tradizione demagistriana.
Il Forum delle Culture finisce a pesci in faccia, l'inseguimento forsennato delle regate anche (Venezia che ci fa sapere che ha tutto pronto, casomai ...) cosa succede? ...
Non Le viene, sig Sindaco, qualche dubbio??? ù
Si fermi un attimo e rifletta, magari facendosi consigliare anche da qualcuno meno interessato di parenti e amici. L'Amministrazione comunale di Napoli, e quindi il Sindaco e la sua Giunta, devono risolvere i problemi "ordinari" di Napoli, rendere questa una città "NORMALE" - dove trasporti, strade, marciapiedi, asili, scuole, giardini, smaltimento rifiuti, ecc, siano servizi efficienti e ben amministrati con una decente manutenzione - e non inseguire improbabili megatraguardi come vetrine internazionali o eventi mondiali da organizzare a Napoli, che non risolvono e/o non rimuovono assolutamente le perenni "zelle" napoletane, ma le coprono solo, come la polvere gettata sotto il tappeto.
De Magistris è sicuramente in grado di fare questo, cioè restituire Napoli alla "normalità", ma purtroppo ha ceduto alle "sirene" della spettacolarità e dell'immagine da cartolina (su cui però molti ci "magnano").
Se ci sono scarse risorse finanziarie, esse non devono essere "distratte" dai servizi resi ai cittadini, quelli che dovrebbero rendere Napoli una metropoli più "vivibile" e farla risalire dal fondo delle classifiche inerenti "la qualità della vita" nelle città italiane.

Sanremo

La concessionaria di pubblicità aveva venduto spazi per 15 milioni di euro.
Ma le uscite sono state di 18 milioni di euro.
Perchè?????????????????????
Se hai 15, perchè spendi 18?????????????
Poi, per colpa del primo monologo del molle-agiato, più lungo del previsto, la RAI dice di aver perso 700 mila euro. E dunque i 15 milioni diventano 14.3.

Così funziona in qualsiasi ente statale, parastatale e partecipata. E .... io pago.
Nessuno si indignaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Capisco che il popolo degli indignati era un bluff.

domenica 5 febbraio 2012

Le iniziative di De Magistris

Mi chiedo ancora oggi come i napoletani possano aver votato Gigi De Magistris. Ogni giorno apro il giornale e ne leggo una nuova sul sindaco dei ‘miracoli’ di sinistra e delle sue iniziative. Prima di tutto l’immigrazione. A quanto è dato sapere, la giunta napoletana pare stia studiando un meccanismo per dare la cittadinanza ai bambini immigrati nati in quel di Napoli. Come dire: immigrati venite a Napoli che si regalano le cittadinanze con gli annessi benefici di legge (ricongiungimento famigliare).
Mi chiedo come sia possibile che noi si debba sorbire queste iniziative. Anzi, mi chiedo come facciano i napoletani a sorbirsele. Mi sa tanto di masochismo italico, di suicidio sociale. Queste sono iniziative ideologiche che non apportano alcuna utilità alla città e che anzi ne peggiorano la vivibilità, con la criminalità organizzata che la vessa e ora con l’immigrazione di massa, attratta dal permesso di soggiorno facile facile.
Basta fare un bimbo, infatti, e il gioco è fatto: cittadinanza per lui, permesso di soggiorno per i genitori, anche se questi magari non hanno uno straccio di lavoro e vivono di espedienti, e sempre che il Comune non decida di sostenerli economicamente e di dargli persino una casa, alla faccia di chi paga il mutuo trentennale.
Per me, questo è voler male ai napoletani che meriterebbero ben altre iniziative per la loro città, che la distribuzione di cittadinanze facili agli immigrati.
I livelli di disoccupazione nella Campania sono alle stelle, l’economia del territorio partenopeo o è in mano alla Camorra oppure è depressa. Che senso hanno dunque simili iniziative? Quale valore economico-sociale apportano a un territorio già ucciso dalla criminalità e dal disordine sociale? Nessuno. La verità è che l’iniziativa di De Magistris ha un solo scopo: tener saldi il voto dei sinistri e di tutti gli incoscienti della città che sono disposti a regalarla al primo che arriva dal mare pur di soddisfare i propri pruriti ideologici.
E che ci sia molta ideologia nella giunta De Magistris è dimostrato anche dalla mancata celebrazione del ricordo delle Foibe. Eh sì. Se questa ipotesi fosse confermata, ancora una volta si avrebbe il riscontro che esistono in Italia italiani di serie A e italiani di serie B. Ed esistono giorni della memoria di serie A e giorni della memoria di serie B (se proprio non ne esistono affatto). Il fatto è questo: la giunta napoletana non intenderà, quest’anno, celebrare il 10 febbraio. Perché, a dire del delegato ANVGD per Napoli, Arsenio Milotti, «l’evento non è stato inserito nei programmi dell’Amministrazione comunale».
Che dire? Se ciò accadrà, non potrò che rimanerne profondamente costernato. Ma d’altronde, sa andiamo a cercare su Google, tanti sono i siti comunisti italiani che disprezzano se non proprio dileggiano il giorno della memoria sulle Foibe, a riprova che nel nostro paese la cultura marxista-leninista è ancora molto forte. Ci vorrà davvero parecchio impegno nelle istituzioni e nella scuola per modificare questo atteggiamento culturale che ha ucciso la nostra italianità e rinnega costantemente la nostra identità culturale e sociale, amplificando fino all’eccesso il mito della resistenza, dimenticandone peraltro gli aspetti più truci e crudeli, che tutti noi purtroppo conosciamo.

martedì 13 settembre 2011

Taglio e Cucito

Parto dalla conclusione:
La Camusso dice un sacco di idiozie, Bersani non dice niente (come al solito), Di Pietro inanella referendum (per grattare soldi) ed il governo fa male il suo mestiere.

Prendiamo la tragedia che le nuove generazioni non avranno pensione; questa storia è vera ma così come viene esposta viene utilizzata solo per incutere paura; infatti le pensioni sono subordinate ai contributi. I contributi si materializzano col lavoro; ecco l’inghippo: IL LAVORO. Il problema drammatico è il lavoro che oggi manca e non le pensioni che mancheranno domani.
Credo che ci sia una forma di “impazzimento” collettivo nel preoccuparsi per le pensioni di domani anzichè per il lavoro di oggi. Se il dibattito, la spinta della politica si concentrasse sul tema del lavoro che non c’è oggi, quindi per crearlo SUBITO, il discorso delle pensioni di domani sarebbe sanato alla radice. Perchè la pensione vede luce col lavoro, e non viceversa. E invece tutti sparlano delle pensioni di domani.

Io non sono un economista, ma da persona equilibrata penso che tagliando le spese dello Stato si sostiene lo sviluppo, che abbassando le tasse e l’Iva si crea economia e s’incoraggiano gli investimenti, si crea lavoro e si fomenta pil.

Perchè il governo fa invece l'esatto contrario? Forse perchè sono i tecnici delle banche europee a dettare le regole alla politica degli Stati? Più che regole mi sembrano ricatti; se non fai il bravo, se non dici signorsì non ti compro i titoli. Se non ti compro titoli fai la fine della Grecia.
Ma per non fare la fine della Grecia occorre sanare il bilancio SUBITO. Per sanare il bilancio occorre evitare spese superflue e parassitarie. Ma il governo, è sotto ricatto dei banchieri europei: il bilancio va sanato SUBITO ed il governo deve fare CASSA. L'aumento dell'iva è solo uno strumento per fare cassa SUBITO ed accontentare i tecnici europei.
Questo atteggiamento farà molto male al Paese, perchè le aziende l'iva la scaricano dalle tasse, e l'aumento lo pagheranno solo i consumatori.
Dalla manovra mi aspettavo invece TAGLI, TAGLI, TAGLI.
A proposito di TAGLI, da anni, Sindaci, Presidenti di Provincia e Regione contestano i tagli ai trasferimenti loro destinati. E, puntualmente, sottolineano come, per effetto degli stessi, essi non potranno erogare servizi essenziali alla popolazione.
Ma....per sapere come stanno veramente le cose è sufficiente prendere in considerazione uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre; dal quale emerge come la spesa delle Regioni, dal 2000 al 2009, sia cresciuta in media del 75% (con punte del 143,7, come in Umbria), a fronte di un aumento dell’inflazione del 22,1.
E allora?

giovedì 8 settembre 2011

Il Trombone

Gli ingenui che, prendendo per oro colato le esternazioni del sindaco de Magistris, immaginavano di vedere, all’inizio del mese di settembre, la partenza della raccolta differenziata e l’inizio delle “crociere della munnézza “ sono rimasti delusi. Erano pochi, in verità. Tutti gli altri erano ragionevolmente convinti che le cose non fossero così semplici come le immaginava il sindaco, il quale è tuttora alla ricerca dei soldi necessari, da lui stesso improvvidamente bloccati presso l‘Unione Europea. La Germania, d‘altra parte, si è accorta che la munnèzza napoletana è troppo sporca per i suoi impianti e, quindi, il programma di esportazione via mare è rimasto in standby.
Ma passiamo alle chiacchiere.
Ha fatto scalpore la pubblicazione di un book, nel quale Luigi de Magistris, rispondendo alle domande dell’intervistatore, rivela appieno la propria straripante personalità.
Il nostro sindaco ha affermato, fra l’altro, che Napoli è diventata una città sicura, ben più di Bruxelles ove scippi e rapine sono innumerevoli. Il primo cittadino della capitale belga ha avuto una reazione indignatissima, esaltando i successi della sua amministrazione in materia di sicurezza. Perplessi, invece, i napoletani che conoscono bene la propria situazione.
Fra i numerosi commenti all’instant book c'è stato quello di Giampaolo Pansa, intitolato “Trombone”: in realtà il volume conferma soltanto l’esuberanza del personaggio.
In qualcosa, intanto, la nuova amministrazione è già allineata alla precede: il flop della reclamizzatissima Coppa America. Nel 2003 Valencia fu ragionevolmente preferita a Napoli per le finali; oggi Venezia è preferita per qualche modesto turno eliminatorio.
Il nostro sindaco aveva speso molto fiato su questa Coppa America, come su un’ipotizzata visita personale di Obama. Lasciamo da parte l’inquilino della Casa Bianca, la cui popolarità è in rovinoso calo, (per cui egli non è più degno di confrontarsi con Giggino nostro). Le probabilità che una regata si svolga nel nostro Golfo sono davvero al lumicino. Le ragioni sono ovvie ed erano già palesi ab initio. Il Golfo è sempre bello e sarebbe un eccezionale campo di gara, ma mancano le strutture, manca l’organizzazione, manca la sicurezza. Il buon Dio, insomma, ha fatto la sua parte, gli amministratori locali non la fanno da decenni.
Il sindaco de Magistris, vista la malaparata, ha detto che, in fondo, si trattava di una manifestazione di poca importanza, smentendo le sue precedenti affermazioni. Qualche commentatore malevolo ha ricordato la favoletta della volpe e dell’uva.
Allegria, comunque! Un primato, che emerge dall’instant book, lo abbiamo davvero: quello del sindaco più bello e che più piace alle donne. Io credo che dovremmo sfruttare questa ricchezza per promuovere un intenso afflusso femminile dall’estero, che metta rimedio alla situazione fallimentare di quello che fu il fiorente turismo cittadino. Fra tanti flop speriamo che la nuova amministrazione conduca in porto almeno quest’iniziativa!

giovedì 1 settembre 2011

E noi, tutti zitti ...

Una volta esaurito l'«oro di Mosca», i vertici del Pci-Pds furono del tutto immuni dal morbo delle tangenti? Boh! Chi lo sa!
Tutte le indagini si sono sempre concluse con un nulla di fatto, ...... o meglio si sono concluse con il fatto che l'inquirente di turno è diventato onorevole, ministro o sindaco. E noi, tutti zitti.

sabato 2 luglio 2011

Pisapippa TACE

Qualcosa non va a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: Giuliano Pisapia sa qualcosa dei cinque dipendenti a tempo determinato che secondo molti non hanno alcuna qualifica professionale adeguata per ricoprire le mansioni a loro assegnate, e si sarebbero segnalati solo per il particolare impegno profuso in campagna elettorale a sostegno del candidato vincitore? In sostanza, gli assessori di Pisapia – principalmente quelli del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran – hanno assunto a chiamata diretta con contratti di consulenza dei propri collaboratori di staff elettorali, assegnandogli mansioni di discutibile importanza.
Dunque, nei giorni scosi s’era visto il video di Davide Corritore che giustificava i licenziamenti dei dirigenti, (il vento era cambiato) e s’era sentito dire che è tempo di valorizzare le risorse interne.
Ma nella stanza accanto, come se niente fosse, tutto continuava come prima. I nuovi assessori, si scatenavano nell’assunzione dei loro portaborse. Chi ha cammellato in campagna elettorale viene premiato con soldi pubblici, come da copione, come si usava in Italia dagli anni della Dc e del Psi, come PISAPIA diceva che non si sarebbe più visto a Milano.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno della Segreteria dell’Assessore Politiche Sociali e Servizi per la Salute, Pierfrancesco Majorino del Dott. Palazzo Cosimo, in qualità di funzionario dei Servizi Amministrativi – Categoria D posizione economica 3. Spesa annua di EURO 64.310,00 per quanto riguarda l’esercizio in corso, si determina una spesa complessiva di EURO 31.650,00. Immediatamente eseguibile.
Le competenza di Palazzo sono: presidente del circolo Vigentina del PD.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno del Gabinetto del Sindaco, della Dott.ssa Sarfatti Caterina in qualità di Istruttore Direttivo dei Servizi Amministrativi Categoria D posizione economica 1. Spesa annua di € 40.500,00. Per quanto riguarda l’esercizio in corso di € 19.940,00. Immediatamente eseguibile.
Le competenze di Caterina Sarfatti sono quelle di esserre omonima con Riccardo Sarfatti, già candidato del Pd al Comune di Milano.

DELIBERA G.C. Assunzione a tempo determinato con contratto di lavoro subordinato ai sensi dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 all’interno della Segreteria dell’Assessore Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano, Verde, Pierfrancesco Maran, del Dott. Bisignano Antonio in qualità di Istruttore Direttivo dei Servizi Amministrativi – Categoria D – posizione economica 1. Spesa annua di € 42.640,00. Per quanto riguarda l’esercizio in corso si determina una spesa complessiva di € 20.990,00. Immediatamente eseguibile.
Ad Antonio Bisignano, attivista di Changemilano senza alcuna specifica competenza, il competentissimo assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran offre 42.640 euro, senza una chiara motivazione (quindi portaborse di fatto).

ecc. ecc.

Come spiegare a chi ha creduto nel vento nuovo a Palazzo Marino l’assunzione di 6 esterni tutti nel giro di partiti e comitati che hanno portato all’elezione dell’attuale sindaco?
Come giustificare queste assunzioni davanti alle centinaia di precari storici del Comune che han già chiesto al Sindaco e all’assessore Tajani un incontro per chiedere rassicurazioni sul loro futuro?
“La domanda è: che fine ha fatto la promessa di valorizzare le risorse interne del Comune? Possibile che tra 15.000 dipendenti comunali non si trovasse qualcuno a ricoprire queste sei cariche?”. E soprattutto, Giuliano Pisapia approva queste nomine? Se ne dissocia? Gli sono state “imposte” dagli equilibri politici? Una parola di chiarezza a questo punto sarebbe opportuno, ma Pisapippa tace.

domenica 26 giugno 2011

Una certezza ed un dubbio

Sull'arresto di Lele Mora c'è una certezza ed un dubbio.
Di che si tratta? Ecco:
Lele Mora è finito in prigione per bancarotta fraudolenta, spariti 8,4 milioni di euro.
Mora ha chiesto ai Finanzieri: «”Vi chiedo soltanto una cortesia, possiamo andare via prima che arrivino i fotografi e le televisioni?”.
Il problema, però, è che nello stesso momento il Corriere della Sera on-line titolava: «Bancarotta fraudolenta: ordine di arresto nei confronti dell’imprenditore dello spettacolo Lele Mora.vLa Finanza lo sta eseguendo».
Ed ecco la certezza: il Corriere era informato ‘minuto per minuto’ dell’evolversi della situazione.
Ed ecco il dubbio: se Mora ha sbagliato, è giusto che paghi, però… c’è un però. Non vorremo che questo arresto ‘poco spettacolarizzato’ altro non fosse che il tentativo di costringere il testimone Lele Mora a confessare qualcosa di “compromettente” (naturalmente contro l’imputato Berlusconi) nel processo sul caso Ruby.
Di fronte ad una bancarotta di queste dimensioni, l’imprenditore rischia parecchio. Non vorremmo che, alla fine, Mora dovesse essere messo in condizione di scegliere tra il rimanere un bel po’ nelle patrie galere e il “confidare” quel che qualche inquirente vuol sentir dire.
E' questa la Repubblica delle Procure?

La Repubblica delle Procure

Quando lo Stato s’impiccia di quel che fanno e di che cosa si dicono tra di loro i cittadini, i cittadini diven­tano sudditi e lo Stato diventa una tirannia. Quando la segretezza delle comu­nicazioni private è sistematica­mente violata e la loro registrazio­ne è pubblicata dai giornali e tra­smessa da radio e tv, il potere pubblico si trasforma in potere totalitario.
Non c’è obbligo di azione penale che possa mini­mamente giustificare il romanzo a puntate degli origliamenti che in Italia, e solo in Italia, si scrive e si pubblica ogni giorno.
Anzi, la Costituzione impone la tutela della segretezza del­le comunicazioni, salvo eccezioni precise e penalmente legittimate. E allora, perchè succede?
Perchè l’origliamento abusivo travestito da azione legale, con la pubblicazio­ne spensierata sui giornali o la tra­smissione via etere di conversazioni private, non viene punito?
Siamo arrivati alla Repubblica delle Procure, un sistema che travolge persone e funzioni a prescindere dagli esiti del­le indagini e dei processi, e riserva la gogna preventi­va al cospetto dell’opinione pubbli­ca.
Chi potrebbe fermare questo REATO (già previsto dalle attuali leggi) è il CSM ed il Presidente della Repubblica. ENTRAMBI TACCIONO.
Eppure la questione non riguarda affatto la sola maggioranza di governo. Infatti, chi ha impedito alle cooperative di sinistra di «avere una banca»? Le intercetta­zioni. Chi ha stroncato la carriera poli­tica del leader forte del centrosini­stra, Massimo D’Alema? Le intercetta­zioni. Chi fece cadere il malandato go­verno dell’Unione presieduto da Ro­mano Prodi? Le intercettazioni.
In tutti i casi il risultato non è stato l'esito di un processo, ma solo la pubblicazione preventiva delle intercettazioni.
Napolitanooooooooooooooooooo, Scetate.

sabato 25 giugno 2011

De Magistris ha già scassato

E' giunta l'ora, caro Sindaco De Magistris, di fare, agire, senza esitazioni. Soprattutto non e' il momento produrre i soliti piagnistei, le solite litanie gia' sentite troppe volte per il passato: la camorra, i bastoni tra le ruote, le ripicche del Governo, gli ostacoli da parte di chi ha perso le elezioni.
E' arrivato il momento di darsi subito una mossa, di trovare soluzioni per liberare Napoli dalla spazzatura, da una vergogna che dura ormai da troppo tempo. Non era questo che dicevi nella campagna elettorale?
Ora mostri cenni di incertezza, di smarrimento. Solo pochi giorni or sono, avevi urlato a tutti il fatto di "avere scassato", di aver ottenuto un successo al di sopra di qualsiasi previsione.
Il problema e' napoletano, lo dovete risolvere da soli. Con un po' di orgoglio, di amor proprio, che avete perso.

Ricordo ancora quando straripò l'arno. Tutti, tutti i fiorentini a zappare il fango; poi arrivarono gli aiuti. A Napoli finanche Napolitano sollecita Berlusconi e De Magistris dice che ora la responsabilità è di Berlusconi.
NAPOLITANOOOOOOOOOOO, se l'unica soluzione è quella di portare la monnezza a casa degli altri, a cosa servono Sindaco De Magistris, Provincia Cesaro, Regione Caldoro?
Se i napoletani la tassa sui rifiuti la pagano al Comune perchè la loro monnezza deve andare fuori dalla Campania?
Napolitanooooooooooo, se tu fossi il presidente dei Napoletani lo potrei pure capire, ma .... sei il presidente degli italiani, TUTTI.
E sei anche presidente del CSM, ma non ti indigni che tutte le intercettazioni passano dalle procure ai giornali. Lo sai che è REATO? E allora perchè taci? Secondo me hai bisogno di un buon otorino perchè hai un serio problema di udito all'orecchio sinistro.

PS questo post trae spunto da un bel post del mio amico Angelo http://nonsolonapoli.blogspot.com/2011/06/de-magistris-datti-una-mossa.html

martedì 21 giugno 2011

Io non ho voglia di aiutare la Grecia.

A proposito di austerity, di riforme e di tagli, da dove potrebbe iniziare la Grecia per guadagnarsi i nuovi aiuti promessi dall'Europa entro la metà del mese prossimo?
Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Basti dire, come già sanno tutti, che di 4,2 milioni di lavoratori (poco più di un terzo della popolazione totale) ben 750 mila sono dipendenti dello Stato. Anche se poi si viene a sapere, tanto per fare un esempio, che in Grecia alcuni dipartimenti dell'Amministrazione pubblica vantano un sicuro primato mondiale, ben 50 autisti per ogni auto blu. Ecco, incominciamo da qui, verrebbe da dire.
Certo anche loro dovranno pur mangiare, ma che fanno durante il giorno? Probabilmente si incontrano alla bocciofila con i giardinieri dell'ospedale Evagelismos, uno di più grossi e importanti di Atene. Di fronte al grosso edificio che ospita malati e reparti vari c'è un giardino con qualche pianta e aiuola. I maligni dicono che ci sono sì e no quattro arbusti. Forse è esagerato ma non si tratta sicuramente del Central Park di New York. Ebbene, perché le aiuole sian sempre fiorite e gli alberi ben curati, l'amministrazione pubblica ha assunto 45 giardinieri, sempre pronti a intervenire per tagliare una foglia di qua o estirpare afidi e cocciniglie di là. E questo, è bene sottolinearlo, nonostante l'ospedale chiuda regolarmente i suoi esercizi annuali in rosso.

Non saranno stati 45 giardinieri a mandare in rovina la Grecia e nemmeno quelle 40mila pensionate che ricevono mille euro al mese a vita solo per essere figlie nubili di funzionari statali deceduti. Ma sia ben chiaro che chi ha già il vitalizio, mica gli vien tolto, i diritti acquisiti non si toccano.
Né si toccano i diritti di quelle 600 categorie professionali, di "professioni stancanti", che vanno in pensione a 55 anni se sono uomini, a 50 se sono donne. Si parla di parrucchieri, perché sforbiciare non è facile, musicisti di strumenti a fiato, perché suonare il piffero mica è da tutti, o presentatori televisivi.
Mica si parla di minatori. Il guaio è quando muore il congiunto e non si percepisce più il suo prezioso vitalizio. Ma anche qui c'è il rimedio. Almeno 4500 degli sfortunati si sono, fortunati loro, dimenticati di comunicarne il decesso cosicché hanno continuato a percepire i 16 mila euro che spettavano al defunto. La memoria l'hanno ritrovata solo quando lo Stato si è risvegliato dal letargo e ha ritrovato un po' di dignità: «Stiamo investigando su 9 mila centenari che percepiscono la pensione» disse a inizio giugno il ministro del Lavoro Luka Kasteli. Forse qualcuno di loro è morto, aggiunse.
Ma allora dove tagliare? Si dice, per tornare agli ospedali, che il materiale comprato dagli istituti greci costi 400 volte quello comprato da quelli britannici. Eppure non risulta che nelle sale operatorie di Atene si usino bisturi d'oro. E non solo gli ospedali, lo stesso vale per altri istituti e uffici.
Ne esiste uno, ad esempio che funziona ininterrottamente dall'inizio del secolo scorso, nato per sorvegliare le meraviglie del lago Kopais. Percepisce fior di euro dallo Stato ogni anno. Peccato che il lago Kopais si è seccato nel 1930 e da 81 anni di meraviglioso c'è soltanto l'ozio di chi lavora in quell'istituto.
Sarà che un greco su quattro non paga un centesimo di tasse. Sono calcoli dello stesso ministero greco del Lavoro. E allora che si fa? Il taglio del 20 per cento degli stipendi dei funzionari, quello del 10 per cento delle pensioni di anzianità, l'aumento delle tasse. Tutto inutile. Qui non c'è da riformare la Grecia, ma rifarla da capo, partendo dai greci stessi.
Perfino gli allibratori la danno già per spacciata. La Stan James paga il "sì" al default greco 1,22, contro il 3,75 del "no". Il fallimento è dato a 2, mentre l'uscita dall'euro è pagata 2,25.
Io non ho voglia di aiutare la Grecia.